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    GAZA NON È L’UNICO PROBLEMA PER NETANYAHU – TRE MINISTRI DEL GOVERNO ISRAELIANO STANNO PENSANDO DI DIMETTERSI, IN POLEMICA CON IL PRIMO MINISTRO, RITENUTO “RESPONSABILE” INDIRETTO DELL’ATTACCO DI HAMAS. L’OPINIONE È CONDIVISA TRA LA POPOLAZIONE: IL 75% DEI CITTADINI INCOLPA “BIBI” PER LA MANCATA PROTEZIONE DELLE COMUNITÀ AL CONFINE CON LA STRISCIA – LA CINA: “LA SITUAZIONE È MOLTO SERIA, C’È IL RISCHIO DI UN CONFLITTO SU LARGA SCALA AL CONFINE”. È UN AVVISO O UNA MINACCIA?


     
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    BIBI NETANYAHU TRA I SOLDATI BIBI NETANYAHU TRA I SOLDATI

    INVIATO CINESE, RISCHIO CONFLITTO AI CONFINI CON ISRAELE

    (ANSA) - La Cina considera la situazione a Gaza "molto seria" per il rischio di "un crescente conflitto terrestre" su larga scala e la diffusione di scontri armati lungo i confini vicini.

     

    E' la valutazione dell'inviato speciale per il Medio Oriente Zhai Jun che, in visita nell'area, che ha partecipato sabato alla conferenza di pace del Cairo. Gli effetti di ricaduta nella regione e a livello internazionale si stanno ampliando, ha aggiunto Zhai nel resoconto del network statale Cctv, dato che il conflitto lungo i confini israelo-libanese e israelo-siriano si sta diffondendo, "rendendo le prospettive preoccupanti".

     

    MO: YNET, 3 MINISTRI ISRAELIANI VERSO DIMISSIONI CONTRO NETANYAHU**

    (Adnkronos) - Tre ministri del governo israeliano stanno valutando di dimettersi in polemica con il primo ministro Benjamin Netanyahu, ritenendolo responsabile per l'attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. Lo scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth, che ha pubblicato un sondaggio secondo il quale il 75 per cento degli israeliani ritiene che Netanyahu sia responsabile della mancata protezione delle comunità del sud di Israele al confine con la Striscia di Gaza.

     

    JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU

    MO: BORRELL, 'PAUSA UMANITARIA SECONDO ME NECESSARIA, NE DISCUTEREMO'

    (Adnkronos) - Dell'eventuale richiesta di una pausa umanitaria nella guerra tra Israele e Hamas "di certo i ministri dovranno discutere e tra due giorni lo dovranno fare anche i leader. Il segretario generale dell'Onu l'ha chiesta molto e personalmente penso una pausa umanitaria sia necessaria, per consentire l'accesso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione" alla popolazione della Striscia di Gaza. Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri.

     

    JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU IN ISRAELE JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU IN ISRAELE

    MO: BORRELL, 'ATTENZIONE A DUE PESI E DUE MISURE, STESSA PREOCCUPAZIONE PER OGNI CIVILE UCCISO'

    (Adnkronos) - La guerra in Ucraina e quella in corso tra Israele e Hamas "hanno cause diverse e conseguenze, ma entrambe mandano ondate di choc in tutto il mondo. Di certo la Russia trae vantaggio da questa situazione. Il problema dell'uso di due pesi e due misure c'era già prima della guerra a Gaza, e ora ritorna". Lo sottolinea l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri. "E noi - rimarca - dobbiamo stare molto attenti a mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso. Mostriamo il nostro forte supporto a Israele, ma dobbiamo anche tenere conto dei palestinesi civili uccisi", conclude.

     

    DISTRUGGERE HAMAS, E POI? I DUBBI DI ISRAELE SULL’INVASIONE

    Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

     

    biden netanyahu 2 biden netanyahu 2

    E dopo? Se lo chiedono intellettuali come Yuval Noah Harari. Se lo chiedono gli israeliani che hanno mandato i figli al fronte, se lo chiederanno quei ragazzi finito l’incendio della battaglia, se lo chiedono le famiglie degli ostaggi, con la speranza che quel dopo comprenda il ritorno a casa degli amati.

     

    «Il 14 agosto del 1941 — scrive Harari — in uno dei momenti più bui della Seconda guerra mondiale il presidente Franklin D. Roosevelt e il primo ministro Winston Churchill pubblicarono la Carta Atlantica per delineare la visione del mondo dopo la sconfitta del nazismo».

     

    Quegli ideali per la fondazione «di un nuovo e migliore ordine globale forse non sono stati del tutto realizzati, ma hanno spiegato a milioni di soldati alleati per che cosa stavano rischiando». Come Roosevelt e Churchill non hanno semplicemente dichiarato «distruggiamo il nazismo» — indica lo storico israeliano — anche «noi abbiamo bisogno di una Carta per le nostre vite dopo la vittoria su Hamas».

     

    CORAGGIO, FATTI HAMASSARE - MEME BY EMILIANO CARLI CORAGGIO, FATTI HAMASSARE - MEME BY EMILIANO CARLI

    [...]  Israele comincia a riflettere su quale sarà l’ordine locale, qua e qua attorno, senza voler scalfire l’unità inevitabile durante i conflitti. L’80 per cento degli intervistati [...] si aspetta, non è ancora successo, che Benjamin Netanyahu si assuma le responsabilità del disastro.

     

    È al potere dal 2009 con una sola interruzione di 563 giorni tra il 2019 e il 2021, è lui ad aver tenuto più a lungo le chiavi della casa devastata dai terroristi fondamentalisti.

     

    Dieci mesi di proteste contro il piano giustizia anti-democratico portato avanti dal governo hanno creato divisioni senza precedenti, il movimento di contestazione si è trasformato in macchina di supporto per i soldati a sud e le famiglie evacuate da sud.

     

    Gesti che non rimuovono la mancanza di fiducia in Bibi, com’è soprannominato. Fondamentale [...] è stato il ruolo di Joe Biden, riconoscono i commentatori: «Il suo approccio quasi terapeutico al nostro umore nazionale» scrive Carolina Landsmann sul quotidiano Haaretz . Abbraccio incondizionato nei discorsi pubblici, suggerimenti — quasi ammonimenti — durante il dialogo privato con il governo.

     

    JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

    Sarebbe stato Biden a rallentare la fretta di invadere a Gaza, sarebbe stato Biden a evitare (per ora) un attacco massiccio contro l’Hezbollah libanese.

     

    [...] Gallant ha dichiarato che alla fine del conflitto Israele non avrà alcun legame con la Striscia, il sistema di valichi non esisterà più. Altri politici — come Yair Lapid, il capo dell’opposizione — sono convinti che l’obiettivo sia restituire il controllo dei 363 chilometri quadrati con gli oltre 2 milioni di abitanti all’Autorità palestinese. Ipotesi che l’ufficio del primo ministro stronca da subito, perché riaprirebbe una fessura alla possibilità di negoziati più ampi.

     

    Gli americani starebbero pianificando — racconta la testata Bloomberg — un governo ad interim palestinese sostenuto dalle Nazioni Unite e con il coinvolgimento degli Stati arabi [...]. Con tutti i dubbi che accompagnano questa operazione: il presidente Abu Mazen controlla a malapena la Cisgiordania, notano analisti meno fiduciosi nel ruolo del raìs.

     

    JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

    La paura [...] è che la coalizione di estrema destra «sfrutti la vittoria per annettere territori e ridisegnare i confini con la forza [...]. [...]Nel Paese c’è consenso sulla necessità di disarmare Hamas. E il futuro di Israele? Diteci quale sarà, così sapremo per che cosa stiamo rischiando».

     

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