Matteo Pinci per repubblica.it -Estratti
ZANIOLO E TONALI
“Era solo poker e blackjack”. Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali non sono stati interrogati dalla polizia che li ha raggiunti a Coverciano, violando il ritiro della Nazionale e sconvolgendo la preparazione delle prossime partite dell’Italia gettando sugli azzurri l’ombra delle scommesse illegali. A torchiarli ci hanno pensato, subito dopo, genitori, familiari, procuratori sportivi. Per capire fino a dove avessero sbagliato e iniziare a preparare una linea difensiva.
La difesa di Tonali e Zaniolo
L’unica certezza assoluta è che nessuno dei due ha negato di giocare d’azzardo e nemmeno l’uso di quelle piattaforme illegali contestato loro dalla polizia. Ma hanno provato a limitare la questione a giochi lontani dal mondo delle scommesse sportive. “Giocavamo delle partite a poker e a blackjack, mai sul calcio”, ha detto quasi in lacrime Zaniolo alla famiglia e all’agente.
ZANIOLO E TONALI
Idem Tonali: entrambi conoscono Nicolò Fagioli, non negano di esserne amici. Ma non hanno raccontato di avere scambiato con lui puntate sulla Serie A o su altre squadre. Anzi, lo negano. Eppure, in mano gli inquirenti hanno le chat con Fagioli – estratte proprio dal telefono del giovane centrocampista della Juventus – in cui si parla di scommesse.
Le chat con Fagioli
Quello che ancora non c’è, e che la polizia sta cercando nei telefoni e nei tablet di Tonali e Zaniolo, è la prova che abbiano scommesso sul calcio
NICOLO ZANIOLO NICOLO FAGIOLI SANDRO TONALI
SANDRO TONALI - NICOLO ZANIOLO - NICOLO FAGIOLI - MEME FEBBRE DA CAVALLO
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