Giacomo Nicola per "il Messaggero"
Matteo Gasparini soccorso alpino
«La cabina non c' era più. Era come se fosse esplosa una bomba. Tutti i passeggeri erano stati sbalzati fuori. Li abbiamo dovuti cercare uno a uno in mezzo al bosco. Non sapevamo chi era vivo e chi no. È stata una scena terribile, che non dimenticherò». Matteo Gasparini è il responsabile del Corpo Nazionale Soccorso Alpino per il Verbano-Cusio-Ossola (la provincia del Lago Maggiore, in Piemonte).
incidente funivia stresa mottarone
Quando parla al telefono è ancora sotto choc. «È stato un disastro, un terribile disastro». E spiega: «Siamo intervenuti con una trentina di volontari, insieme ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e ai Carabinieri. La zona non è particolarmente impervia, una strada sterrata ci ha permesso di arrivare rapidamente sul posto».
incidente funivia stresa mottarone 5
LE NOTIZIE
Le prime notizie facevano pensare che la cabina fosse precipitata da un' altezza di oltre 50 metri, ma in realtà non era così. «È caduta da una ventina di metri di altezza, non di più. Poi però è rotolata giù per il pendio, e si è letteralmente disintegrata. Ci siamo trovati davanti a una scena apocalittica». «Non abbiamo trovato nessuno dentro, perché non c' era più un dentro.
alessandro merlo e silvia malnati
Cinque corpi erano accanto ai resti della cabina, e li abbiamo trovati subito. Gli altri erano finiti più lontano, nella vegetazione, e li abbiamo dovute cercare. Il bilancio definitivo è di 13 morti, gli unici due sopravvissuti sono i bambini trasportati dall' elisoccorso a Torino (uno morirà in serata, ndr). Erano quasi tutti turisti».
I SOCCORSI
Le squadre di soccorso sono arrivate ieri mattina poco l' allarme. C' è voluto tempo per individuare il punto in cui è caduta, perché la zona sottostante è impervia. Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico sono state al lavoro tutto il giorno insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri. Nella salita verso il Mottarone un camion dei pompieri si è ribaltato, ma nessuno fra i soccorritori si sarebbe fatto male.
angelo vito gasparro roberta pistolato
Chiuse le strade che portano in vetta. «Si sono alternati tre elicotteri per portare via le vittime - racconta ancora Gasparini -. Ogni volta speravamo di trovare qualcuno ancora vivo. In tutta la mia vita non mi sono mai trovato davanti uno scenario simile. Per la nostra zona è una tragedia senza precedenti. Non è certo una giornata che potrò dimenticare. Tutte quelle famiglie e i bambini».
soccorsi alla funivia stresa mottarone
L' ELENCO DELLE VITTIME
In vetta si è lavorato contro il tempo in un' atmosfera surreale con il rumore delle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco e le pale degli elicotteri. I primi ad arrivare sul posto dalle 12.30 sono stati i pompieri e il personale del Soccorso alpino che si sono trovati di fronte subito uno scenario straziante. Durante le operazioni di recupero alcune vittime erano ancora vive, ma nonostante la corsa contro il tempo, sono morti poco dopo, allungando inesorabilmente la lista dei morti.
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