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    “IL BUDGET NON FA GOL” - GIANNI MURA INFILZA I BIANCONERI: “LA JUVE CHE DOMINA IN ITALIA, E CHE PUÒ PERMETTERSI DI GIOCARE CON LE RISERVE O QUASI A FERRARA, INFINITAMENTE PIÙ RICCA NEL BUDGET, VIENE DURAMENTE CASTIGATA PERCHÉ ALLA FINE NON È IL BILANCIO CHE FA GOL, MA I GIOCATORI, LA LORO BRAVURA, LA LORO VOGLIA. L'AJAX TIENE VIVA LA SUA STORIA E LA MENTALITÀ CON CUI SCENDE IN CAMPO È RIMASTA QUELLA: GIOCARE PER DIVERTIRSI”


     
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    Gianni Mura per “la Repubblica”

     

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    Juve eliminata, nel peggiore dei modi: battuta in rimonta e davanti al suo pubblico, che dopo il gol del solito CR7 credeva in ben altra conclusione. Nell' arco delle due partite, ma soprattutto nel secondo tempo di Torino, l' Ajax ha meritato di passare. Che fosse pericoloso, per tutti, non era una novità, bastava ripensare al 4-1 del Bernabeu ai campioni in carica. Hanno ripetuto, i giovani olandesi, la stessa partita d' alto livello con la Juve. Attenuanti per la squadra di Allegri: l' assenza in extremis di Douglas Costa, in aggiunta a Chiellini e Mandzukic.

     

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    Un tris di peso, specie per il brasiliano, uno dei pochi in grado di spaccare la partita: la sua assenza si è fatta molto sentire dopo l' infortunio a Dybala. L' ingresso di Kean non ha cambiato molto, non per colpa sua ma perché la Juve si era squagliata nell' intervallo. Primo tempo alla pari, con gli olandesi forse volutamente meno spavaldi ma più attenti in tutte le fasi. All' 1-0 replicavano dopo pochi minuti, abbastanza fortunosamente. Ma questo tornare subito in gioco dava molto morale a loro e ne toglieva alla Juve.

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    Nel primo tempo nessuno era stato bravissimo ma tutti avevano giocato a livelli accettabili. Poi, sotto l' imperversare delle azioni olandesi, condotte con una tecnica superiore a grande velocità, unico difetto una certa riluttanza in fase di tiro, la Juve tornava ad antichi vizi, tutti pagati: la solitudine di CR7 in area, la progressiva sparizione di Bernardeschi, costretto a un doppio lavoro sulla destra, la fragilità progressiva di un centrocampo in cui solo Emre Can si è battuto dall' inizio alla fine. Troppo poco per arginare l' Ajax.

     

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    Non si può parlare di sorpresa clamorosa, ma di sorpresa sì. La Juve che domina in Italia, e che può permettersi di giocare con le riserve o quasi a Ferrara, la Juve infinitamente più ricca nel budget, la Juve duramente castigata perché alla fine non è il bilancio che fa gol, ma i giocatori, la loro bravura, la loro voglia. I migliori l' Ajax li ha già venduti (De Jong), o ci sta pensando (De Ligt, il capitano, suo il gol del 2-1), ma tiene viva la sua storia. Non ci sono Cruyff o Krol in questa squadra, ma la mentalità con cui scende in campo è rimasta quella: giocare per divertirsi, e, tutte le volte che si può, per vincere. Così è andata ieri.

    Il flash su CR7 ammonito per un fallaccio è la triste immagine di un anticipato addio.

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