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    GIANNI LETTA CI VOLEVA FAR SAPERE CHE NON ANDAVA COSI' D’ACCORDO CON GHEDINI? - GLI “ADDETTI AI LIVORI” HANNO NOTATO IL RICORDO CHE L’EMINENZA AZZURRINA HA DEDICATO ALL’AVVOCATO, PIENO DI RIFERIMENTI ALLE LORO DIVERGENZE: “CI SIAMO SEMPRE CAPITI, ANCHE QUANDO ERAVAMO DI PARERE DIVERSO”, “CI PIACEVA DISCUTERE”, “SICURI SULLA UTILITÀ DEL CONFRONTO E SUL VALORE DELLA CONTRAPPOSIZIONE DIALETTICA”


     
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    Luca Di Carmine per https://www.tag43.it

     

    Sono sempre da ritagliare le partecipazioni di Gianni Letta ai lutti eccellenti: il problema è che ne scrive tanti, e nel corso dei decenni la collezione ha riempito un armadio. Fatto sta che l’Eminenza Azzurrina regala sempre qualche notizia, all’interno dei suoi lunghi ricordi per il compianto di turno, e lo ha fatto anche per commemorare Niccolò Ghedini. E nel testo appare anche qualche messaggio in codice.

    NICCOLO' GHEDINI E GIANNI LETTA NICCOLO' GHEDINI E GIANNI LETTA

     

    Letta ha scritto: «Carissimo Niccolò, abbiamo lavorato bene insieme, tanto e per tanto tempo, ci siamo sempre capiti, anche quando eravamo di parere diverso. Ci piaceva discutere, e l’abbiamo fatto spesso, come solo gli amici possono fare, convinto ognuno delle sue buone ragioni, ma pronto e disponibile a riconoscere quelle dell’altro, sicuri sempre, tutti e due, di ritrovarci d’accordo sulla utilità del confronto e sul valore della contrapposizione dialettica, sempre illuminante per chi deve decidere.

     

    Per questo il nostro è stato davvero “un bel rapporto”: forte e saldo, sincero e leale, schietto e affettuoso. Così l’abbiamo concepito e vissuto insieme, in amicizia, affianco e per il nostro grande Presidente che oggi più di ogni altro avverte la lacerazione del distacco. E io con lui. Così il tuo amico Gianni Letta ti ricorderà per sempre con affetto e gratitudine, infinita gratitudine». Il necrologio continuava: bisogna sottolineare che Letta è amato tantissimo dagli editori, dato che si tratta del primo contribuente degli spazi a pagamento dedicati a chi non c’è più.

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