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Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI
I leghisti più fumanti lo chiamano «il bocconiano». Come se l’aver frequentato la prestigiosa università economica facesse di Giancarlo Giorgetti qualcosa di antropologicamente diverso dal «vero leghista». E c’è chi riferisce come fosse uno sfregio all’ortodossia una sua battuta buttata lì: «L’unica cosa davvero sovrana che c’è, è il debito».
In realtà, certo, la manovra è in deficit. Perché, avrebbe detto ai colleghi ministri protagonisti dell’inevitabile assalto alla diligenza, la legge di bilancio può «soltanto tenere conto dei disastri che si sono abbattuti sui ceti che lavorano».
[…] Per parlare dei tagli imposti ai ministeri, lui ha pubblicamente parlato di «schiaffoni». In realtà, pare siano stati discorsi assai più diplomatici. Il sovracuto, in qualche caso, è stato: «Vi sfido a trovare una sola “marchetta”».
GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI
E chi ancora recalcitrava, dopo gli incontri di dovere in via XX settembre, ha ricevuto un supplemento di suggestione silenziosa. Se non proprio subliminale, comunque senza commenti: il semplice invio di un calendario. Quello delle prossime sentenze delle agenzie di rating: venerdì Standard&Poors, quello successivo Dbrs morningstar, il 10 novembre Fitch, il 17 novembre il più delicato di tutti, Moody’s. Fino all’ultimo esame dell’anno, Scope Rating, l’1 dicembre. Gli appuntamenti che sanciranno il costo del debito.
Una soft suasion, soprattutto, anche se il ministro dice di aver «litigato con mezzo mondo». Non avrebbe litigato, invece, con Matteo Salvini. A cui ha dovuto far digerire il non mantenimento di quota 103 per sostituirlo con «un 104 non pieno». Che cosa questo significhi, a oggi non è del tutto chiaro. Il testo del provvedimento, ancora ieri sera non era disponibile. Segno che forse non tutto è ancora scritto nel marmo.
IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI
Anche il no agli emendamenti della maggioranza, Giorgetti lo ha rilanciato. Sia pur nella forma di augurio, visto che correggere i provvedimenti del governo «è un diritto costituzionale che io riconosco». Di certo, più volte si è richiamato all’«interesse pubblico». Quello, per esempio, che gli ha fatto stralciare dalla manovra gli sgravi del «decreto crescita» destinato ai calciatori, ritenuti poco identificati con i «ceti che lavorano». […]
GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI