GIACHETTI
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
L' ultimo sondaggio, pubblicato dal Corriere della Sera , lo vede sorprendentemente terzo. Ma Roberto Giachetti, candidato Pd a sindaco di Roma, non si scompone. Prima Virginia Raggi, poi Giorgia Meloni, infine lei.
Sondaggio preoccupante.
«No, la sfida è apertissima, le differenze sono impercettibili. Non lo dico io, ma Nando Pagnoncelli. Io respiro un'aria diversa, girando la città. Rispetto i sondaggi, ma alle Europee c' era il mantra del sorpasso grillino: si sa com'è finita».
Eppure lei è l'unico candidato che perde consenso. Serve un cambio di passo?
«Nelle ultime tre settimane c'è stata una polarizzazione su dinamiche di politica nazionale. Da una parte la leadership del centrodestra, che ha occupato l' informazione. Dall' altra, le inchieste. E i Cinque Stelle che l' hanno buttata in caciara».
GIACHETTI
Indagati e arrestati per corruzione, del Pd, non l'hanno certo aiutata.
«È stata una settimana difficile; a pagare le inchieste è prima di tutto il Pd e poi io.
Ma i romani si aspettano soluzioni su Roma».
Renzi non c' è stato molto in campagna: è una presenza ingombrante?
«Sui manifesti c' è il mio faccione: la gente deve votare Giachetti non Renzi. Sono orgoglioso che uno che ha fatto benissimo il sindaco di Firenze abbia fiducia in me: ma qui si vota per la città».
GIACHETTI RENZI
La vicinanza a Renzi l' aiuterà a cambiare Roma?
«Sarà indispensabile un rapporto con il governo. Mettiamo da parte i patti della pajata e discutiamo di mutui, metropolitane e sicurezza».
Il commissario Tronca sta lavorando bene?
«Sì, anche se è un funzionario dello Stato e non è un politico. Su affittopoli seguirò il suo lavoro. Mi ha stupito, invece, la nomina degli amministratori della società di assicurazione a 40 giorni dal voto. Poteva risparmiarsela».
un selfie con roberto giachetti
Il sindaco Cinque Stelle Filippo Nogarin, raggiunto da avviso di garanzia, è pronto a dimettersi.
«Io sono garantista. Ho accettato, con sofferenza, di rompere questa mia cultura per le mie liste. Ma resto garantista per gli altri: non è sufficiente un avviso per obbligare un sindaco a dimettersi».
Alfio Marchini avanza.
«Dopo l' uscita di scena di Bertolaso, è chiaro che Marchini non è libero dai partiti.
Dalla sua parte c' è un signore che si chiama Alemanno».
E forse anche un signore che si chiama Massimo D' Alema.
MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE
«Non so cosa farà D'Alema, ma è chiaro che un pezzo del Pd non mi appoggia. È il senso della mia candidatura: rompere con una parte del Pd e lasciarmela alle spalle».
A Londra hanno eletto un sindaco musulmano.
«Ci siamo scambiati gli auguri. È straordinario che in un momento simile si apra una finestra per l' integrazione».
Lei è ateo?
«Agnostico».
Non è un problema un sindaco agnostico in una città dove c' è il Vaticano?
MASSIMO DALEMA E LA PIZZETTA
«No, sono stato capo di gabinetto del Giubileo con Francesco Rutelli e c' è sempre stato reciproco rispetto con la Santa Sede».
Dunque, non combatterà insieme ai radicali e chi ritiene che il Vaticano abbia troppi privilegi a Roma.
«La questione Ici l' abbiamo risolta. Dove ci sono zone grigie, ci saranno controlli ferrei. Roma non è zona franca per nessuno».
Il Pd ironizza per la funivia lanciata da Virginia Raggi. Eppure fu Veltroni a lanciare il progetto funivie.
«Io non faccio ironia. Dico che ci sono altre priorità sui trasporti».
Per Marino l'opera simbolo è stata la pedonalizzazione dei Fori, per lei?
«Fu un capolavoro all' incapacità di valorizzare un' opera straordinaria. La mia potrebbe essere trasformare Ostia in una sorta di Barceloneta».
ignazio marino presenta il suo libro 10
Nella lista d' appoggio dei socialisti, e quindi a lei, c' è una candidata trans, proprietaria di club privé.
«Da radicali lavorammo per ottenere una legge per il cambio di nome sulla carta d' identità. Non vedo alcun problema».