RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
GIORGETTI, PARLAMENTO NON NELLE CONDIZIONI DI VOTARE MES
(ANSA) - "Il Parlamento non è nelle condizioni di approvarlo e non lo approva". Lo ha detto della ratifica del Mes il ministro Giancarlo Giorgetti all'uscita dal Consiglio Ecofin a Lussemburgo. "Non ci sono molte speranze di ratificarlo. Diciamo a breve non è possibile, a lungo dipende se cambia, se migliora, se cambia natura come come abbiamo sempre chiesto".
"Ieri per la prima volta il direttore del Mes Pierre Gramegna ha fatto delle riflessioni" sullo strumento, "recependo evidentemente anche delle critiche che abbiamo sempre fatto noi per cercare di cambiarlo e portarlo verso un utilizzo tipo un fondo sovrano europeo - ha spiegato Giorgetti -. Ad esempio per la difesa, evitando che magari i singoli stati nazionali si debbano indebitare o spendere a livello nazionale.
GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA
La discussione è stata appena abbozzata e tra l'altro ho incontrato molte resistenze specialmente dai Paesi nordici". Se i Paesi aderenti al Mes dicono prima ratificate e poi modifichiamo lo strumento "non se ne esce: è evidente che se richiedono prima la ratifica, diventa sostanzialmente impraticabile", ha spiegato Giorgetti.
Se ci fossero degli impegni a cambi futuri l'Italia potrebbe ratificare? "Onestamente la discussione ieri non mi sembra che siamo ancora molto lontani anche la fase dell'impegno nel senso che c'è un fronte molto consistente, il solito fronte molto consistente che già conosciamo sulle regole europee, che è assolutamente contrario a cambiare la natura" del Mes. "Quindi totalmente questa situazione è destinata nel breve a non cambiare sicuramente".
giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini
GIORGETTI, CHIEDERCI MES ORA È COME METTERE SALE SU FERITA
(ANSA) - "Ho detto semplicemente che introdurre il tema della ratifica del Mes in questo momento mi sembrava un po' diciamo così, vagamente buttare un po' di sale sulla ferita e quindi improprio". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti all'uscita dal consiglio Ecofin a chi gli chiedeva se ieri al board del Mes abbia sollevato il tema che c'è un pregiudizio politico nei confronti del governo italiano da parte degli altri in Ue.
GIORGETTI, SU NOMINE HO VISTO NOTIZIE STRAMPALATE
(ANSA) – "Com'è noto il settimana prossima sono convocate le assemblee per fare le nomine in Cdp e Ferrovie. Ovviamente è meglio che si facciano quando c'è l'azionista a casa e non e Lussemburgo. Nessuna polemica di nessun tipo, ma ho visto cose strampalate anche sui giornali". Lo ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti a chi gli chiedeva se il Mef abbia deciso sulle nomine in Cdp e Ferrovie. Giorgetti ne ha parlato all'uscita del Consiglio Ecofin a Lussemburgo.
GIORGETTI, TAGLI ALLA SANITÀ PER IL DEFICIT? MAI TAGLIATO
(ANSA) - "L'obiettivo di confermare la decontribuzione per i redditi medio-bassi è prioritario. Poi vengono le altre cose". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti a chi chiedeva dove l'Italia troverà i soldi per rispettare la richiesta Ue ridurre il deficit. Ci saranno tagli alla sanità e all'istruzione? "Nella sanità non l'abbiamo mai tagliato niente, abbiamo soltanto incrementato le dotazioni dei fondi".
"Dove troveremo i soldi per ridurre il deficit... noi abbiamo un profilo di impegni, di obiettivi di deficit, che abbiamo già dichiarato - ha spiegato Giorgetti -. Siamo in attesa proprio in questi momenti di quella che è la traiettoria su cui lavorare. Costruiremo il quadro di finanza pubblica tenendo presente che l'obiettivo politico primario è confermare la riduzione della contribuzione per i redditi medio-bassi". La traiettoria di riferimento per il rientro dei conti pubblici sarà inviata questo pomeriggio all'Italia e Giorgetti ha detto di non conoscerla ancora. "Cominceremo a discuterla da questa sera. Abbiamo fatto ovviamente le nostre simulazioni quella bella, quella brutta, quella media - ha detto -. Diciamo che la speranza è che stiamo tra il medio e il bello". Il Mef, ha affermato, non renderà pubblica la richiesta Ue: "No, assolutamente no", ha detto il ministro rispondendo a una domanda al riguardo
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