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    IL GOVERNO HA IL MAL DI MARE – GIORGIA MELONI VA IN SVEZIA, MA PRIMA RISPONDE INCAZZATISSIMA AL CONSIGLIO D’EUROPA, CHE IERI HA CRITICATO IL DECRETO ONG DI PIANTEDOSI: “LE NAVI UMANITARIE? PIÙ UN SERVIZIO DI TRAGHETTO CHE DI SALVATAGGIO” – POI, UNA VOLTA A STOCCOLMA, PARLA DI “IMPORTANTI PASSI AVANTI SU DIFESA DEI CONFINI ESTERNI”. E INVITA “L’UE A FARE LA SUA PARTE IN AFRICA”


     
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    Ulf Kristersson Giorgia Meloni Ulf Kristersson Giorgia Meloni

    1. MIGRANTI: MELONI, IMPORTANTI PASSI AVANTI SU DIFESA CONFINI

    (ANSA) - "Sulla migrazione l'Italia ha richiamato l'attenzione sulla rotta Mediterranea e sulla difesa dei confini esterni, i documenti di partenza sono degli importanti passi avanti e stiamo avendo dei colloqui a 360 gradi per arrivare a delle sintesi possibili che possano tenere in conto gli interessi italiani". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lasciando Stoccolma dopo aver incontrato il primo ministro Ulf Kristersson.

     

    2. MIGRANTI: MELONI, ANCHE UE FACCIA LA SUA PARTE IN AFRICA

    (ANSA) - "Il tema fondamentale rimane la cooperazione: offrire alternative a chi va via, a chi scappa. Questo è un lavoro che l'Italia sta facendo, se lo facesse in modo più significativo l'Europa farebbe la differenza".

     

    MIGRANTE SALVATO DAGLI OPERATORI DI MEDICI SENZA FRONTIERE MIGRANTE SALVATO DAGLI OPERATORI DI MEDICI SENZA FRONTIERE

    Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lasciando Stoccolma dopo l'incontro con il primo ministro Ulf Kristersson, ricordando "il protagonismo dell'Italia in Nordafrica". Nel corso dell'incontro la premier ha raccontato "quello che viviamo ogni giorno, delle difficoltà che stiamo avendo e anche del lavoro che sta facendo l'Italia" e non ha trovato la Svezia lontana dalle posizioni italiane.

     

    "Chiaramente la realtà che si vive qui in rapporto all'immigrazione è diversa dalla nostra nel senso che noi affrontiamo una situazione particolare in tutta Europa. in Europa si parla molto di difesa dei confini ma il tema del mare, del Mediterraneo, è più difficile da approfondire sul piano strutturale. Però credo che ci si debba rendere conto anche con il conflitto in Ucraina che legata al tema migratorio c'è anche una questione sicurezza se non si riesce a governare le situazione.

     

    CORPI SENZA VITA RECUPERATI AL LARGO DELLA LIBIA CORPI SENZA VITA RECUPERATI AL LARGO DELLA LIBIA

    Credo che sia legittimo per l'Italia nel momento in cui altri chiedono la difesa dei confini dai movimenti secondari porre il tema che prima di quelli secondari ce ne sono di primari. Questa è la questione che è alla base dei documenti sulla difesa della dimensione esterna, credo che sia il modo di affrontare questa situazione", ha affermato la Meloni.

     

    3. MELONI ATTACCA LE NAVI ONG: "SONO TRAGHETTI"

    Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

     

    Il nuovo decreto che prende di mira le navi delle Ong «potrebbe ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso e quindi essere in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale». A scriverlo è il Consiglio d'Europa, in una lettera firmata dalla commissaria per i diritti umani, Dunja Mijatovic, e indirizzata al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, nella quale si chiede di ritirare la norma o, in alternativa, di modificarla durante l'iter parlamentare. Ma la risposta, tramite un'intervista a Rete4, arriva direttamente da Giorgia Meloni, che ha definito quello delle Ong «un servizio di traghetto».

     

    DUNJA MIJATOVIC DUNJA MIJATOVIC

    Lo scambio di battute è stato reso più drammatico nella notte da altre vittime delle migrazioni: un barcone è stato intercettato dalla Guardia di Finanza che ha salvato (portandole a Lampedusa) 46 persone ma ha trovato a bordo anche 8 cadaveri, fra cui quelli di tre donne, una delle quali incinta.

     

    […] Secondo la premier le navi umanitarie «vogliono stare anche settimane davanti alle coste africane, prendono dei migranti e non vanno nel porto ma aspettano di riempire la nave e la vogliono portare al porto che loro ritengono. È più un servizio di traghetto che di salvataggio».

    Il Consiglio d'Europa ha definito «preoccupante» la prassi di assegnare porti di sbarco lontani perché «prolunga la sofferenza delle persone salvate in mare e ritarda indebitamente la fornitura di un'assistenza adeguata per soddisfare i loro bisogni primari».

    Giorgia Meloni Ulf Kristersson Giorgia Meloni Ulf Kristersson

     

    […] Ci sono poi perplessità sulla parte del decreto che consente di effettuare ispezioni di sicurezza per verificare «il rispetto dei requisiti tecnici»: il rischio è che ciò possa impedire alle navi delle Ong di riprendere le loro attività di salvataggio. Secondo la commissaria, «l'attuazione del decreto, unita alla prassi di assegnazione di luoghi sicuri lontani, avrà la prevedibile conseguenza di privare la rotta migratoria più mortale dell'assistenza salva-vita fornita dalle Ong»

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