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    “PERCHÉ LEGGO UN DISCORSO DI BERLUSCONI? SONO UN ATTORE, LEGGEREI ANCHE MAO SE ME LO CHIEDESSERO” – GIANCARLO GIANNINI ON FIRE, SPIEGA PERCHÉ SARÀ SUL PALCO AL “BERLUSCONI-DAY”, LA FESTA DI FORZA ITALIA A PAESTUM: “IL CAVALIERE MI STAVA SIMPATICO. A UN CERTO PUNTO VOLLE AFFIDARMI ‘STRISCIA LA NOTIZIA’... I COLLEGHI DI SINISTRA? IO LI GIUDICO SOLO IN BASE ALLA BRAVURA, SE SEI BRAVO BENE, ALTRIMENTI SEI UN COGLIONE


     
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    Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

     

    giancarlo giannini giancarlo giannini

    Giancarlo Giannini, perché leggerà il discorso del Cavaliere al Berlusconi-day di Paestum, la festa di Forza Italia?

    «È molto semplice. Il mio agente mi ha mandato questo intervento letto in America nel 2006, sulla pace, sull’immigrazione, ed io l’ho trovato bellissimo».

     

    E quindi lei ha accettato?

    «Sono un attore. Ho letto una volta un discorso di Martin Luther King, e leggerei Mao Tse Tung se me lo chiedessero».

     

    Cosa pensava di Berlusconi?

    «Mi stava simpatico. Mi ha sempre chiamato. A un certo punto volle affidarmi Striscia la notizia .Non potevo prendere un impegno giornaliero e gli suggerii di ingaggiare Pippo Baudo…Ma perché me lo chiede? Non lo capisco».

     

    giancarlo giannini giancarlo giannini

    Semplicemente sapere come sono andate le cose.

    «Mmm. Cosa c’è che non va? È un bellissimo discorso che lei naturalmente non ha letto».

     

    […]

     

    Molti suoi colleghi sono di sinistra.

    «Io li giudico solo in base alla bravura, se sei bravo bene, altrimenti sei un c…» .

     

    Perché si arrabbia? Non ho un giudizio. Solo delle curiosità.

    «Che curiosità ha? Si stupisce di questa mia lettura?».

     

    Vorrei capire.

    «Cosa? E comunque Berlusconi non era certo l’ultimo arrivato».

     

    Però non era nemmeno una figura neutra.

    giancarlo giannini mariangela melato giancarlo giannini mariangela melato

    «Ma nemmeno Napolitano lo era! Lo sa che una volta mi fece dei complimenti per come avevo letto un testo del Manzoni?».

     

    […]

     

    Posso chiederle se è vero che allora la sinistra riteneva i film di Lina Werthmuller poco rispettosi della condizione operaia?

    «Cosaaa? Mimì era di sinistra. Lina Wertmuller era di sinistra. E “Travolti da un insolito destino” è un film per il popolo. Non è vero che era maschilista. Lui rifiuta di fare con lei l’amore sulla spiaggia, in un moto di ribellione anti borghese».

     

    Non ho capito cosa pensa della politica.

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    «Non me ne frega niente».

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