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    GIOCHI OLIMPICI 2024, VERSO UN DERBY ROMA-PARIGI - IL RITIRO DI AMBURGO AIUTA LA CAPITALE: TEDESCHI DEL CIO IN OTTIMI RAPPORTI CON ROMA - LA CANDIDATURA FRANCESE PUO' CONTARE SULL’EFFETTO “JE SUIS PARIS” E SUL SOSTEGNO ECONOMICO DI BOLLORÈ - QUANTO E' PARAGURU MALAGO'...


     
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    MALAGO MONTEZEMOLO RENZI MALAGO MONTEZEMOLO RENZI

    1. ROMA CONTRO PARIGI: DERBY PER LE OLIMPIADI

    Ernesto Menicucci per “Corriere della Sera-Roma”

     

    Se prima erano in cinque a volere le Olimpiadi, adesso sono rimaste in quattro dopo il clamoroso (nemmeno tanto per la verità...) esito del referendum di Amburgo, che ha detto no alla corsa per organizzare i Giochi 2024.

     

    Ma delle tre avversarie ancora in lizza - Parigi, Los Angeles e Budapest - la sensazione più diffusa è che Roma se la dovrà vedere soprattutto con la capitale francese, alla quale tra l' altro è legata da gemellaggio esclusivo dal 1956.
     

    Una specie di derby, insomma, che si disputerà nei prossimi 650 giorni, quelli che - più o meno - mancano all' assegnazione che ci sarà a Lima nel settembre 2017.

     

    Il ritiro di Amburgo, al Coni e al Comitato promotore «Roma 2024», è stato preso ovviamente in maniera positiva. Intanto perché, in questo modo, rientrano in ballo i voti tedeschi, stimati in circa una decina (al netto dei membri Cio tedeschi che, come gli italiani, non possono votare per la candidata del proprio Paese).

    MALAGO BACH MALAGO BACH

     

    Poi perché, senza più la Germania in ballo (e ieri la cancelliera Angela Merkel si è molto rammaricata per l' esito del referendum nella sua città natale: «Sono molto dispiaciuta, una decisione deplorevole, ma la rispetteremo.

     

    Vuol dire che Amburgo non vuole le Olimpiadi»), l' Italia può cercare in maniera più diretta una «sponda» con Thomas Bach, tedesco, presidentissimo del Cio.
     

    Lui, naturalmente non partecipa al voto. E, ufficialmente, deve essere «neutrale» rispetto alle candidature. Ma è anche evidente che Bach ha rapporti molto solidi con Roma e l' Italia.
     

    All' interno del comitato con Diana Bianchedi, schermitrice come lui, con la quale il presidente Cio si è intrattenuto a lungo a Praga, nella due giorni di lavori dell' Assemblea dei Comitati olimpici europei. Ma anche col resto della delegazione italiana (Luca di Montezemolo, Giovanni Malagò, Mario Pescante) Bach è in ottimi rapporti. Conta?
    Alla fine conta tutto.
     

    malago e montezemolo malago e montezemolo

    Specie se, come sembra, alla fine potrebbero non essere neppure quattro le sfidanti. È opinione diffusa, infatti, che una tra Budapest e Los Angeles (se non tutte e due...) potrebbe anche fermarsi prima. Un film già visto, nel recente passato: per i Giochi invernali 2022, finiti a Pechino, rimasero in due; per quelli estivi del 2020, vinti da Tokyo, in tre.

     

    In ogni caso, tra gli italiani c' è ottimismo: «Se restiamo noi, Parigi e Los Angeles ci va benissimo...», dicono, contando evidentemente sui voti americani.
     

    Perché, come detto, è Parigi la vera avversaria da battere: Obama, per dire, ancora non si è pronunciato su L.A. e non ha fissato appuntamenti al Cio, a Losanna, come invece hanno già fatto François Hollande, Viktor Orban e come farà il 21 gennaio Matteo Renzi.

     

    Ci sarà un effetto «je suis Paris» anche sulle Olimpiadi? A questo proposito c' è un precedente: New York, dopo l' 11 settembre, si candidò per ospitare quelle del 2012. Ma la spuntò Londra. Contro Parigi.

     

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    2. GIOVANNI MALAGO' AL SETTIMANALE «OGGI»: «TAVECCHIO? OPERATO APPREZZABILE, INDIFENDIBILE PER LE DICHIARAZIONI»

    Da www.oggi.it

     

    «Ognuno di noi sul lavoro ha un bonus: sotto il profilo della comunicazione, del frullatore mediatico e della pubblica opinione, il bonus di Tavecchio è stato ampiamente esaurito. Ma io non solo non sono un giudice, ma non voglio nemmeno giudicare il lavoro degli altri. Mi limito a dire che, nella sostanza, il suo ruolo è condizionato da alcune sue dichiarazioni chiaramente indifendibili.

     

    Detto questo con evidente franchezza, dico anche che nella sostanza del suo operato e nella gestione della Federazione apprezzo il suo lavoro e soprattutto alcune riforme che sta portando avanti».

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    Lo dice il presidente del Coni Giovanni Malagò in un'intervista al settimanale OGGI, da domani in edicola (anche su www.oggi.it).

     

    Sul sindaco di Roma, dice: «Non mi candiderò, ma ho ricevuto l’invito da entrambi gli schieramenti». E sui possibili candidati afferma: «Posso solo dire che Alfio lo conosco da ragazzo e che la Meloni è una persona che stimo».

     

    A chiunque verrà eletto consiglia di «fare una squadra di molte persone, ma tutte categoricamente non segnalate o raccomandate dal mondo politico» e di occuparsi «del decoro urbano. Dalla A alla Z».

     

    Alla domanda: Il suo amico e maestro Giovanni Agnelli sarebbe orgoglioso di lei?, Malagò risponde: «Penso proprio di sì. E sarebbe anche molto divertito perché, se fosse ancora in vita, potrebbe ascoltare aneddoti e storie che non posso raccontare pubblicamente. Gianni era una persona molto curiosa e non l’avrei di certo deluso. Mi manca moltissimo».

     

    giovanni legnini giovanni legnini

    3. ROMA 2024: UN COMITATO GARANTI PER TRASPARENZA CANDIDATURA

    (ANSA) - La candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024 è all'insegna della trasparenza.

     

    E' stato costituto, infatti, un comitato di Garanti, composto da autorevoli esponenti del mondo giuridico, per definire la strategia di sviluppo della candidatura olimpica e per attivare procedure e proposte normative che garantiscano trasparenza e legalità e che possano essere applicate anche in futuro, indipendentemente dall'eventuale assegnazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici alla Capitale.

    BOLLORE BOLLORE

     

    La squadra, varata dal comitato promotore di Roma 2024 presieduto da Luca di Montezemolo, garantirà il rispetto delle regole, la certezza dei tempi e la correttezza delle procedure legate alla sfida delle Olimpiadi. E lascerà in eredità al Paese, soprattutto, un modello normativo innovativo di gestione amministrativa, di procedure operative e di standard contrattuali che potranno essere applicati anche per altre opportunità o eventi.

     

    Il team è composto dal professore Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti; dal professore Enzo Moavero Milanesi, giurista ex ministro per gli Affari Europei, direttore della School of Law Luiss Guido Carli; dal professore Giorgio Santacroce, primo presidente della Corte di Cassazione;

     

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    dall'avvocato Livia Pomodoro, giurista italiana ex presidente del Tribunale di Milano e presidente del Milan Center for Food Law and Policy; e dall'onorevole Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. La prima riunione operativa si è svolta alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, del presidente del comitato Roma 2024, Montezemolo, del vicepresidente Luca Pancalli e della coordinatrice generale Diana Bianchedi.

     

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