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Gianni Mura per “la Repubblica”
Partite così sono belle da vedere e difficili da capire. Spalletti non voleva l'alibi della stanchezza, e sia. Gli ultimi 10' della Roma parlano di una squadra di cui tutto si può dire, ma non che fosse stanca. Ha colpito un palo e una traversa, ha segnato un gol, ha schiacciato il Napoli.
Perché non si è svegliata prima? Perché il Napoli, quasi perfetto, non gliel'ha consentito, andando a pressare alto ma, soprattutto, manovrando con più precisione a centrocampo, cosa non facilissima su un terreno bagnato. Il quasi riguarda l'improvviso spegnersi della luce, dopo aver sfiorato il 3-0 con Rog.
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Sarri, tanto per cambiare, era già stato espulso. Se protestava per la mancata espulsione di De Rossi (troppi errori) per un calcetto a Reina, aveva ragione, ma c'è modo e modo. Si dia una regolata: come può chiedere calma ai suoi quando il primo a perderla è lui? A parte questo limite caratteriale, aveva azzeccato la formazione, dando fiducia alla banda Bassotti che lo ha ripagato alla grande: due gol Mertens, un assist e molto movimento Insigne, anche in copertura.
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Spalletti si era rinforzato sul fianco sinistro della difesa, ma il Napoli preferiva sfondare dall'altro lato. Roma non ripresasi dalla botta nel derby: se non era stanca, era confusa. Come testimoniano i tanti, troppi, inutili lanci lunghi su cui di testa avevano buon gioco i difensori del Napoli. Su valori normali Nainggolan e Dzeko, restava l'arma delle corsie laterali. Ma Perotti, a destra nel primo tempo, ha reso la metà.
E a sinistra El Shaarawy ha combinato troppo poco. Sostituito, non gradisce, ma era inevitabile. Salah, a modo suo, ha tolto sicurezze al Napoli, ha sfiorato il gol con un tiro dal limite, poi ha centrato il palo. Un assedio basato sui nervi, più che sul gioco, ma che per un pelo non porta al pareggio. L'1-2 di Strootman aveva dilatato timori e tremori del Napoli, irriconoscibile, timido per quanto era stato spavaldo. Bravo Reina a deviare contro la traversa, fortunato a ritrovarsi il pallone tra i piedi, ma con il Real serve più compattezza, più capacità di amministrare il risultato.
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All'Olimpico ha segnato per primo, come a Madrid e a Torino, qui la luce s'è spenta più tardi, ma fino all'ultimo secondo la vittoria non era acquisita. Nel finale di una gran partita tirare il fiato è lecito, ma non aprire tutti quei buchi, il Real non perdonerebbe. È una partita da giocare convinti, sperando che non tornino i crampi a Mertens. Rog si conferma buon acquisto. Se il Napoli esce dal tunnel, la Roma ci entra. E la Juve, che può portare a 10 punti il vantaggio sulla seconda, per il momento ringrazia.
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