Estratto dell’articolo di Massimo Giannini per “la Repubblica”
massimo giannini
Dopo cinque mesi di cocciuta battaglia contro la realtà, Giovanni Toti ripone la stampella. […] l’ex presidente della Liguria lo salderà con 1.500 ore di “lavori di pubblica utilità”. […] è lui che ha proposto ai pm di patteggiare, e il presupposto di una richiesta di patteggiamento è sempre e comunque l’implicita ammissione di colpevolezza da parte dell’imputato. Dopo ben 219 giorni passati in buona parte agli arresti domiciliari, a combattere contro tutte le accuse e contro tutti gli accusatori, l’ex Governatorissimo […] deve aver capito che qualcosa non funzionava davvero, nelle sue apericene a base di caviale e champagne sul Leila 2 di Aldo Spinelli e sugli altri yacht extralusso dei signori dello shipping, intenti a spartirsi lavori e favori, assunzioni e prebende sotto la Lanterna.
GIOVANNI TOTI
Deve aver realizzato che la zona grigia tra affari e politica è davvero un campo minato, e che quei 2 milioni e passa transitati da “loro” al suo comitato elettorale erano troppo difficili da giustificare. Dev’essersi reso conto che un “Sistema Toti” […] l’aveva messo in piedi sul serio […] Il legale di Toti - per spiegare il patteggiamento - dice adesso che i reati contestati al suo assistito non ruotavano intorno ad “atti” ma ad “atteggiamenti”, e dunque configuravano accuse troppo evanescenti sia per essere provate, sia per essere smontate. Li chiami come vuole: la rinuncia a difendersi in un normale dibattimento parla da sola. […] La mossa a sorpresa di Toti ha serie implicazioni politiche.
GUIDO CROSETTO
La prima implicazione riguarda la prossima tornata elettorale. In Liguria si rivota il 27 ottobre, per scegliere il nuovo governatore. Il clamoroso e inatteso “mea culpa” dell’ex governatore […] pesa come un macigno sul candidato appena scelto dalla destra. Marco Bucci, sindaco di Genova, ha preso le distanze da quel “sistema”, in questi lunghi mesi di tregenda. L’assalto al Porto gli è sembrato «una porcilaia», gli imprenditori che correvano alla mangiatoia gli ha ricordato «i maiali ai quali davo le ghiande da piccolo».
DANIELA SANTANCHE
[…] Ma resta un fatto: dalla tragedia del Ponte Morandi in poi, Toti e Bucci sono stati un corpo e un’anima. […] E qui c’è la seconda implicazione. La svolta giudiziale decisa dall’ex delfino dell’Unto del Signore, e la sua conseguente assunzione di responsabilità nell’inchiesta, fanno crollare miseramente l’ennesimo teorema cospirazionista che la premier e i suoi alleati avevano costruito subito dopo l’arresto dell’ex governatore, il 27 maggio.
PASQUALE STRIANO
Da Salvini a Musumeci, da Crosetto a Urso e persino Santanchè, già azzoppata da una richiesta di rinvio a giudizio per truffa ai danni dell’Inps e falso in bilancio: tutti, tra Palazzo Chigi e dintorni, avevano sollevato il solito sospetto, ben collaudato dal berlusconismo da combattimento: la “giustizia a orologeria”. Perché la procura si era mossa giusto un mese prima dal voto europeo? Finsero di non sapere che l’inchiesta era nata a Spezia nel 2020, e che le richieste di arresto ben sei pm genovesi le avevano già avanzate il 27 dicembre 2023. Ma è lo stile di casa Meloni. Qualunque cosa accada, le colpe sono altrove. […]
GENNARO SANGIULIANO - MARIA ROSARIA BOCCIA
È ormai lunghissima, la lista delle psicosi meloniane sulla cospirazione permanente. Il finanziere Striano che con la sua nuova P2 “mette a rischio la democrazia” e le toghe rosse smascherate da Crosetto mentre preparano il golpe nelle riunioni di corrente. La persecuzione giudiziaria contro Daniela-Pitonessa del Turismo e l’auto-complotto agostano contro Arianna Meloni inventato da Alessandro Sallusti dopo una palese insolazione.
L’agguato a Sangiuliano ad opera della misteriosa Mata Hari di Pompei al servizio di una Spectre ancora ignota e la perfida Bianca Berlinguer che osa chiederle un’intervista su evidente istigazione degli eredi del Cav. Poi Marina-Zarina dell’odiata Mediaset che progetta la spallata insieme a Draghi e la temuta Dagospia che pesca nel torbido, tra il fu cognato Lollo e il camerata Fazzolari, la vera “scatola nera” (copyright Stefano Cappellini) del meloniano aereo più pazzo del mondo.
ROBERTO D'AGOSTINO INAUGURAZIONE MOSTRA 80 DARK'S ROME
E infine poliziotti sloggiati dal piano nobile di Palazzo Chigi perché probabili spioni al soldo dei Poteri Forti e i bolscevichi di Strasburgo che vogliono impallinare il mite Raffaele Fitto solo perché i sovranisti italici non hanno votato con la maggioranza Ursula. Adesso scopriamo che persino Christine Lagarde ordisce congiure giudo-pluto-massoniche per sabotare “la Nazione”.
Ed è quasi un paradosso che a sostenere la requisitoria contro la Bce per il suo timido taglio dei tassi sia il ministro degli Esteri: solo pochi giorni fa schierava Forza Italia sul fronte dei diritti dei carcerati e lo Ius scholae, ora tace mentre la sua maggioranza vota sì alla galera per i figli delle madri detenute e per i giovani che protestano in piazza. […]
fazzolari meloni