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    “IL TENTATO SUICIDIO? OGGI POSSO DIRE CHE È STATA UNA CAZZATA ” - GINO PAOLI RICORDA COSA GLI DISSE IL CARDIOLOGO DOPO CHE SI SPARO’: “SE NON SI OPERA, UN GIORNO LA PALLOTTOLA SI SPOSTA E LEI MUORE ENTRO UN QUARTO D'ORA". "BENE. ASPETTIAMO QUEL MOMENTO LÌ". FINORA NON S' È SPOSTATA" – "IL CIELO IN UNA STANZA? UNA CANZONE SULL’ORGASMO - LA VANONI? NON UNA GRANDE CANTANTE MA UNA GRANDE INTERPRETE. È COSÌ MATTA DA METTERSI IN LIZZA CON MINA" – LE BORDATE A BOB DYLAN E DE GREGORI – E QUEL BOTTA E RISPOSTA CON VASCO - VIDEO

     


     
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    Luca Valtorta per “Robinson - la Repubblica”

    gino paoli al festival di sanremo del 1961 gino paoli al festival di sanremo del 1961

     

    Inerpicata sulla collina e immersa nel sole: è la casa di Gino Paoli a Genova, alla quale si accede da una porta su cui non c'è nome. Solo un adesivo, tondo, con un gatto nero dalla schiena inarcata, il pelo dritto e una scritta: "Attenti al gatto". È già tutto lì. Chiaro. Paola, la moglie di Gino, ci accompagna in una stanza: libri, foto, locandine, un pianoforte, chitarre. Oggetti che raccontano una vita. Poi, una voce inconfondibile. Paola serve un caffè con focaccia, come si usa a Genova.

     

    (...)

    Com' è una sua giornata tipica?

    stefania sandrelli gino paoli stefania sandrelli gino paoli

    «Mi sveglio e mi faccio un uovo alla coque. E poi un cafè (con una "f" sola, ndr). Poi due cafè. Poi tre cafè. Poi quattro cafè. E a quel punto comincio a essere al mondo. Poi vengo qui, guardo un po' di cose e poi magari faccio anche due note al pianoforte. Insomma, vivo. Ma dove sono le sigarette? (si mette a cercarle, ndr) ».

     

    Lei all'inizio faceva il pittore.

    «Sono andato avanti fino a 27 anni, non ho mai pensato alla musica prima. Per mangiare lavoravo come grafico ma al 20 del mese non c'erano soldi così ho fatto lavori di tutti i tipi».

     

    gino paoli gino paoli

    I peggiori?

    «Portare un pianoforte sulle scale fino al quarto piano e scaricare un camion di carbone: ti trovi carbone nel c**o per dieci giorni. Quando mi hanno offerto dei soldi per cantare ho accettato subito».

     

    E scrisse "La gatta".

    «Che non ebbe successo: il 45 giri vendette 80 copie. Però mi salvò lo stesso la vita: stavo in una casa senza riscaldamento, per cui avevo una stufa con la bombola a gas. Mentre dipingevo la mia gatta, si chiamava Ciàcola, che mi stava sempre addosso. Una volta inizia a fare "miao", così la metto giù e lei - "paf!" - cade a terra! Allora capisco. Chiudo subito la bombola e apro la finestra».

     

    Lei porta la sua gatta anche tatuata sull'avambraccio.

    «Questo tatuaggio l'ho fatto a Hong Kong, ero lì per una tournée».

     

    Gino Paoli Ornella Vanoni Gino Paoli Ornella Vanoni

    E quello sull'altro avambraccio?

    «Questo l'ho fatto a Torre Annunziata. Da uno che si è tolto la giacca e fa: "Mo me levo pur 'o fierro" e - bam! - butta lì la pistola sul tavolo. Era uscito da poco di galera».

     

    Ma come l'ha conosciuto?

    «Conoscevo molta gente a Napoli, la più disparata. Venivano a sentirmi e diventavamo amici».

     

    gino paoli gino paoli

    Cosa rappresenta quel disegno?

    «Un'aquila. Questo tipo mi fa: "Tu vai a comprare undici spilli e un tappo" (imita l'accento napoletano, ndr). Poi lega insieme questi spilli, brucia il tappo, "puh!", ci sputa sopra, fa asciugare e m' ha fatto "'o tatuagg". "Te piac?", dice. E io: "Certamente"».

     

    Altro che i rapper di oggi. A proposito, com' è che in uno dei suoi pezzi più famosi, "Quattro amici al bar", alla fine c'è Vasco che canta "Vita spericolata"?

    «Abbiamo preso insieme un aereo che ci portava a Roma per qualche premio, mi stava simpatico e gli ho detto: "Perché non fai tu il finale? È come un passaggio di testimone: io ero quello che mandava a fan***lo tutti ieri. E tu sei quello che li manda oggi". È venuto e l'ha fatto, tutto qui».

     

    Con Ornella Vanoni ha avuto molto in comune. Tra l'altro, a proposito di malavita, lei agli inizi era diventata famosa proprio come quella che cantava "le canzoni della mala".

    ornella vanoni gino paoli ornella vanoni gino paoli

    «Ornella la mala non l'ha mai vista e neanche Giorgio Strehler né Gino Negri che quelle canzoni se le erano inventate, erano tutte finte. Ornella però era brava. Non è una grande cantante, è una grande interprete.

     

    È così matta da mettersi in lizza con Mina: Mina è una cantante, non è una grande interprete, sono due cose completamente diverse e di interpreti in Italia nu ghe n'è! Pensi a Édith Piaf: aveva una voce sgraziata ma oggi la imitano, pensa te!».

     

    ornella vanoni gino paoli ornella vanoni gino paoli

    Imitano anche Bob Dylan.

    «Bob Dylan non è un cantante».

     

    Su questo un suo collega, Francesco De Gregori, non sarebbe per niente d'accordo.

     «Infatti lui odia quella che io considero la sua canzone più bella, La donna cannone. È un bravo ragazzo, a me piace, ma ho l'impressione che quando vede che un suo pezzo comincia a piacere a troppa gente, a lui non piace più».

     

    Comunque poi con "La gatta" il successo arrivò.

    «D'estate la sentivi dappertutto. Si vede che quando la gente è tornata dalle vacanze è andata a comprarla».

     

    Poi, sempre nel 1960, esce "Il cielo in una stanza". Di cosa parlava?

    ornella vanoni gino paoli ornella vanoni gino paoli

    «È una canzone sull'orgasmo. Sulla assoluta identità dell'orgasmo avuto con una puttana o con tua moglie: non cambia niente. È uguale. E questo ti pone delle domande: c'è in quell'atto qualcosa che non ha niente a che fare con la persona con cui lo fai. Prima e dopo è tutto diverso ma quel momento lì no. Perché? Boh».

     

    Parlando di risposte difficili da trovare, lei nel 1963, all'apice del successo, si sparò. Perché?

    «Penso che ci siano varie maniere per interpretare il suicidio ma che siano tutte sbagliate al di fuori di quella tua. Oggi posso dire che è stata una cazzata. Per due ragioni: perché non era destino e perché da allora ho passato cinquant' anni bellissimi. Io in quel momento avevo tutto».

     

    E quindi?

    gino paoli 1 gino paoli 1

    «E quindi basta! Vaffan***o! Quello che dovevo avere ce l'ho, chiudiamo, vediamo cosa c'è da un'altra parte».

     

    La pallottola le è rimasta nel cuore: le dà fastidio?

    «Ho mirato benissimo. Mi hanno portato a Torino, dal più grande cardiologo del tempo, che mi disse che poteva togliermela. Chiedo: "Come?". Dice: "Si apre qua, poi le costole, e la si va a prendere". Ho detto: "Se la tengo cosa mi succede?".

     

    "Che un giorno si sposta e lei muore entro un quarto d'ora". "Bene. Aspettiamo quel momento lì". Finora non s' è spostata (ride, ndr) ».

     

    Ma non le fa male?

    «No, niente. Mi dava fastidio anni fa, quando viaggiavo all'estero: ogni volta il metal detector dell'aeroporto suonava e lì vai a spiegare».

     

     

    RENZO PIANO, GINO PAOLI E BEPPE GRILLO RENZO PIANO, GINO PAOLI E BEPPE GRILLO

     

     

    E non le manca il palco?

     «Il palco è una droga. Una droga e un combattimento. Tu stai da una parte e il pubblico dall'altra: tu devi buttare un ponte e speri di creare un legame tra mille, duemila solitudini che parlano con te. Il palco ti fa sentire talmente finto che diventi vero».

     

    E quando si scende?

    «Sei esausto. Ma ne vuoi ancora e ancora. Difficile riuscire a smettere».

    IL PESTO DI GINO PAOLI IL PESTO DI GINO PAOLI

     

    E la musica? Cos' è per lei?

    «È la miglior compagna che ci sia».

     

    Più di una donna?

    «No. Infatti ho diviso i miei interessi: 50 e 50. Però la musica è un grande aiuto, ti fa uscire da te stesso e ti fa entrare in un altro mondo, un mondo gentile. Perché lì non esiste il male».

    gino paoli ad amici di maria de filippi gino paoli ad amici di maria de filippi gino paoli gino paoli baglioni e gino paoli baglioni e gino paoli STEFANIA SANDRELLI E GINO PAOLI STEFANIA SANDRELLI E GINO PAOLI GINO PAOLI GINO PAOLI gino paoli ad amici gino paoli ad amici MOGOL GILETTI GINO PAOLI MOGOL GILETTI GINO PAOLI RED RONNIE GINO PAOLI RED RONNIE GINO PAOLI gino paoli in kenya gino paoli in kenya RED RONNIE OSCAR FARINETTI GINO PAOLI RED RONNIE OSCAR FARINETTI GINO PAOLI gino paoli gino paoli GINO PAOLI CON LA MOGLIE GINO PAOLI CON LA MOGLIE BEPPE GRILLO GINO PAOLI BEPPE GRILLO GINO PAOLI festa per gino paoli tony renis beppe grillo zucchero gianni morandi caterina caselli festa per gino paoli tony renis beppe grillo zucchero gianni morandi caterina caselli festa per gino paoli il taglio della torta festa per gino paoli il taglio della torta festa per gino paoli gino paoli e gianni morandi 4 festa per gino paoli gino paoli e gianni morandi 4 gino paoli gino paoli gino paoli gino paoli festa per gino paoli beppe grillo festa per gino paoli beppe grillo Gino Paoli Gino Paoli gino paoli e stefania sandrelli gino paoli e stefania sandrelli gino paoli con stefania e amanda sandrelli gino paoli con stefania e amanda sandrelli JOE SENTIERI UMBERTO BINDI E GINO PAOLI AL FESTIVAL DI SANREMO NEL JOE SENTIERI UMBERTO BINDI E GINO PAOLI AL FESTIVAL DI SANREMO NEL GINO PAOLI E ORNELLA VANONI GINO PAOLI E ORNELLA VANONI I CANTANTI RICHARD MOSER PIERO FOCACCIA GINO PAOLI CLAUDIO VILLA TONY DALLARA E BEN E KING A PASSEGGIO PER SANREMO I CANTANTI RICHARD MOSER PIERO FOCACCIA GINO PAOLI CLAUDIO VILLA TONY DALLARA E BEN E KING A PASSEGGIO PER SANREMO Beppe Grillo sul palco insieme a Gino Paoli Beppe Grillo sul palco insieme a Gino Paoli GINO PAOLI E ORNELLA VANONI GINO PAOLI E ORNELLA VANONI STING GINO PAOLI BRUCE SPRINGSTEEN PASCAL VICEDOMINI FOTO ADNKRONOS STING GINO PAOLI BRUCE SPRINGSTEEN PASCAL VICEDOMINI FOTO ADNKRONOS fazio con gino paoli e renato zero fazio con gino paoli e renato zero BEPPE GRILLO SUL PALCO CON GINO PAOLI DON GALLO BEPPE GRILLO SUL PALCO CON GINO PAOLI DON GALLO ornella vanoni gino paoli jpeg ornella vanoni gino paoli jpeg gino paoli gino paoli

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