Giuseppe Alberto Falci per https://www.huffingtonpost.it
gianni letta
Nel grande risiko della crisi istituzionale più folle della storia della Repubblica italiana rispunta un attore che è stato protagonista della scena degli ultimi 25 anni: Gianni Letta. Da giorni il fidatissimo consigliere del Cavaliere di Arcore, nonché regista di ogni cosa che riguardi i palazzi della politica, ogni qualvolta si ritrova davanti a Silvio Berlusconi ripete con insistenza: “Silvio ragiona, se il Governo che nascerà sarà istituzionale per quale motivo noi non dovremmo appoggiarlo?”.
L’attivismo di Letta è felpato. Ogni sua mossa, seppur sotto traccia, va in una sola direzione: isolare Matteo Salvini e costruire un ponte con quell’ala renziana del Pd che invoca la nascita di un esecutivo istituzionale.
renzi berlusconi
In questo contesto da giorni Matteo Renzi imperversa nelle reti del Biscione. Dal Tg5, qualche giorno fa, l’ex sindaco di Firenze ha scelto di lanciare “l’esecutivo no tax” per scongiurare l’aumento dell’Iva e per rilanciare il Paese dopo “i disastri delle politiche salviniane”. E non è certo un caso se oggi dalle colonne del Giornale lo stesso Renzi elogia il senso istituzionale del Cavaliere. “Di fronte alla sguaiata schizofrenia di Salvini, Berlusconi è un rassicurante uomo delle istituzioni. In Ue Salvini è un appestato come la Le Pen, mentre Berlusconi siede in una casa politica centrale”.
renzi berlusconi
Parole che saranno state gradite da chi, come l’ex premier azzurro, da sempre sostiene che Renzi sia un talento naturale della politica italiana. E allora perché non cedere alla proposta dell’amico-consigliere Gianni che gli suggerisce di scendere in campo per un esecutivo istituzionale?
Il Cavaliere è capace di grandi capriole, non solo per l’interesse nazionale, ma soprattutto per tutelare gli interessi aziendali, da sempre il grande assillo di Arcore. In passato, ad esempio, lo ha fatto quando nacque il governo di Enrico Letta, e poi come non ricordare il celebre Patto del Nazareno che spianò la strada all’Opa di Renzi su Palazzo Chigi. Per finire con la formazione dell’esecutivo gialloverde, quando fu il Cavaliere a dare il lasciapassare a Salvini.
matteo salvini silvio berlusconi
Sia come sia nei giorni scorsi 30 parlamentari azzurri hanno bussato alla porta di Renzi offrendosi come gamba “responsabile”. Insomma, rischia di spaccarsi Forza Italia che ora si trova davanti a due scenari: una lunga fase di opposizione oppure il ritorno al centro della scena dalla tolda di comando del Governo. Non a caso, raccontano di un Berlusconi tentato, mentre nel suo salotto rimbombano i consigli di Gianni Letta: “Silvio ragiona, se il Governo che nascerà sarà istituzionale per quale motivo noi non potremmo appoggiarlo?”.