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    LA PACIFICAZIONE DEL PAESE È ANCORA LONTANA, SE DESTRA E SINISTRA LITIGANO SU OGNI “MISTERO” ITALIANO – GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA A BOLOGNA PER L'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DEL 1980. LA DUCETTA HA MANDATO UN MESSAGGIO IN CUI INVITA A “GIUNGERE ALLA VERITÀ” E PARLA VAGAMENTE DI TERRORISMO. MA LE SENTENZE HANNO APPURATO CHE DIETRO ALL’ATTENTATO CI FOSSERO I NAR E ANCHE NORDIO L’HA RICONOSCIUTO: “ACCERTATA LA MATRICE NEOFASCISTA” – LA COMMISSIONE D’INCHIESTA VOLUTA DA MOLLICONE E LA PISTA PALESTINESE - VIDEO


     
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    MELONI, GIUNGERE ALLA VERITÀ SULLA STRAGE DI BOLOGNA

    giorgia meloni al consiglio europeo 29 giugno 2023 2 giorgia meloni al consiglio europeo 29 giugno 2023 2

    (ANSA) - "Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l'Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo.

     

    Questo governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all'Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti". Lo dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando la strage di Bologna.

     

    "Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all'Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento.

     

    strage stazione di bologna strage stazione di bologna

    Nel giorno dell'anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando la strage di Bologna.

     

    comunicazioni di giorgia meloni alla camera sul consiglio europeo 2 comunicazioni di giorgia meloni alla camera sul consiglio europeo 2

    STRAGE BOLOGNA: SI NOMINA NORDIO, LA PIAZZA FISCHIA

    (ANSA) - Fischi sono partiti dalla piazza della stazione di Bologna quando il presidente dell'associazione delle vittime della Strage del 2 agosto ha citato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Un ministro della Repubblica, per proteggere degli efferati terroristi, mente spudoratamente al Parlamento", aggiunge. "Una vera vergogna! Che squalifica anche il ruolo del Parlamento stesso", ha detto Bolognese, raccogliendo gli applausi.

     

    strage di bologna archivio alberto coppo strage di bologna archivio alberto coppo

    STRAGE BOLOGNA: MATTARELLA,VERITÀ È DOVERE CHE NON SI ESTINGUE

    (ANSA) - "La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E' in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l'attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano.

     

    E con Bologna e l'Emilia-Romagna, l'intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell'Italia un grande Paese". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'anniversario della strage di Bologna.

    giusva fioravanti francesca mambro 1 giusva fioravanti francesca mambro 1

     

    Nordio, Strage di Bologna fu neofascista, ferita aperta

    Estratto dell’articolo di Tommaso Romanin per l’ANSA

     

    Passa il tempo e se la verità giudiziaria, seppur a distanza di anni e non ancora in via completamente definitiva, ha accelerato nell'indicare le responsabilità di esecutori e mandanti, la Strage del 2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti, continua ad accendere le tensioni. Complice anche il fatto che al governo ora c'è il centrodestra, considerato "più avversario" di altri dai familiari delle vittime.

     

    Alla vigilia del 43/o anniversario e dopo l'attacco del presidente dell'associazione dei parenti, Paolo Bolognesi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio sembra così voler gettare acqua sul fuoco: "La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d'ombra può portare ad un'autentica giustizia", dice, aggiungendo poi parole ancora più chiare: "In sede giudiziaria è stata accertata la matrice neofascista della strage […]".

     

    CARLO NORDIO CARLO NORDIO

    A Nordio Bolognesi rimproverava un suo intervento, dei mesi scorsi, sul tema dei giudici popolari over 65, un cavillo che ha minacciato il processo di appello a Gilberto Cavallini. Oggi il ministro torna sull'argomento: "E' stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d'Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva".  […]

     

    IL CASO DEL DEPUTATO DI FDI CHE SOSTIENE LA PISTA INTERNAZIONALE

    Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

     

     «Dicono che sono un negazionista perché da anni invoco una commissione d’inchiesta sulle stragi, Bologna compresa. Conosco Francesca Mambro e Giusva Fioravanti certo, ma non sono mai stato neofascista e neppure un nostalgico...».

     

    federico mollicone giorgia meloni foto di bacco (3) federico mollicone giorgia meloni foto di bacco (3)

    Federico Mollicone, FdI, presidente della Commissione cultura della Camera, ha fatto infuriare puntualmente anche quest’anno l’associazione dei parenti delle vittime del 2 agosto. Già quando era all’opposizione — come fondatore dell’ intergruppo parlamentare «La verità oltre il segreto» — in barba a tutte le sentenze definitive di condanna dei camerati dei Nar come esecutori materiali della strage e alle inchieste che hanno fatto luce su mandanti e finanziatori (Gelli, Ortolani, D’Amato), Mollicone chiedeva invece di scandagliare la pista internazionale («Il 2 agosto a Bologna erano presenti terroristi stranieri e italiani legati al gruppo di Carlos lo Sciacallo, esperti in trasferimenti di esplosivi, spesso per il Fronte per la Liberazione della Palestina...»).

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    Adesso, però, Mollicone non è più all’opposizione e con la sua «mozione ufficiale di maggioranza» torna alla carica, sebbene proprio ieri il Guardasigilli Carlo Nordio si sia espresso con chiarezza: «Nordio dice che è stata accertata la matrice neofascista?

    Vabbè — chiosa il deputato di FdI — lui è il ministro della Giustizia, normale che si occupi della filiera processuale. Credo però, allo stesso modo, che al ministro stia a cuore il giusto processo. Perciò vada pure avanti la Procura di Bologna, ma nel rispetto di certe garanzie».

     

    […] «a me non interessa discutere una sentenza, giusta o sbagliata, ma affermare il diritto del Parlamento a ricercare una storia finalmente condivisa di quella che fu la Guerra fredda. Dal Lodo Moro alle stragi. Per questo mi appello alla sinistra...». […]  Il 2 agosto del 1980 Mollicone aveva 9 anni: «Ero davanti alla tv con mio padre, quello fu un anno orribile, il 23 novembre poi ci fu il terremoto dell’Irpinia, me lo ricordo meglio perché era il giorno del mio compleanno...».

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