Adelaide Pierucci per “il Messaggero”
Carezze inopportune e un bacio in corsia a un'infermiera appena conosciuta. E sfioramenti al collo di un'altra in sala operatoria. Ma anche battute hot a una collega. Violenza sessuale, stalking e molestie. Sono gravi le accuse mosse dalla procura ad un medico del San Filippo Neri, per cui è stato appena chiesto il rinvio a giudizio assieme a un collega del reparto urologia, pure lui protagonista di un episodio di apprezzamento sessuale a un'infermiera.
LA VISITA DAL DOTTORE
Due camici bianchi dalle battute facili. Specie il primo, G. D., ritenuto protagonista anche di aggressioni sessuali, tanto da finire destinatario a febbraio di un divieto che gli imponeva di tenersi alla larga dalle vittime nel raggio di un chilometro. Esigenze cautelari ritenute necessarie, secondo l'ordinanza firmata dal gip Paola Di Nicola.
IL PROVVEDIMENTO
Va rilevato che l'indagato, riporta il provvedimento sebbene risulti incensurato ha commesso in un breve arco di tempo (tra giugno 2017 e aprile 2018) due violenze sessuali con persone offese diverse ed in contesto tra loro autonomi, perpetrate con modalità simili ovvero approfittando del rapporto fiduciario e professionale in un ambito in cui le violenze erano del tutto inattese ad entrambe le vittime. In un caso perché in presenza di altre persone, in sala operatoria. In un altro approfittando della buona fede della infermiera che si era fidata dei modi falsamente gentili del chirurgo.
molestie sessuali+
L'infermiera aggredita con palpeggiamenti e un bacio con la lingua purtroppo portato a termine, come specificato agli inquirenti, non aveva fatto mistero dell'inaspettato approccio del medico. Aveva raccontato l'episodio subito a una collega, ma anche ai dirigenti del reparto. «Ero sola, temevo di non essere creduta».
«Ma ho deciso di scrivere la relazione» preciserà poi, «perché il coordinatore degli infermieri mi ha riferito che un episodio analogo era già accaduto a una collega molestata in sala operatoria e che avrebbe scritto un report». «Ho avuto paura che mi violentasse, tanto era la sua forza», aveva precisato ai carabinieri del reparto investigativo, «Poi sono riuscita a divincolarmi con una spinta e a scappare. Da quel giorno mi faccio scortare fino al parcheggio dai colleghi».
MOLESTIE SESSUALI
IL PROCEDIMENTO
Tra le parti offese del procedimento ora si contano le due infermiere, assistite dagli avvocati Loredana Vivolo e Maria Cristina Cerrato, la dottoressa destinataria di battute hot e la stessa Asl Rm 1, dalla quale dipende l'ospedale, che ha già formalizzato la costituzione di parte civile. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Antonio Calaresu, titolari del fascicolo, per il secondo medico indagato, hanno invece contestato il solo reato di stalking. Avrebbe ripetutamente molestato durante l'orario di lavoro un'infermiera con allusioni e battute a sfondo sessuale.
MOLESTIE SESSUALI
Ma per lui la donna, a quanto sembra, sta valutando di ritirare la querela. Per ovviare al problema degli slanci erotici dei due medici per un periodo nella sala operatoria di chirurgia urologica erano stati disposti affiancamenti di paramedici di solo sesso maschile. «Un quadro allarmante e desolante», aveva scritto il gip. Una situazione sottovalutata dai dirigenti che seppure informati non avevano preso subito i provvedimenti.