Estratto dell’articolo di L.Don. per “la Stampa”
Tra i cinque finalisti mancava una donna, prima notizia.
GIORGIA A SANREMO
Tra i cinque finalisti mancava Giorgia, tornata dopo oltre vent'anni al Festival, ed è un'altra notizia. Ferma a un passo, sesto posto. Lei lo aveva detto, non si aspettava nulla dalla gara, non correva per vincere e c'è da crederci: avrebbe potuto scegliere un pezzo più ruffiano per far esplodere la sua voce, ma Giorgia non ne ha bisogno, non più. Una delle poche artiste italiane che può permettersi il lusso di fare quello che vuole, quello che sente. Intanto però la polemica sulle donne l'ha innescata il vincitore.
GIORGIA A SANREMO 3
Giorgia, cosa pensa della dedica di Mengoni alle donne del festival e del rammarico per le cantanti fuori dal podio.
«Le dediche fanno sempre piacere e se poi a fartele è Marco, che non è solo un bravissimo artista, ma è anche una persona meravigliosa e un amico, è un regalo. Riguardo al discorso sulla mancanza di donne mi sento di dire però che si tratta di cicli storici. Ci sono meno donne in classifica e allora significa che se non siamo arrivate nella cinquina il problema riguarda le canzoni e non il genere. O almeno io credo sia così.
Probabilmente doveva andare così, il pubblico da casa ha ritenuto opportuno votare chi è arrivato lassù».
Quindi non ne fa una questione italiana, non c'è una certa disattenzione nei confronti delle donne?
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«Annalisa è stata una delle cantanti più strimmate di quest'anno e il suo successo è davanti agli occhi di tutti; vogliamo parlare di Elodie che solo con la sua presenza riempie qualsiasi palco e ha canzoni che vannò fortissime alla radio?
Ma potrei andare avanti facendo altri nomi. E poi, ripeto la forza deve stare nelle canzoni alle quali toccherà di vivere la loro vita e staremo a sentire come andrà già nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi».
A proposito di cicli: nel 2001 presentò Raffaella Carrà, Elisa vinse e lei arrivò seconda, i Matia Bazar terzi con Silvia Mezzanotte, quarto Zarrillo e quinta Paola Turci. Un'altra storia rispetto a oggi.
«Effettivamente è così, ma vede che quello che ho detto ha un senso, si tratta di periodi storici che torneranno certamente e per questo non lo sento come un affronto nei confronti delle donne che hanno partecipato quest'anno. I nomi che mi ha fatto me li ricordo tutti molto bene e con Elisa quest'anno i siamo anche ritrovate, due donne, sulla vetta nel 2001».
giorgia e elisa
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