• Dagospia

    “IL M5S E’ MALATO DI POLTRONISMO, E’ DIVENTATO UNA FAKE NEWS” - PARAGONE CORRE IN SOCCORSO DI ALESSANDRO DI BATTISTA, RANDELLATO DA BEPPEMAO: “GRILLO LO HA STOPPATO CON UN ATTEGGIAMENTO PADRONALE. MA ALESSANDRO VINCE SE SI VOTA SU ROUSSEAU. BEPPE HA GIÀ APPARECCHIATO IL PERCORSO DEL MOVIMENTO IN UN'ORBITA DI CENTROSINISTRA - DA EX ANTISISTEMA, DI MAIO E TAVERNA HANNO UN PASSATO INGOMBRANTE, PER QUESTO È STATO SCELTO CONTE”


     
    Guarda la fotogallery

    Carlo Bertini per “la Stampa”

     

    GIANLUIGI PARAGONE CON ALESSANDRO DI BATTISTA E DUE ATTIVISTI A TIVOLI - DICEMBRE 2019 GIANLUIGI PARAGONE CON ALESSANDRO DI BATTISTA E DUE ATTIVISTI A TIVOLI - DICEMBRE 2019

    «Alessandro è l'anima buona di un Movimento malato di poltronismo, diventato una sorta di fake news». E se Gianluigi Paragone, ex centravanti di punta dei Cinque stelle uscito in polemica dal Movimento, esordisce così, si capisce con chi stia nella guerra tra bande deflagrata ieri. Una guerra che «Di Battista certo potrebbe vincere se al congresso si votasse sulla piattaforma Rousseau, altrimenti, se la gestione finisse in mano ai gruppi parlamentari, sarebbe molto difficile per lui farcela».

     

    Certo, stanno venendo al pettine i nodi dei cinque stelle. Perché a Grillo non sta bene un congresso?

    «Perché ormai ha già apparecchiato il percorso del Movimento in un'orbita di centrosinistra. E vede in Conte l'uomo che può condurre in porto questa metamorfosi finale, senza che nessuno gli dica che prima il movimento predicava altro».

    Paragone Di Battista Paragone Di Battista

     

    Insomma nessuno può recriminargli qualcosa sul passato, giusto?

    «Beh, se fai consumare al Movimento l'ultimo strappo definitivo e lo metti nel cielo riformista, hai bisogno di qualcuno che non sia bersaglio della grammatica precedente. Chi ha predicato una politica anti-sistema può essere bersagliato: se Di Maio parla di Europa, gli puoi tirare fuori un suo video anti Ue. Lui, come la Taverna ed altri, hanno un passato ingombrante. Conte no, perché non c'era prima e quindi può condurre il Movimento nella galassia riformista senza che nessuno possa recriminargli nulla».

    grillo di maio grillo di maio

     

    Non è che Grillo ha paura che vinca il congresso Di Battista?

    «Grillo lo ha stoppato con un atteggiamento padronale. Siccome il percorso lo ha già in testa lui, si deve fare come dice lui».

     

    Di Battista ha promesso a Conte di non ordire trappole, poi però ha suonato la campana a morte al suo governo lodando quanto fatto con il governo precedente. Una minaccia, non crede?

    grillo e conte grillo e conte

    «No, Alessandro credo che abbia una sola parola e se lo dice sa di dire una cosa politicamente impegnativa per lui. Un modo per dimostrare maturità politica. Comunque ha ragione, perché quel governo aveva ancora la punteggiatura del Movimento: non appiattito sull'Europa. E poi ha fatto i decreti sicurezza, reddito di cittadinanza e decreto dignità, ha impostato il lavoro di Bonafede con la legge spazzacorrotti. Nella tabella di marcia di quel governo, i Cinque stelle furono caratterizzanti. Oggi è difficile trovare loro tracce nell'azione di questo esecutivo».

    LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 5 LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 5

     

    E quindi sono irrecuperabili?

    «Beh oggi M5S è una fake politica. Basta prendere il programma elettorale con cui vinsero».

     

    A proposito, che faranno a luglio sul Mes? Come ne usciranno?

    «Alla fine un gruppo residuale vicino a Di Battista magari non voterà il Mes, qualcuno si rimangerà l'impegno: ma Conte sa che è in stato avanzato il colloquio con Forza Italia e i centristi. Siamo nella logica del pallottoliere di Palazzo».

     

    Lei non crede che con Conte leader, i Cinque stelle si riprenderebbero?

    «Sono sondaggi che valgono per oggi, a settembre saranno diversi. Abbiamo un problema pratico. Al di là dei decreti annunciati, il loro atterraggio è troppo lungo. I soldi li devi dare ora e oggi non ci sono. Questo è un paese ferito che tentava di sollevarsi da una crisi precedente, se la ferita la tieni aperta hai un grosso problema».

    paola taverna paola taverna

     

    Ma la spinta iniziale del Movimento si è incagliata sulla sfida del governo?

    «Le sfide si possono anche giocare, qui il M5S si è incagliato sul poltronismo. Su Europa, Benetton, e nomine varie come la conferma di De Scalzi all'Eni, il Movimento è irriconoscibile. E il Mes sarà l'ultimo capitolo delle turbolenze interne».  

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport