1. FMI, È ALLARME ITALIA: “FLAT TAX E SANATORIE UNA MINA PER IL FISCO”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
giorgia meloni 3
Il Fondo monetario internazionale lancia un allarme al governo Meloni. Anche se l’Italia va meglio di molti altri paesi europei, ci sono almeno quattro grandi nubi all’orizzonte da diradare subito, per non compromettere il futuro.
Primo, le politiche che frenano la riduzione del debito pubblico; secondo, l’applicazione del Pnrr; terzo, le scelte fiscali, dove non c’è spazio per la flat tax; quarto la crisi demografica, che sicuramente richiede di aumentare la partecipazione al lavoro, in particolare delle donne, ma con buona certezza non verrà risolta in maniera definitiva senza una revisione delle linee scelte sul tema delle migrazioni. A dirlo è il Fondo Monetario Internazionale, che ieri ha pubblicato il rapporto con le consultazioni annuali sui paesi membri.
L’Fmi conferma che il Pil italiano crescerà dell’1,1% nel 2023 e dello 0,9% nel 2024, per poi aumentare temporaneamente all’ 1,1% nel 2025. […] la nostra economia «ha resistito bene agli effetti della guerra in Ucraina», crescendo del 3,7% nel 2022, e «si dimostra resiliente agli shock avversi», come la crisi energetica ben gestita. Nonostante questo, però, «restano rischi al ribasso» che andrebbero affrontati subito.
JOE BIDEN E GIORGIA MELONI
[…] Il rapporto avverte: «Politiche che finiscano per rallentare la riduzione del debito pubblico, o ritardi prolungati nel ricevere i fondi nell’ambito del programma Next Generation Eu, potrebbero sollevare problemi di finanziamento». Il Fondo nota che «la crescita dovrebbe entrare in una fase di rallentamento » nei prossimi mesi, perciò «incoraggia la tempestiva ed efficace attuazione del Pnrr».
Un altro problema riguarda la politica fiscale e le sanatorie: «Una flat tax sul reddito potrebbe avere delle implicazioni avverse e portare ad un significativo calo delle entrate e dell’equità. Continuare a rafforzare la compliance fiscale è necessario, aumentare la soglia delle transazioni cash e introdurre sanatorie sui debiti fiscali non è d’aiuto». Quindi la riforma delle tasse dovrebbe invece puntare ad «allargare la base imponibile e aumentare equità ed efficienza».
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
Sulle pensioni l’Fmi sottolinea che la spesa del nostro paese è superiore alla media europea e […] quindi invita ad evitare «nuove uscite anticipate».
Questo ci porta alla crisi demografica e all’invecchiamento della popolazione, che minaccia di avere un impatto negativo sulla produttività, il pil, ma anche la capacità di finanziare i sistemi sanitario e previdenziale. […] Se non verranno presi provvedimenti per rimediare a questo fenomeno, il prodotto reale rispetto al 2019 crollerebbe del 3% nel 2030, del 12% nel 2040, e fino al 20% nel 2050.
pensioni
Per affrontare la crisi nel breve periodo bisognerebbe aumentare la partecipazione al lavoro, in particolare delle donne, e innalzare l’età del pensionamento. Nel lungo termine però saranno necessarie riforme per potenziare la produttività, ma aiuterebbe anche «invertire la direzione sul tema della migrazione». Fonti del Fondo spiegano che le preoccupazioni si concentrano soprattutto sulle politiche che possono rallentare la discesa del debito. Sul Pnrr sono ancora cauti, perché contano sul fatto che alla fine l’Italia non si lascerà sfuggire questa opportunità, ma in caso contrario lancerebbero l’allarme.
UN MERCOLEDI DA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI
2 - LA NUOVA BOCCIATURA PREOCCUPA MELONI LA VIA DELLA MANOVRA È SEMPRE PIÙ STRETTA
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Mancano due ore al decollo per Washington. Alla missione più prestigiosa da quando siede a Palazzo Chigi. A Giorgia Meloni mandano i lanci di agenzia sui giudizi aspri riservati dal Fondo monetario internazionale all’Italia. Non è un segnale che Palazzo Chigi può apprezzare, perché arriva dall’istituzione internazionale forse più condizionata da Washington: un benvenuto così fastidioso alla vigilia della visita di oggi alla Casa Bianca non è certo quello che ci voleva.
Kristalina Georgieva, direttore generale del fondo monetario internazionale
Non è quello che ci voleva ma non è neanche una sorpresa: la presidente del Consiglio ha piena consapevolezza che la prossima legge di bilancio rappresenta un’acrobazia pericolosa, in grado di condizionare il consenso ancora alto che le garantiscono i sondaggi.
La prossima manovra è il passaggio chiave dei prossimi mesi. Nessuno, nella stretta cerchia meloniana, nutre illusioni sui margini politici di un intervento che non potrà che tenere conto dei limiti risicatissimi del bilancio dello Stato. Ma il Fondo fa anche di più: stronca la flat tax e l’opzione di una spesa più rilassata. Di fatto, riduce ulteriormente gli spazi di manovra della premier.
lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi
In realtà, il colpo forse meno apprezzato è quello che Meloni deve incassare sul Pnrr: i dubbi sull’erogazione delle rate del Recovery […] rappresentano un colpo all’immagine che secondo Palazzo Chigi era possibile evitare. Soprattutto dopo gli sforzi delle ultime settimane […].
Da oggi, Meloni sarà impegnata nella missione negli Stati Uniti. Non è previsto, almeno per il momento, un faccia a faccia con la direttrice dell’Fmi Kristalina Georgieva, anche se l’istituzione finanziaria si trova a pochi isolati da dove alloggerà la leader.
giorgia meloni 2
[…] La raccomandazione del Fondo è stata raccolta in Italia con «il giusto ottimismo e attenzione » dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Anche al Tesoro è chiaro che l’autunno dei conti sarà complesso. I tradizionali appetiti della maggioranza sulla legge di bilancio andranno gestiti con ancora più vigore perché i margini sono più stretti del solito.
I 35 miliardi della terza e quarta rata del Pnrr arriveranno in ritardo e stanno già mettendo sotto stress il fabbisogno di cassa. Le risorse sono già insufficienti per portare a casa il risultato minimo e cioè il taglio strutturale del cuneo fiscale, figurarsi - è il ragionamento che si fa a via XX settembre - pensare alla flat tax o a un intervento di peso sull’Iva, altra suggestione che accarezza una parte della maggioranza, dopo il tentativo fallito con la manovra dell’anno scorso.
Per questo Giorgetti prova ad alzare un argine preventivo. Con un messaggio che prova a rassicurare l’Fmi e più in generale i mercati: «Continueremo dice - sulla strada della prudenza, responsabilità e realismo, perseguendo l’obiettivo della riduzione del debito pubblico con l’attenzione verso persone e famiglie più vulnerabili».
GIORGIA MELONI IN VERSIONE GIOCONDA
[…] Il governo non vuole rinunciare a quelle sanatorie tanto criticate dagli economisti di Washington. Né all’innalzamento del tetto al contante. Sono zone grigie estese, che la maggioranza sta provando ad allargare con la delega fiscale, in queste ore all’esame del Senato. Il Mef è pronto ad alzare un altro argine contro le ipotesi di condono. Ma le misure che corrono lungo il confine tra il Fisco amico e l’aiuto agli evasori non scompariranno del tutto. Meloni le ha promesse ai suoi elettori. E non c’è Fmi che tenga.
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