Giulia Zonca per "la Stampa"
AMINATA DIALLO 1
Un'atleta gelosa di un'altra organizza un pestaggio per prendere il suo posto. Se lo avete già sentito è perché è già successo, nel 1994, solo che potrebbe essere ricapitato ancora. Adesso. Siamo in Francia, al Psg, club fatto di invidie e litigi al maschile e al femminile. La squadra delle ragazze esce per una cena ufficiale e al rientro tre compagne sono sulla stessa macchina.
La più conosciuta si chiama Kheira Hamraoui, centrocampista, una Champions vinta con il Barcellona lo scorso maggio e un rientro a Parigi per il finale di carriera, a 31 anni. L'auto rallenta sotto casa della giocatrice e due tizi nascosti da una maschera aprono la portiera e la tirano giù. Hanno sbarre di ferro e mirano alle gambe. Ripetutamente.
Kheira Hamraoui e Aminata Diallo
L'aggressione dura due minuti, Hamraoui resta a terra e viene portata all'ospedale piena di lividi e squarci. Servono dei punti di sutura, riposo e nuovi esami. Le altre due ragazze non vengono neanche considerate, nessun furto e nessun movente. L'agguato risale al 4 novembre, ma ieri, a Versailles, è stata arrestata Aminata Diallo, 26 anni, la riserva ideale di Hamraoui, al Psg e in nazionale, la ragazza alla guida e al momento l'unica sospettata, come mandante.
AMINATA DIALLO
Se è andata veramente così, come ormai sembra, Diallo non deve aver letto con attenzione la storia da cui ha preso ispirazione, forse si è persa il secondo tempo di «Tonya», film caustico sulla storia più famosa del pattinaggio. Sull'invidia più raccontata dello sport. Ventisette anni fa Tonya Harding, ragazza di borgata capace di farsi strada in un mondo di lustrini, è andata a sbattere contro il suo contrario, Nancy Kerrigan, fidanzata d'America nata con il dono dell'eleganza.
Quando le due si sfidano sul ghiaccio gli Stati Uniti si dividono. Entrambe sono tostissime, solo che prima delle Olimpiadi di Lillehammer Harding si lascia travolgere dall'ansia e organizza una trappola per levarsi di torno la concorrenza. Fa assalire la rivale dall'ex marito con una spranga di ferro. A bordo pista. Solo qualche mese prima, la tennista Monica Seles è stata accoltellata da un tifoso di Steffi Graf. Il dibattito sui mitomani in tribuna e sul grado di sicurezza che serve per tenerli a distanza è attualità. Ma il colpo messo in piedi da Harding è troppo goffo per funzionare. Tutti gli indizi portano a lei.
harding kerrigan
Così come ogni sospetto adesso si stringe intorno a Diallo. L'unica differenza sta in una serie di lettere minacciose ricevute d a diverse giocatrici del Psg nei giorni prima dell'assalto. La relazione stavolta è molto più complicata da capire, pure per colpa del precedente, identico, che ha portato la scatenata Harding alla radiazione e ha lasciato comunque il posto olimpico alla sconvolta Kerrigan. Diallo deve essersi persa qualcosa. La sua invidia, se questa è la molla, si muove più lenta: non è un impeto, non è figlia di un fastidio evidente. Le due ragazze del Psg sono amiche o almeno vengono definite così, sono state in vacanza insieme, non hanno avuto carriere gemelle però hanno storie simili.
Entrambe subito notate nelle giovanili e poi parcheggiate a lungo, entrambe per tanto tempo lontane dal giro della nazionale. Aminata Diallo, nata e cresciuta a Grenoble, genitori senegalesi e lunghi dreadlock colorati è entrata al Psg nel 2016, anno in cui Kheira Hamraoui, casa nel Nord della Francia, sangue algerino e una chioma riccia e bionda che la rende molto riconoscibile, ha lasciato Parigi per la Spagna. Mentre Harding e Kerrigan hanno manifestato fin dal primo incontro insofferenza reciproca, Diallo e Hamraoui sono sempre andate d'accordo.
seles 1
Fino all'estate. Poi Hamraoui si infortuna e Diallo prende il suo posto, il suo spazio, il suo ruolo, il suo profilo. Fin troppo aderenti. Il contatto è così stretto da mandare in tilt l'identità della più giovane. La titolare resta Hamraoui e anche se gioca a intermittenza, per una serie di guai fisici, l'altra si sente sempre più stretta.
Ridotta a una controfigura, a rimpiazzo. Al posto di Hamraoui pure tra le convocate per la Francia anche se resta in panchina. Pazienza, è in campo, fin dal primo minuto, nell'ultima sfida di Champions: Psg-Real Madrid, 4-0 al Parco dei Principi. Serata di gala, vissuta al centro della scena. Il piano funziona, ma è solo il primo tempo, non della partita, del film. Il secondo rischia di andare proprio come «Tonya» e lì persino il premio Oscar lo ha vinto l'attrice non protagonista. Ci sono modi più furbi di uscire dall'ombra, ma quando quella ti risucchia non si vede più nulla.
MONICA SELES Kheira Hamraoui e Aminata Diallo