Marco Menduni per la Stampa
boccadasse - nord nella morsa di neve ghiaccio
In Liguria è la combinazione più temuta. Quella che negli ultimi anni ha scatenato i disastri più terribili. La pioggia che gonfia i fiumi, le mareggiate violentissime che li tappano alla foce. La lotta delle acque che premono in direzione opposta si traduce in una sola parola: paura. Così è sul fiume Entella, quello che divide Chiavari e Lavagna nel Tigullio.
La situazione si complica nel tardo pomeriggio, i sindaci delle città danno l' allarme: «Abbandonare i piani bassi, non cercare di salvare i beni materiali ma mettersi in sicurezza». È il preludio a una notte d' ansia.
Allarme replicato a Levante, dove quando arriva il buio il fiume Magra tra La Spezia e Sarzana è a mezzo metro dagli argini, ma il timore rimane lo stesso: quella diga di onde altissime alla foce, che non lasciano sfogare l' impeto della piena ma anzi risalgono per il tratto navigabile.
Onde di sette metri. Dice l' Arpal: «La mareggiata più forte degli ultimi dieci anni». Ne sono passati sette, ma il ricordo della devastazione e dei 13 morti provocati nello Spezzino dallo stesso Magra, dal Vara e dall' esondazione contemporanea di tutti i rivi è vivida nella memoria: 32 famiglie vengono evacuate.
bardonecchia - nord nella morsa di neve ghiaccio
È tutta la regione a restare scossa dal maltempo che imperversa, in tutte le sue declinazioni, sin dalla mattina. Le mareggiate con onde altissime. La pioggia, che nei punti critici supera i 320 millimetri; la neve, le gelate. Una regione che va in tilt da Ponente a Levante.
Da Portofino a La Spezia il livello dell' emergenza è inchiodato sul rosso: il massimo. Poi c' è il vento. Violentissimo: il record a Borzonasca, in Val d' Aveto, con raffiche di 165 chilometri all' ora.
Una tromba d' aria si abbatte sul paese di Neirone: tanti danni, nessun ferito. È un' azione combinata delle bizze del tempo, un martellamento continuo che manda in tilt le infrastrutture.
È la giornata della débâcle dei treni. Sospese le linee da Genova per Milano e per Torino. Quella parallela che va verso Arquata Scrivia, bloccata la Savona-Cairo, la Genova-Acqui Terme. Interrotta per ore la Savona-Ventimiglia. Quindici pendolari sulla Savona-Alessandria sono stati bloccati per 14 ore per un guasto del treno. E ancora, è stop per la Parma-La Spezia. Attese interminabili e tanta rabbia nelle stazioni.
Sulle autostrade non si sta meglio. La A6 che da Savona va verso Torino rimane chiusa: è diventata una lastra di ghiaccio, impercorribile. Chi l' ha già affrontata rimane intrappolato: da Mondovì a Savona, verso sud, tra Savona e Ceva verso il Piemonte.
Tutta la Valbormida è isolata, perché anche le strade provinciali seguono lo stesso destino: transito interrotto. Va in tilt anche la A10, che scorre sulla costa. Un Tir arriva alla «curva maledetta» tra Albisola e Celle, scivola, si schianta contro il muro laterale, il rimorchio si stacca dalla motrice e s' intraversa sulla carreggiata. È il punto degli incidenti annunciati: 5 gravi in nove mesi e la tragedia del 26 marzo dell' anno scorso, con due operai travolti e uccisi da un camion ribaltato.
torino - nord nella morsa di neve ghiaccio
Intanto non si placa l' offensiva delle onde. A Vado Ligure, subito dopo Savona, la mareggiata erode le fondamenta del lungomare. Dieci metri cedono di schianto e crollano. A Ventimiglia chiude la frontiera sul mare di San Ludovico: il mare ha invaso la strada per Mentone. È emergenza per i migranti che, da mesi, vivono accampati alla foce del fiume Roia nel tentativo, quasi sempre vano, di riuscire a raggiungere la Francia. Sotto i piloni del ponte potrebbero morire.
Li salvano i vigili del fuoco, li portano al campo della Croce Rossa.
Il dramma dell' immigrazione rischia di fare altre vittime, sul confine con la Francia, più a nord: dieci hanno cercato di valicare sotto la neve il confine verso la Francia nella zona del Colle della Scala nell' alta Valle di Susa.
Sono stati salvati dal soccorso alpino, semi-assiderati. Arriva la sera. In molte località della Liguria manca la luce. Decine di paesi in provincia di Genova e nel Savonese sono senza corrente, entrano in campo 70 gruppi elettrogeni per fronteggiare la crisi. Ma per migliaia la notte è sprofondare nell' oscurità totale.
GELICIDIO, UN FENOMENO VECCHIO DI SECOLI IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NON C' ENTRA"
Franco Giubilei per la Stampa
Luca Lombroso, meteorologo dell' Osservatorio geofisico dell' Università di Modena e Reggio Emilia, c' è qualcosa di anomalo nei fenomeni di gelicidio di questi giorni?
«Il fenomeno non è una novità e il termine gelicidio risale addirittura al quattordicesimo secolo. Se ne sono verificati di decisamente peggiori a Natale del 2000 e nel dicembre del 2009, dunque non parlerei affatto di anomalia».
Ma in cosa consiste il gelicidio?
nord nella morsa di neve ghiaccio
«Quando piove ad alta quota, a 4.000 metri di altitudine per esempio, c' è sempre la neve, e va ricordato che la neve cade quando si registrano zero gradi su tutta la colonna dell' atmosfera. In Emilia Romagna e nel Nord Ovest, per meccanismi meteorologici che sarebbe complicato spiegare nei dettagli, in questi giorni l' aria fredda è rimasta incastrata a ridosso delle montagne. Allo stesso tempo, la perturbazione ha richiamato aria calda in quota, anche solo a 1.500 metri, mentre in pianura la temperatura era intorno allo zero. A queste condizioni, il ghiaccio fonde in quota, ma per motivi fisici non può riformarsi in neve e, quand' è prossimo al terreno, gela. Di qui il gelicidio».
Con quali caratteristiche può manifestarsi?
«In pianura la pioggia può arrivare sotto forma di ghiaccio, oppure cade in forma liquida per ghiacciarsi al contatto col suolo, dove la temperatura è rigida. È quel che si verifica quando tocca strade, autostrade o altre superfici».
Si tratta di un fenomeno normale o di eventi eccezionali che hanno un rapporto coi cambiamenti climatici?
NEVE A CORTINA
«Di normale, sotto il profilo meteo, non stiamo vivendo più niente, perché sta cambiando il clima nel suo insieme. Ma le cause del gelicidio non possono essere attribuite ai mutamenti climatici, e nel passato questi fenomeni sono stati ben più forti a confronto di quello di questi giorni».
Le basse temperature e il gelicidio attuale sono forse il segnale che ci sta aspettando un inverno particolarmente freddo?
«Le informazioni a nostra disposizione, come le serie statistiche sulle condizioni meteo rilevate a inizio stagione, sono poco affidabili per capire se ci sarà un inverno più o meno gelido, allo stato non sappiamo e non possiamo dire che tipo di stagione ci sarà».