Furio Colombo per “la Repubblica”
furio colombo foto di bacco
Potrebbe diventare il prossimo primo ministro del governo italiano. Parlo, come tutti, di Giorgia Meloni. Molti, infatti, pensano, e dicono di pensare, che sia la persona adatta a fare il nuovo capo del governo perché quando entra in scena (qualunque scena italiana) sembra portare un senso di novità, rafforzato dal panorama fisico e politico tra cui, con disinvoltura, si fa largo e si mette in vista.
L'impressione finisce per essere, indipendentemente dalla simpatia, che non sempre ottiene: giovane, di bell'aspetto, donna e furba. È tutto un po' al di la della realtà ma funziona.
il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 1
Come una attrice fortunata, trova che c'è chi sta pensando a darle una mano,e ha già messo in scena gli attrezzi adatti al suo successo: una Russia forte e simpatica che piace ai suoi eventuali elettori (non è lei che si deve esporre, lei può persino dichiararsi atlantista), la libertà da una serie di questioni che imbrogliano gli altri, come l'invio delle armi, gli alti e bassi delle vicende di guerra, il tormento senza fine dei grillini, da cui sta alla larga.
E resta del tutto libera di occuparsi dell'unica questione che le interessa: chi comanda? Giorgia Meloni sembra curiosamente disinteressata al protagonismo collettivo del comando, ovvero: chi portare con me. L'impressione è che sia in discussione solo il suo ruolo. Il fatto meraviglia data la sua naturale astuzia e capacità di visione larga intorno a ciò che la riguarda.
letta meloni
Eppure (una volta perso l'amico Crosetto) non ha un suo Giorgetti e non vuole il rischio di avere un suo Zaia. Ma il caso Giorgia Meloni è molto più complicato (finché non conosci il futuro che sta per venire). Lo dimostra il fortissimo salto di umore di cui ha deliberatamente voluto dar prova nel discorso di Vox. La volevano estremista, e lei è stata febbrilmente estremista.
E conta anche il pieno e leale legame di amicizia con due leader europei da cui dipende il futuro e anzi la sopravvivenza della Unione Europea, da una parte, della estrema destra dall'altra. Sono il premier polacco Mateusz Morawiecki e Viktor Orbán, primo ministro dell'Ungheria, dunque di una parte d'Europa storicamente e culturalmente importante.
il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 3
Che cosa significano e che cosa contano questi legami e la solidarietà politica e anche la capacità di essere altra che ne deriva, per Giorgia Meloni che, allo stesso tempo indossa nella politica italiana che aspira a dominare, la tunica di una vestale fedele alle istituzioni, alle politiche e alle decisioni di media ragionevolezza?
Per esempio l'amico Morawiecki chiede che tutti - dunque anche l'Italia, riconoscano la legge polacca. Essa impone che chiunque accusi o ricordi un cittadino polacco fra i persecutori dei cittadini ebrei, nella Shoah, sarà condannato a tre anni di reclusione. Come tutte le documentazioni sulla storia della Shoah ricorda e dimostra, quasi metà dei personale addetto ai campi di sterminio era polacco.
Mateusz Morawiecki
Viktor Orbán ha fatto un'operazione più radicale: ha rimosso l'intera magistratura del suo Paese, sostituendola con funzionari del governo. Questo è dunque, per farne un breve riassunto, il mondo di Giorgia Meloni. Certo le è di grande aiuto la mano leggera e anzi gentile di coloro che dovrebbero essere i suoi oppositori, come se si trattasse di una scelta estetica e non di uno sradicamento di principi irrinunciabili.
VIKTOR ORBAN MATEUSZ MORAWIECKI
Impossibile ignorare che la Meloni ha lanciato i suoi "no" con un urlo che le ha contorto la voce, mentre la civiltà da respingere erano tutte le conquiste della cultura contemporanea, intesa sia come scienza sia come comportamento umano.
Si può capire che porti sempre meno scandalo il frequente aggancio di gruppi e formazioni neo - fasciste a partiti di questa destra, in occasione delle elezioni locali, perché il fascismo di simboli e inni e saluti di quei gruppi è più blando e sbiadito del "lugubre discorso di Vox" (così definito da Letta) interpretato con furore da Giorgia Meloni.
il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 2
Ora sappiamo che cosa vuol dire "estrema destra" quando si dice di un partito, o di un leader, adesso, in Italia. Ma lo sappiamo solo in parte. Infatti non sospettavamo che il discorso di Vox sarebbe stato solo l'annuncio di fatti che pesano molto di più.
Alla conta finale delle elezioni francesi si è scoperto che Marine Le Pen ha portato nel parlamento repubblicano francese, il parlamento di De Gaulle, Mitterand, Chirac, 89 deputati di estrema destra e di estrema devozione ai rabbiosi "no" del discorso di Giorgia Meloni a Vox. E che Macron ha perduto la difesa della sua perduta maggioranza.
mateusz morawiecki viktor orban matteo salvini
Si potrebbe sostare a lungo a domandarsi come tutto ciò è avvenuto. Ma è avvenuto, e questo spiega il divertito sarcasmo con cui la Meloni, dopo avere detto ciò che fino a un momento fa era troppo persino per un fascista, risponde al segretario Pd, vantandosi della sua impresa e guardandosi bene dai cauti passi indietro che fino a poco fà erano la sua regola di condotta. Dunque ci stiamo affacciando al nuovo. E non è bello.
MORAWIECKI MELONI LETTA giorgia meloni al comizio di vox in spagna 2 il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 8