Giovanni Sallusti per Dagospia
* autore del libro ''Politicamente Corretto - la dittatura democratica'' - Giubilei Regnani editore
POLITICAMENTE CORRETTO GIOVANNI SALLUSTI
Caro Dago,
Il diavolo si annida nei dettagli, quella diavoleria contemporanea che è il Politicamente Corretto spesso nei tweet. Prendiamo quello vergato in onore del settimo titolo mondiale di Lewis Hamilton da Corrado Formigli, anchorman iper-correttista che si rimpinzava in diretta tivù di involtini primavera posseduto da amour fou filocinese, mentre il Partito Comunista di Pechino faceva deflagrare la pandemia nel mondo con le sue omissioni, le sue censure, le sue bugie.
“Il dio dei piloti è nero. Grazie #lewishamilton”. Questa è la scelta del gran cerimoniere di “Piazzapulita” per commemorare l’impresa più che storica di un pilota di Formula 1 che si issa al livello del mito, di Michael Schumacher: sottolineare il colore della sua pelle.
Ci fosse un bigino del razzismo praticato dai “professionisti dell’antirazzismo” (gente analoga ai “professionisti dell’antimafia” ritratti da Sciascia, gente che ha introiettato in modo fin troppo profondo le categorie che giura di voler combattere), starebbe tutto in questo tweet. Lo sport, il record, l’epopea, ridotti a corollari dell’epidermide. Che avrà anche il merito ideologico di non essere bianca (ricordiamoci che “l’uomo bianco è la regressione della nostra civiltà”, copyright Ezio Mauro), ma osiamo azzardare dica poco delle capacità sovrumane al volante di Lewis Hamilton, della sua eccezionalità psico-fisica nell’abitacolo, della dose sovrabbondante di talento in pista.
CORRADO FORMIGLI PIAZZAPULITA
Anche perché, a voler prendere per un secondo sul serio il cinguettio cromaticamente corretto ed involontariamente tragicomico, se ne dedurrebbe che gli altri trentadue piloti che nella storia sono riusciti a vincere il Mondiale siano infedeli e blasfemi (non ci meraviglierebbe a breve una petizione per togliere loro il titolo ex post lanciata da tutti i Formigli twittanti), avendo tutti in dotazione l’eretica pigmentazione chiara.
CORRADO FORMIGLI MANGIA UN INVOLTINO PRIMAVERA
Fra essi, oltre lo stesso Schumacher: Juan Manuel Fangio, Jim Clarck, Niki Lauda, Alain Prost, Ayrton Senna. Personaggi che non ci sembravano esattamente a disagio con il cambio e l’acceleratore, ma certo irrimediabilmente arretrati, imperfetti, prototipi difettati del Pilota Unico al tempo del Pensiero Unico, che finalmente aderisce al dogma dell’etnocentrismo nero, enunciato dai guardiani bianchi della nuova ideologia. “Il dio dei piloti è nero”. È l’apartheid teologico-sportivo ai tempi del Politicamente Corretto.
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