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    GIORGIA MELONI SI È INCAZZATA CON GIORGETTI PERCHÉ HA SVELATO IL SUO BLUFF – È EVIDENTE A TUTTI, E LO SA ANCHE LA DUCETTA, CHE CI DOVRANNO ESSERE “SACRIFICI” NELLA MANOVRA, COME HA AMMESSO IL MINISTRO DELL'ECONOMIA. IN CASSA NON C’È UN EURO E LE STRADE SONO DUE: O UN TAGLIO DRACONIANO DELLE SPESE, O NUOVE TASSE – ANCHE LA LEGA È IN SUBBUGLIO. SALVINI SCONFESSA IL SUO MINISTRO: “GIANCARLO HA FATTO UN ERRORE, COME SI FA A PARLARE DI TASSE?” - SUL TAVOLO DEI TECNICI DEL MEF C’È L’ADDIZIONALE IRES SULLE IMPRESE, SUL MODELLO DELLA ROBIN HOOD TAX DI TREMONTI…


     
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    1. "IN MANOVRA SACRIFICI PER TUTTI" MA LE PAROLE DI GIORGETTI FANNO ARRABBIARE LA PREMIER

    Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “La Stampa”

     

    GIANCARLO GIORGETTI INVOCA SACRIFICI PER TUTTI - BLOOMBERG GIANCARLO GIORGETTI INVOCA SACRIFICI PER TUTTI - BLOOMBERG

    «Sacrifici», «contributi», «sforzi». Il vocabolario di Giancarlo Giorgetti spaventa le imprese, abbatte Piazza Affari e sorprende perfino la premier Giorgia Meloni. La giornata «no» del titolare dell'Economia comincia in un uggioso pomeriggio milanese. Un'intervista registrata dal ministro a Roma e trasmessa al forum di Bloomberg, tra manager e banchieri, innesca il cortocircuito.

     

    Si parla di manovra e le domande scivolano sul pericolosissimo terreno delle tasse […]. Il ministro parte da un articolo della Costituzione, il numero 53, secondo cui, recita Giorgetti, «tutti sono chiamati a contribuire per le loro possibilità alle necessità» del Paese.

     

    matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti

    Il fatto è che «siamo impegnati in un percorso particolarmente esigente di rientro» nel rapporto tra deficit e Pil, che scenderà «sotto il 3% nel 2026». E dunque, annuncia Giorgetti, «ci apprestiamo ad approvare una legge di bilancio in cui saranno chiesti sacrifici a tutti». Ma non su base volontaria: «I contributi volontari non esistono», afferma Giorgetti, le aziende del resto «non fanno beneficenza». Questo governo tasserà gli extra-profitti? No, dice il leghista bocconiano. Questo è un termine «secondo me scorretto».

     

    CETRIOLONI PER L ITALIA - MEME BY EDOARDO BARALDI CETRIOLONI PER L ITALIA - MEME BY EDOARDO BARALDI

    Quello che il ministro ha in testa è «andare a tassare i profitti di chi li ha fatti» nell'ambito di uno sforzo «che tutto il sistema Paese deve fare: lo devono fare i privati, piccole medie e grandi aziende e soprattutto la Pubblica amministrazione, chiamata a essere molto più performante». In definitiva l'idea è quella di «tassare i giusti profitti, o meglio gli utili determinati in modo corretto».

     

    Cosa vorrà mai dire? A Piazza Affari l'eco delle parole del ministro giunge con un tono sinistro. Di qui, le vendite. Il Ftse Mib […] comincia a flettere […] per chiudere la seduta giù dell'1,5%.

     

    […]  La prima a sorprendersi, secondo i retroscena romani, è però proprio la premier Meloni, la quale non si capacita di modi, tempi, contenuti dell'intervista. Dal Mef il sottosegretario Federico Freni giura: «Non c'è allo studio nessun aumento delle tasse per nessuno».

     

    MEME SUL VIDEO DI GIORGIA MELONI CON GIANCARLO GIORGETTI - IL GIORNALONE - LA STAMPA MEME SUL VIDEO DI GIORGIA MELONI CON GIANCARLO GIORGETTI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

    Gli fa eco Matteo Salvini, vicepremier leghista: «Non è questo il governo che aumenterà le tasse». Fonti del Mef circoscrivono la richiesta di sforzo alle imprese più grandi che operano in settori beneficiati da condizioni esterne. Come contribuiranno è ancora oggetto di confronto. E, viene spiegato, non ci saranno nuove tasse per gli individui, mentre le aziende più piccole sono già interessate dal concordato biennale preventivo.

     

    La frittata però è fatta. «Sulle tasse il governo Meloni è in stato confusionale», dice Antonio Misiani, Pd. Non che gli alleati gioiscano: «Forza Italia – dice il vicepresidente dei deputati azzurri, Raffaele Nevi – è sempre stata e rimane contraria ad innalzare la tassazione». Nella maggioranza c'è chi lo sa bene: «Di tasse non si dovrebbe parlare mai...».

     

    meme sulle faccette di giorgia meloni meme sulle faccette di giorgia meloni

    2. GIORGETTI E LA FURIA DI MELONI E SALVINI SUL MINISTRO ROBIN HOOD. AUMENTO DELL’IRES PER CHI GUADAGNA DI PIÙ

    Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

    https://www.repubblica.it/economia/2024/10/04/news/giorgetti_manovra_ires_addizionale-423534628/

     

    Eppure quelle parole potevano essere soppesate, ammorbidite, circoscritte. Poteva farlo, Giancarlo Giorgetti. Perché l’intervista a Bloomberg con cui ha sdoganato la manovra “sacrifici e tasse” è stata registrata. Al ministero dell’Economia, nella sua stanza.

     

    Mercoledì, ventiquattro ore prima di essere divulgata. E però nessuno ha fermato quel video. Né qualcuno, tanto meno lui, ha pensato che dettagliare “la chiamata alla contribuzione per tutti” alle due del pomeriggio, con la Borsa in fermento, potesse essere un azzardo. Come alla fine è stato.

    FALSO VIDEO DI GIANCARLO GIORGETTI SUI SOCIAL FALSO VIDEO DI GIANCARLO GIORGETTI SUI SOCIAL

     

    Il video dai toni risoluti. Il lessico estremo. I contenuti squadernati senza precisazioni. Un errore di sottovalutazione. Lo definisce così Giorgia Meloni quando a metà pomeriggio la informano del capitombolo delle banche a Piazza Affari. “Io di questa intervista non ne sapevo nulla”, reagisce a caldo con i suoi. È irritata. E spiazzata quando i banchieri, a turno, la chiamano per ricevere spiegazioni. Per capire perché il titolare del Tesoro ha forzato la mano. Proprio lui, sempre mite. E proprio nei giorni in cui si stava provando a trovare una soluzione comune che passi dal rigetto comune di una tassa sugli extraprofitti.

     

    E però Giorgetti non ha mai messo in conto di avvisare la premier. Pensava e continua a pensare che le sue dichiarazioni non sono inedite. Che far partecipare le imprese al finanziamento della legge di bilancio non è un azzardo. È, al contrario, un dovere.

     

    GIANCARLO GIORGETTI AL MEETING DI RIMINI GIANCARLO GIORGETTI AL MEETING DI RIMINI

    […] . Sul tavolo dei tecnici del Mef c’è un balzello aggiuntivo da caricare su alcuni settori: banche, imprese dell’energia, dentro anche quelle della difesa. Il modello è la Robin hood tax che Giulio Tremonti confezionò nel 2008 per tassare la finanza e raccogliere 4 miliardi. […]  All’appello mancano ancora 10 miliardi. Una tassa, dunque: un’addizionale Ires. Selettiva perché andrebbe a colpire solo determinati ambiti. Ma progressiva, da una certa soglia di utili in su, per non incappare nello stop della Consulta.

     

    MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

    […] Giorgetti […] non salva se stesso dai malumori che montano nel governo. La lista è lunga. Dentro c’è anche Matteo Salvini. “Giancarlo ha fatto un errore, come si fa a parlare di tasse?”, tuona il leader della Lega quando è evidente che l’intervista è diventata un boomerang anche per il Carroccio […]. Per questo alle dieci di sera si presenta su Rete4 per lanciare un segnale al ‘suo’ ministro: “Nessun aumento di tasse o di accise, come qualcuno paventava”. Al più, sottolinea, “un contributo spontaneo” delle banche.

     

    matteo salvini e giorgia meloni temptation island meme by emiliano carli matteo salvini e giorgia meloni temptation island meme by emiliano carli

    E poi c’è Forza Italia. Alle sette di sera il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, ferma il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corridoio che costeggia l’aula di Montecitorio. “Maurizio, cos’è questa storia? Avevi detto niente tasse”. Leo resta in silenzio. Poi prova a ridimensionare l’attacco degli azzurri: “Giancarlo si sarà sbagliato, comunque hanno interpretato male le sue parole”.

     

    Barelli, attonito, guadagna il Transatlantico. Su un divanetto si confrontano cinque deputati forzisti. C’è anche il portavoce del partito, Raffaele Nevi. «Per noi - incalza - ogni aumento di tasse è inaccettabile, non abbiamo cambiato idea». Ma intanto la tassa è stata presentata. D’altronde era stato Giorgetti, qualche giorno fa, a scrivere nel Piano strutturale di bilancio che in vista c’è “una manovra correttiva”. Da finanziare con “maggiori entrate”. Poi il passaggio sensibile è scomparso dalla versione definitiva del testo. La tassa no. Quella ha resistito

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