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    COLPO DI SCENA NELLA VICENDA DELL’ARBITRO E DELLA COMPAGNA UCCISI A LECCE. LEI HA URLATO IL NOME DI UN UOMO: “ANDREA, FERMATI” -IL KILLER È STATO ACCOLTO NELL'ABITAZIONE DOVE LA COPPIA SI ERA TRASFERITA PROPRIO QUEL GIORNO. PERCHÉ UCCIDERE QUELLA GIOVANE COPPIA? SI SEGUE ANCHE LA PISTA PASSIONALE PER CAPIRE, AD ESEMPIO, SE IL KILLER AVESSE PERSO LA TESTA PER ELEONORA E SE LA SUA PASSIONE NON FOSSE CORRISPOSTA…


     
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    ERASMO MARINAZZO per il Messaggero

     

    DE SANTIS E LA COMPAGNA DE SANTIS E LA COMPAGNA

    Hanno accolto l'assassino in casa. Quel giovane con felpa nera e cappuccio calato e con guanti indossati che l'altro ieri sera ha dilaniato i corpi di Daniele De Santis e di Eleonora Manta a colpi di coltello da macellaio nascosto in uno zaino giallo.

     

    Il killer che si è introdotto con l'inganno nella casa al secondo piano del condominio al civico 2 di via Montello (fra il centro storico e la stazione ferroviaria) viene ricercato nella cerchia delle amicizie e delle conoscenze della giovane coppia salentina che in quell'appartamento si era trasferita proprio nella stessa giornata di lunedì.

     

    L'URLO È italiano e ha un nome: «Andrea, fermati», l'urlo sentito da alcuni abitanti di quella palazzina. L'ultimo soffio di vita di Eleonora che poco prima aveva gioito mandando alla madre di Daniele una foto della pizza appena sfornata e mangiata a cena. Una persona conosciuta, dunque, l'assassino. Ecco perché il procuratore capo Leonardo Leone de Castris e il sostituto Maria Consolata Moschettini hanno chiesto nella stessa serata di lunedì la presenza del consulente informatico Silverio Greco: negli smartphone delle vittime si cercano messaggi, telefonate e contatti.

     

    de santis de santis

    LE TRACCE Si cercano tracce dell'assassino per ricostruirne l'identità. Che di tracce ne ha comunque lasciate: come il bigliettino intriso di sangue trovato nel piazzale del condominio. Le testimonianze di alcuni residenti che lo hanno visto uccidere Daniele e scappare.

     

    E le immagini degli impianti di videosorveglianza che lo hanno seguito fino al sottopasso di viale Rudiae: l'assassino è stato inquadrato dalle telecamere con il volto nascosto dal cappuccio, il coltello ancora in mano mentre dall'ampio cortile del condominio si è allontanato da via Mondello verso via Martiri d'Otranto e da lì verso piazzale Rudiae per dirigersi poi nel sottopasso.

     

    L'INDAGINE L'indagine è condotta dalla Procura con i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Lecce. Si indaga per duplice omicidio aggravato dalla premeditazione. Non fosse altro perché un coltello capace di procurare ferite così ampie e profonde non viene certo portato in giro abitualmente. Ed anche perché i guanti indossati dal sicario avranno avuto lo scopo di non lasciare impronte digitali.

     

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    Quell'uomo, insomma, ha architettato un piano per ammazzare a coltellate Daniele De Santis, 33 anni, di Lecce, arbitro del campionato di serie C di calcio; e la compagna Eleonora Manta, 30 anni, di Seclì, laureata in Giurisprudenza e funzionaria della sede di Brindisi dell'Inps da qualche settimana.

     

    Perché uccidere quella giovane coppia? È solo una coincidenza che l'assassino si sia presentato in quella casa il primo giorno in cui è diventata il loro nido d'amore? Si segue anche la pista passionale per dare risposta a questi dubbi e per chiarire la premeditazione. Per capire, ad esempio, se il killer avesse perso la testa per Eleonora e se la sua passione non fosse corrisposta.

     

    LA CERTEZZA L'unica certezza al momento è che fosse una persona conosciuta: per entrare in quel condominio è necessario farsi aprire il cancello elettrico pedonale. Ed in casa è entrato senza forzare la porta di ingresso. Le tracce di sangue trovate dai carabinieri, come anche le urla che hanno prima infastidito e poi allarmato i vicini, raccontano del litigio iniziato nell'appartamento al secondo piano appartenuto alla famiglia di Daniele.

     

    LE VITTIME Eleonora la prima vittima: il suo corpo esanime è stato trovato appena fuori la porta di ingresso. Il compagno è morto fra il pianerottolo di fronte e la scala che porta al primo piano, dove è stato trovato in una pozza di sangue e dove alcuni inquilini hanno visto il killer brandire il coltello. Stamani sarà eseguita l'autopsia. Intanto prosegue la caccia al killer: identificarlo dovrebbe essere ormai questione fatta. Trovarlo è un'altra storia.

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