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    FUMATA BIANCA SUI DIRITTI TV? MENTRE I TIFOSI DISCUTONO DEI RINCARI DEI PREZZI DEL PROSSIMO ANNO, LA LEGA SERIE A SAREBBE VICINA A RAGGIUNGERE UN ACCORDO CON DAZN PRONTA A SBORSARE TRA I 700 E 730 MILIONI DI EURO A STAGIONE PER I DIRITTI TELEVISIVI DEL CAMPIONATO FINO AL 2029 – E SKY? OGGI E’ UN’INCOGNITA. PUO’ ANCHE RESTARE FUORI. IN QUEL CASO LA LEGA CALCIO LAVORA A UNA FORMULA CHE, ACCANTO A DAZN, PREVEDE UNA PARTITA IN CHIARO SU MEDIASET E IL LANCIO DI UN “CANALINO SELLA SERIE A” SPERIMENTALE. MA È UN’IPOTESI COMPLESSA…


     
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    Estratto dell'articolo di Lorenzo Vendemiale per ilfattoquotidiano.it

     

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    Un altro anno su Dazn, a prezzi maggiorati. E poi? I tifosi protestano per l’ennesimo rincaro del campionato che inizierà ad agosto, ma la vera partita del pallone in tv inizia nel 2024, quando scade l’attuale contratto e parte il nuovo ciclo da cui dipende il futuro del sistema. E potrebbe giocarsi ancora su Dazn: ad oggi l’Ott rimane il principale se non unico interlocutore della Serie A, ed è pronto a presentare un’offerta importante, di almeno 700 milioni a stagione. Ma per chiudere il cerchio servono Sky o Mediaset.

     

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    (...) Le parti continuano a parlarsi e oggi almeno per quanto riguarda Dazn sarebbero vicine al traguardo: l’Ott è pronta a presentare un’offerta di 700-730 milioni a stagione, per avere tutte e 10 le partite del campionato addirittura per i prossimi 5 anni. È una cifra importante, più o meno ciò che chiede la Lega Calcio per concedere un’esclusiva forte. E non c’è nessun altro in grado di presentarla, visto che Sky corre con altri obiettivi e il mercato italiano è stagnante. Mancano ancora alcuni dettagli, ad esempio l’azienda vorrebbe pagare una piccola parte della somma in equity (cioè in azioni della società) mentre i presidenti vogliono soldi veri, nulla di irrisolvibile. Così Dazn diventerebbe davvero la casa della Serie A per quasi un decennio, se consideriamo le ultime due stagioni e la prossima che partirà ad agosto.

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    Il problema è che Dazn da sola non basta, innanzitutto perché la cosiddetta “no single buyer rule” vieta di vendere tutti i diritti a un’unica emittente, e poi per ragioni economiche: serve un secondo partner per completare il quadro e avvicinare la fatidica soglia del miliardo a stagione. 

     

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    E qui iniziano i problemi perché Sky, partner storico del calcio italiano, oggi è un’incognita. Ha dimostrato di poter sopravvivere anche senza Serie A, ha appena comprato la nuova Champions League, non ha intenzioni di fare follie sul campionato: negli ultimi 3 anni, per 3 partite in co-esclusiva spendeva 87 milioni a stagione, ora dovrebbe quasi raddoppiarli per confermare lo stesso schema. La Lega Calcio ha messo sul piatto delle partite migliori (il 2° e il 4° pick, almeno un big match a giornata) e anche gli highlights senza embargo. Chissà se basterà.

     

    L’alternativa è che Sky resti fuori dalla Serie A per la prima volta a memoria di tifoso, e sarebbe uno choc. Come piano B, la Lega calcio lavora a una formula che, accanto a Dazn, prevede una partita in chiaro su Mediaset e il lancio di un “canalino sella Serie A” sperimentale, per preparare il terreno alla rivoluzione del futuro. Ma è un’ipotesi più complessa e forse anche meno remunerativa. 

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