Carlo Bertini per “La Stampa”
enrico letta su france 2
Parla per primo il nuovo leader della SPD, Lars Klingbeil, e quando usa la parola «momentum», Enrico Letta ha un moto di sorpresa: prima di questa riunione straordinaria su Zoom dei leader socialdemocratici, Letta si era annotato nei suoi appunti la stessa parola e quando, subito dopo Klingbeil, prende la parola, lancia la sua proposta seguendo lo stesso filo: «Dobbiamo cogliere quest'occasione per fare passi in avanti decisivi verso un'unione politica europea», dice Letta.
LETTA CON SANCHEZ E SCHOLZ
Come? Con una Convenzione europea, una nuova Costituente che modifichi i trattati: per abolire il diritto di veto e arrivare subito ad avere almeno un'Unione dell'energia e una Difesa comune.
Quando ingaggiare quella che Letta definisce una «battaglia»? Dopo il 9 maggio: «Perché con la fine della Conferenza sul Futuro dell'Europa, abbiamo l'opportunità di riuscire a compiere ciò che sembrava impensabile un mese fa: come gruppo S&D dobbiamo lanciare una nuova Convenzione europea per la modifica dei Trattati».
PUTIN CON ENRICO LETTA
Obiettivo ambizioso certo: il segretario dem cita l'esempio del Covid per dire che quando si è in difficoltà, bisogna reagire pensando in grande. «Senza una modifica dei trattati sarà impossibile superare gli ostacoli che oggi incontriamo nel perseguire un'Unione politica. Dobbiamo essere coraggiosi, con la consapevolezza che questa occasione non si ripresenterà e dobbiamo coglierla».
Letta-Sanchez contro Salvini
Ma Letta, nel suo discorso su Zoom, mette sul piatto con gli altri leader socialisti la preoccupazione di quanto potrebbe accadere sul fronte interno dei vari Paesi: l'insorgere di nuovi populismi. Perché l'economia di guerra può alimentare il fuoco delle forze antisistema e spinte anti-occidentali.
enrico letta
«Il Pd, sul piano operativo, sta lavorando sul fronte dell'accoglienza, ma stiamo anche conducendo una battaglia sul piano politico, perché in Italia le destre hanno legami molto forti, anche di carattere personale, con la Russia e con Putin».
Analogo concetto espresso in mattinata, rilanciando il tweet di Pedro Sanchez, fonte di polemiche con la Lega: «Se in Italia governasse Salvini, in Francia Le Pen e Vox avesse qualche responsabilità di governo in Spagna, sarebbe la morte dell'Unione europea», ha twittato il premier spagnolo, rilanciato subito da Letta, tanto da provocare una sollevazione dei leghisti al grido di «vergogna».
Ma la sinistra, anche in Spagna, è così ossessionata??? pic.twitter.com/C4un5gq1kG
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 16, 2022
Sostenere la resistenza
emmanuel macron pedro sanchez
Sono giorni drammatici e le scosse della guerra rimbalzano in ogni contesto: si susseguono summit in tutti i format, come quello dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi G7, da cui esce la proposta di una conferenza di pace; e come questo vertice del Pse, allargato a diversi commissari europei.
Nel suo primo anno di segreteria, Letta ha sempre battuto sul tasto di un maggior coordinamento tra i socialdemocratici, «perché è sulla dimensione europea che si giocano le grandi battaglie».
In questo frangente, l'asse con Gentiloni si è manifestato chiaramente nella posizione netta assunta dal Pd. Lo stesso Gentiloni, nel vertice di ieri sera, coordinato dal presidente del Pse Sergei Stanishev, ha fornito un quadro sull'impatto delle sanzioni in Russia e sulle misure in gestazione per sostenere l'economia del continente.
letta gentiloni
E Letta ha ribadito la necessità di investire ogni energia per spingere i negoziati e arrivare ad un cessate il fuoco quanto prima, «essendo però sempre molto chiari nel sostenere la resistenza ucraina».
Nessun tentennamento sulla posizione da tenere dunque. Ben sapendo che per i progressisti europei si apre una nuova sfida: bisogna saper interpretare il «momentum», in quanto «l'impatto sociale ed economico della guerra sarà fortemente asimmetrico: per questo dobbiamo dare una risposta forte, altrimenti all'unità di oggi seguirà un ritorno del populismo».