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    "LA CONVERSIONE DI SALVINI SULLA VIA DI BRUXELLES È L'EFFETTO POLITICO PIÙ IMPORTANTE DEL NON ANCORA NATO GOVERNO DRAGHI" - GIOVANNI ORSINA: "SALVINI HA AVVIATO UN PROCESSO DI RILEGITTIMAZIONE AGLI OCCHI DELL’ESTABLISHMENT EUROPEO E NAZIONALE - CERTO, HA FATTO UN NOTEVOLE SALTO MORTALE, RIMANGIANDOSI DI COLPO PAROLE D’ORDINE DI MESI E ANNI. MA È ANCHE VERO CHE L’UNIONE EUROPA DEL 2021 NON È QUELLA DEL 2012 - BISOGNERÀ PURE VEDERE, SUL MEDIO PERIODO, QUANTO ARRABBIATO SARÀ IL PAESE ALL’USCITA DALLA PANDEMIA…"


     
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    Giovanni Orsina per "la Stampa"

     

    salvini meloni salvini meloni

    La conversione di Matteo Salvini sulla via di Bruxelles è per ora l'effetto politico più importante del non ancora nato governo Draghi. Come di tutti i fatti politici di prima grandezza, se ne possono dare tante chiavi di lettura. Qui ne proporrò quattro: una tattica, una storica, una elettorale e una sistemica.

     

    È un buon segno che il presidente incaricato Draghi abbia messo tra le questioni urgenti del suo eventuale governo la scuola, o meglio il diritto delle bambine/i e adolescenti a ricevere una istruzione adeguata. Fa parte di questo diritto anche la possibilità di recuperare e integrare ciò che è mancato a causa delle interruzioni e dei disagi dovuti alla pandemia, alla Dad, ma non solo.

     

    giorgia meloni matteo salvini antonio tajani al quirinale giorgia meloni matteo salvini antonio tajani al quirinale

    Riconoscere che il percorso di apprendimento in questi ormai due anni di scuola è stato ed è accidentato, che una parte di studenti ha accumulato ritardi e perdite di apprendimento e spesso anche di motivazione, e che questo ha anche provocato un allargamento delle disuguaglianze preesistenti, non significa negare o svalorizzare quanto è stato fatto in questi mesi, la buona volontà, la dedizione, anche la creatività degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, l’impegno degli studenti, il coinvolgimento dei genitori, il sostegno esterno dell’associazionismo civico.

     

    Giorgetti Salvini Giorgetti Salvini

    Significa solo che occorre rafforzare e integrare questo lavoro, anche riflettendo su che cosa ha funzionato e che cosa invece è mancato. L’idea di prolungare di qualche settimana il calendario scolastico sembra quasi un’ovvietà. Certo, le situazioni sono diversificate e certamente peggiori in Campania e Puglia, dove le scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse a lungo e la didattica a distanza più difficoltosa per una fascia più ampia di alunni che altrove, stante la maggiore incidenza delle condizioni di disagio.

    salvini giorgetti salvini giorgetti

     

    Ma sono sicura che tutte le/gli studenti si gioverebbero di una opportunità di consolidamento degli apprendimenti e di rafforzamento nella fiducia in se stessi e nella scuola. Invece, l’unico punto fermo tenuto dalla scuola dall’inizio della pandemia è stato il calendario, che sembra poter essere toccato solo in riduzione (per consentire alle scuole di diventare seggi elettorali, o per far fronte a problemi organizzativi, oltre agli eventuali scioperi di insegnanti o studenti).

    matteo salvini a eurochocolate a perugia 3 matteo salvini a eurochocolate a perugia 3

     

    Mai in ampliamento, anche a fronte della disorganizzazione delle routine che ha investito la vita quotidiana e messo sotto pressione alcune professioni esposte in prima linea, come quelle sanitarie. La reazione negativa immediata dei sindacati (per altro identica a quella che l’estate scorsa ha impedito di fare attività di recupero), era, ahimé, scontata ma francamente inaccettabile. I sindacati hanno invece tutte le ragioni a porre il problema dell’organico, della massa di supplenti che ogni anno gira per le scuole, producendo insicurezza e discontinuità non solo nelle vite dei supplenti stessi, ma degli studenti.

     

    matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 18 matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 18

    È un’altra questione che Draghi ha dichiarato di voler affrontare, toccando un altro nodo bollente e conflittuale della questione scolastica. Troppi governi e ministri si sono scontrati con una apparente impossibilità a risolverlo, anche senza le complicazioni prodotte dalla pandemia. Se anche questa volta ci si girerà intorno, non solo è probabile che a settembre ci si ritroverà con gli stessi problemi di oggi, inclusa la necessità di garantire il distanziamento, che si sia realizzata o meno la vaccinazione di massa.

     

    MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

    Si presenteranno all’appello studenti con carenze di apprendimento e altri si saranno persi per la strada: per scoraggiamento, perdita di motivazione, mancanza di risorse materiali e relazionali che aiutino a fronteggiare le difficoltà. Si aggiungeranno all’esercito dei Neet di cui l’Italia ha in Europa in non invidiabile primato. Il destino della scuola, dei bambini e ragazzi che la abitano, deve diventare una priorità non solo nei prossimi mesi, ma dentro al Piano per utilizzare i fondi Next Generation Eu.

    salvini giorgetti salvini giorgetti

     

    Darvi concretezza in termini di individuazione degli obiettivi di medio e lungo termine, di progetti specifici per i diversi livelli di istruzione sarà responsabilità del nuovo/a ministro/a dell’istruzione, in una interlocuzione serrata non solo con i sindacati (tanto meno solo con quelli della scuola), ma anche con quei soggetti che in questi anni hanno prodotto riflessioni e proposte – da ultimo quelle delle reti di oltre quattrocento associazioni, professionali e non, unite in EducAzioni – incluse le associazioni di studenti e quelle di genitori.

     

    Attorno alla scuola in questi mesi difficili si è sviluppato molto interesse e si sono mobilitate molte energie nella società civile. È un patrimonio da non disperdere e da non scoraggiare. E’ bene e necessario che la scuola, dove si giocano in grande parte i destini dei più giovani e dei più piccoli, sia considerata una questione che riguarda tutti, non solo chi ci lavora. Non ci si può più permettere il gioco delle reciproche contrapposizioni, delegittimazioni, veti.

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