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    GIBILTERRA DI NESSUNO - COSA NE SARÀ DELL'UNICA FRONTIERA TERRESTRE TRA EUROPA E REGNO UNITO ADESSO CHE È ARRIVATA LA BREXIT? MADRID E LONDRA NON SI SONO ANCORA MESSE D'ACCORDO, MA FRA 48 ORE BISOGNA CHIUDERE I NEGOZIATI TELEMATICI O LA ROCCA VERRÀ ISOLATA - IL RITORNO DEI CONTROLLI DI PASSAPORTI ED ETICHETTATURE AFFOSSEREBBE IN POCHI GIORNI L’ECONOMIA DELLA ZONA. E GLI SPAGNOLI “FRONTALIERI” RISCHIANO DI PERDERE IL POSTO...


     
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    Francesco Olivo per ''La Stampa''

     

    gibilterra uk gibilterra uk

    Nell'euforia natalizia per l'accordo tra Gran Bretagna e Unione e uropea, nessuno o quasi si è accorto che il rischio di una «Brexit dura» esiste ancora nell'unica frontiera terrestre tra Europa e Regno Unito: Gibilterra.

     

    Il tema del possedimento britannico in Andalusia è stato esplicitamente escluso dal patto siglato alla vigilia di Natale, come ha preteso la Spagna, così la soluzione dell'imbroglio passa necessariamente da un accordo tra Madrid e Londra.

     

    la cartina di gibilterra la cartina di gibilterra

    Quello che appare come un piccolo «no deal» potrebbe diventare un problema grande: una sorta di Dover nel Sud d'Europa. Senza accordo, infatti, la frontiera diventerebbe complicata da varcare per merci e persone. Da sabato prossimo, senza più Unione europea resterebbe di fatto in vigore soltanto il trattato di Utrecht, contestato e antico, 1713, ma pur sempre valido.

     

    Le conseguenze sarebbero immediate: il ritorno dei controlli di passaporti ed etichettature affosserebbe in pochi giorni l'economia della Rocca, complicando non poco la vita dei tanti spagnoli, circa 8.500, che ogni giorno attraversano la frontiera per andare a lavorare.

     

    gibilterra gibilterra

    Come sempre in queste trattative c'è molta fretta, fra 48 ore si deve chiudere e i negoziati telematici tra Madrid, Londra e Gibilterra vanno avanti senza sosta. Lo scoglio principale è quello della mobilità. Le poche voci che escono dalle conversazioni, finora molto discrete, riguardano le ipotesi di controlli da parte delle forze di Frontex.

     

    L'ottimismo per il raggiungimento di un accordo è sostenuto da un'evidenza: a nessuno conviene chiudere o comunque complicare il passaggio di questa frontiera. Né ai «llanitos» (i 33 mila residenti di Gibilterra) ai quali verrebbero meno approvvigionamenti e turisti e che infatti votarono in massa contro la Brexit al referendum del 2016, né agli spagnoli che abitano subito fuori dal confine, che spesso dipendono dalla cosiddetta «ultima colonia d'Europa».

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    Questa è una delle frontiere più diseguali del mondo: a Gibilterra il reddito medio è di oltre 75 mila euro l'anno, mentre in questa parte della provincia di Cadice non si arriva nemmeno a 25 mila euro, con una disoccupazione record in Europa.

    scimmie di gibilterra scimmie di gibilterra

     

    In teoria i «frontalieri» non sarebbero discriminati, con un permesso speciale potrebbero attraversare il confine senza controlli ulteriori, ma, fanno notare da Gibilterra, «se si affossa la nostra economia, i lavoratori spagnoli potrebbero perdere il posto».

     

    gibilterra frontiera terrestre tra ue e regno unito gibilterra frontiera terrestre tra ue e regno unito

    A complicare la vicenda ci sono le rivendicazioni nazionali sulla Rocca, una ferita storica che la Spagna soffre da almeno tre secoli e che l'esistenza dell'Unione europea aveva attenuato. Mancando l'appartenenza comune, ecco che tornano le tensioni.

     

    PEDRO SANCHEZ PEDRO SANCHEZ

    A differenza di altri governi però, quello di Pedro Sánchez ha messo da parte i temi più spinosi, come quello della «co-sovranità» spagnola e inglese, che Madrid rivendica e che Gibilterra (e Londra) nega con decisione. «Siamo d'accordo sul fatto che siamo in disaccordo - spiega una fonte del governo della Rocca - e che non possiamo mettere sul tavolo aspetti che un governo spagnolo di un altro colore potrebbe poi cancellare in pochi giorni».

     

    stretto di gibilterra stretto di gibilterra

    La ministra degli Esteri spagnola Arancha González Laya ha, in effetti, un approccio molto più dialogante rispetto ad alcuni predecessori (con l'eccezione di Alfonso Dastis, attuale ambasciatore in Italia), e nei mesi scorsi ha incontrato il primo ministro di Gibilterra Fabian Piccardo (origini genovesi), fatto inedito nella storia recente, che le ha causato molte critiche dagli ambienti conservatori. Ma tra merci e passaporti, oggi non c'è spazio per l'identità.

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