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    LO HANNO RIMASTO SOLO - GIORGIA MELONI SI SMARCA ANCORA DA SALVINI SULLA RIAPERTURA DELLE CHIESE A PASQUA: "NON HO CAPITO ESATTAMENTE DI COSA PARLASSE. NON POSSIAMO VANIFICARE QUANTO FATTO FINO AD ORA E CHE CI È COSTATO DECINE DI MILIARDI DI EURO. ABBIAMO CHIESTO DI POTER DIFFONDERE LA CELEBRAZIONE DELLE MESSE ANCHE DA REMOTO” - ANCHE BERLUSCONI CONTRARIO…


     
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    ANTONIO TAJANI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

    C.L. per “la Repubblica”

     

    Raccontano che il più sorpreso, quando ha sentito Matteo Salvini proporre la riapertura delle chiese per Pasqua, sia stato Silvio Berlusconi: «Ma così rischiamo di vanificare tutto». Ma il leghista è un leader d' opposizione sempre più solo. E non solo perché ieri anche Giorgia Meloni ha manifestato il suo stupore sulla sortita del collega ormai teocon. «Non ho capito esattamente di cosa parlasse - ha spiegato a Radio24 - Da una parte abbiamo bisogno di riaprire il prima possibile, dall' altra non possiamo vanificare quanto fatto fino ad ora e che ci è costato decine di miliardi di euro.

     

    meloni salvini meloni salvini

    Abbiamo depositato degli emendamenti e chiesto di poter diffondere la celebrazione delle messe anche da remoto. Ma quello che va fatto devono dircelo gli esperti». Da tempo ormai la leader di Fdi non perde occasione per smarcarsi e rosicchiare consensi all' alleato nei sondaggi. I due ieri hanno annunciato il loro no alla fiducia che il governo ha posto sul Cura Italia, definendo una "farsa" la collaborazione nella gestione della crisi. Ma due giorni fa era stata Meloni, per prima, ad annunciare il ritiro di 148 dei 168 emendamenti al decreto che domani approderà in aula, come gesto di distensione.

     

    Costringendo l' alleato Salvini a fare altrettanto (mantenendo 40 dei 200 emendamenti leghisti). Già dai primi giorni dell' emergenza la deputata romana si è mostrata meno aggressiva nei confronti del premier Conte e più disponibile al dialogo: «Pronti a collaborare ». Un sottile scostamento, nei toni e nello stile, da Salvini. Anche nei due recenti vertici a Palazzo Chigi, pur nella contrapposizione, è con Meloni che il capo del governo ha intrattenuto un botta e risposta più franco.

     

    GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

    Sarà anche per questo che due giorni fa, quando il premier ha dovuto informare il centrodestra delle misure che il cdm stava per adottare, si è limitato a inviare un messaggino al capo della Lega e a telefonare invece alla presidente di Fdi. Del resto, Conte e il suo ex vice non si amano affatto e non ne fanno mistero. È una questione epidermica, più che politica. Dipendesse dal presidente del Consiglio, la leader dell' opposizione dovrebbe essere donna. La leader di Fdi ha un altro stile anche nel rapporto con Conte.

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