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    GIALLO PANTANI - "COSÌ LA CAMORRA FECE PERDERE IL GIRO AL PIRATA” - IN UNA CONVERSAZIONE DIFFUSA OGGI PER LA PRIMA VOLTA L'ACCUSA DI UN UOMO DI UN CLAN: "SCAMBIARONO LE PROVETTE" - MA LA PROCURA DI FORLI’ CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE DEL CASO


     
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    marco pantani marco pantani

    Lucio Di Marzo per “il Giornale”

     

    "Un membro di un clan camorristico, mio vicino di cella, mi consigliò di puntare tutti i soldi che avevo sulla vittoria dei rivali di Pantani".

     

    Era stato Renato Vallanzasca a raccontare della sicurezza con cui un compagno di cella gli aveva assicurato che "il pelatino non arriva a Milano".

     

    Era il 1999 e Marco Pantani stava correndo il Giro d'Italia da fuoriclasse, davanti a tutti. Una fuga che sarebbe stata arrestata non dalla rimonta di un avversario ma dalla notizia che il 5 giugno annunciava che i valori di ematocrito del pirata erano al di sopra della soglia consentita. Che Pantani, per doping, alla fine della corsa non ci sarebbe arrivato davvero.

     

    A confidare a "Renè" quel segreto fu un uomo vicino alla camorra, intercettato dalle autorità. Il testo di quella intercettazione è stato pubblicato da Premium Sport in esclusiva e aggiunge alcuni dettagli al caso Pantani. La conversazione diffusa è tra il camorrista e un parente, a cui racconta di come "la Camorra ha fatto perdere il giro" al pirata.

    PANTANI TOUR PANTANI TOUR

     

    Dichiarazione pesanti, a cui inizialmente neppure chi si trova dall'altra parte della linea sembra chiedere, tanto che domanda "Ma è vera questa cosa?". Perché che i camorrista abbiano "cambiato le provette", per farlo "risultare dopato" non è facile da digerire. E la risposta non potrebbe essere più chiara: "Sì, sì, sì… sì, sì".

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