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UNIVERSITÀ, LINEA MORBIDA DI GIORGIA MELONI: DIVIETO DI "MANGANELLI" FINO AL 9 GIUGNO
Estratto dell’articolo di Marco Antonellis per www.ilgiornaleditalia.it
MATTEO PIANTEDOSI GIORGIO MELONI
Dopo i fatti di Pisa, con gli scontri tra polizia e studenti, molti dei quali minorenni, nulla sarà più come prima almeno fino al voto per le elezioni europee, crocevia che già sembra essere determinante per il governo e per la sua stabilità. […]
L'ordine è partito direttamente da Palazzo Chigi e riguarda tutte le tematiche più delicate degli ultimi mesi come la questione palestinese. A qualche mese di distanza non si sono ancora spente le polemiche per la dura reazione delle forze dell’ordine che hanno manganellato alcuni studenti dell’ateneo pisano. Una scena che non dovrà più ripetersi in quanto potrebbe avere effetti controproducenti sulla visibilità e sulla fiducia nei confronti dell’esecutivo di Giorgia Meloni.
studenti occupano la sapienza 1
Niente manganelli nelle università, quindi, in quanto l'effetto Pisa è dietro l’angolo e potrebbe essere un boomerang per il governo. Gli ultimi sondaggi giunti sulla scrivania della premier sono eloquenti in questo senso: gli italiani non vogliono che la polizia manganelli i giovani.
Ai piani alti di Fratelli d'Italia è ancora viva la convinzione che la sconfitta in Sardegna sia in buona parte dovuta proprio ai fatti incresciosi di Pisa; manganellate ai ragazzi, batosta elettorale al governo in carica. Quindi- è il ragionamento che si fa a via della Scrofa- con l’avvicinarsi delle europee (oltre a tantissimi comuni per il rinnovo della giunta) è meglio tenere a freno qualsiasi scontro (anche verbale) con giovani e studenti che rimangono pur sempre una risorsa importante per il paese. […]
LA GALASSIA DEI RIBELLI
Estratto dell'articolo di Eleonora Camilli per “La Stampa”
meloni piantedosi
Non si fermano le proteste nelle università italiane. Da Torino a Bari, da Roma a Reggio Calabria, passando per Pisa, Bologna e Napoli, sono almeno 19 gli atenei pronti a mobilitarsi di nuovo la prossima settimana, dal 3 al 10 aprile. Nei giorni che precedono la scadenza del bando del ministero degli Esteri sui progetti di ricerca tra le università italiane e quelle israeliane, infatti, si moltiplicheranno le iniziative per chiederne lo stop, in nome di quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza.
Una mobilitazione, fatta di "seminari sulla smilitarizzazione delle università" , che culminerà il 9 con un presidio alla Farnesina. Lo stesso giorno ci sarà lo sciopero di Usb Università. Lo hanno deciso i rappresentanti dei movimenti studenteschi di diverse città, riuniti in streaming per tutto il pomeriggio di ieri con il personale accademico che condivide con i ragazzi la mobilitazione pro Palestina.
studenti occupano la sapienza 2
Una saldatura ormai netta dentro l'università, che sta coinvolgendo una galassia variegata, nata dalla lettera indirizzata al Maeci per chiedere la sospensione di ogni cooperazione per la ricerca scientifica con Tel Aviv. E che in meno di un mese conta ormai più di duemila firme tra docenti, ricercatori, bibliotecari, tecnici e amministrativi.
Il timore è che i finanziamenti del bando possano essere utilizzati per sviluppare tecnologia cosiddetta dual use, ovvero a impiego sia civile che militare, contribuendo così ad aggravare le responsabilità del nostro Paese nei rapporti con Israele e con quanto sta avvenendo a Gaza. «È un accordo problematico, perché permette a ricercatori e ricercatrici di ricevere fondi anche per sviluppare tecnologie quantistiche e ottiche di precisione, che possono avere applicazioni nel complesso quadro militare e industriale – spiega Michele Lancione, professore ordinario di Geografia al Politecnico di Torino, tra i firmatari dell'appello –. È normale che anche gli studenti inizino a farsi domande e che vogliano mobilitarsi».
piantedosi meloni
A guidare le proteste degli universitari è il collettivo dei giovani comunisti Cambiare rotta. Il movimento, presente da qualche anno negli atenei italiani, è cresciuto proprio negli ultimi mesi e ora gode di una presenza capillare in varie città. E di un protagonismo nella mobilitazione, anche grazie al colpo centrato all'UniTo dove, dopo le proteste degli studenti, con una mozione l'università ha fatto un passo indietro rispetto alla partecipazione al bando del ministero, considerandola «non opportuna». [...]
Non siamo unicamente studenti, ormai ci stiamo organizzando insieme a chiunque viva l'università e ci lavori: dai docenti al personale tecnico». Il fronte accademico è molto largo, dice, a unirlo è «una situazione politicamente inaccettabili e rispetto alla quale non possiamo rimanere a guardare: non accettiamo legami e accordi con lo Stato sionista, perché sarebbe una legittimazione del suo operato e del massacro a Gaza».
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E in queste settimane sono sempre di più i professori che non solo solidarizzano con i ragazzi, ma stanno portando avanti iniziative in parallelo. A Bologna in 500 tra docenti e ricercatori hanno firmato una petizione per il cessate il fuoco. A Roma è nato da poco il gruppo Docenti per Gaza che ha lanciato un appello congiunto al senato accademico e alla rettrice per bloccare gli accordi con Israele. [...]
studenti occupano la sapienza 4 BLITZ PRO PALESTINA ALLA UNIVERSITA’ FEDERICO II david parenzo contestato alla sapienza 2 david parenzo contestato alla sapienza 3 studenti occupano la sapienza 1 STUDENTI PRO PALESTINA OCCUPANO LA SAPIENZA studenti occupano la sapienza 2 studenti occupano la sapienza 3 carlo nordio - giorgia meloni - matteo piantedosi - composizione fotografica del fatto quotidiano