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    GIRAMENTI DI MELONI – VETO DI DI MAIO: ALLA FINE 'FRATELLI D’ITALIA' RESTA FUORI: “CI ASTERREMO” - IL SOSPETTO: SALVINI CI HA USATO COME ARMA NEI CONFRONTI DEL M5S PER TRATTARE MEGLIO – MELONI: “SPIACE CHE IL LEADER LEGHISTA SI SIA FATTO IMPORRE DUE VETI, UNO SU DI ME E UNO SU SAVONA: SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO…”


     
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    MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

    Paola Di Caro per il Corriere della Sera

     

    I tre lunghissimi giorni di Giorgia Meloni finiscono come erano iniziati. Martedì la leader di FdI aveva riaperto la partita di un governo politico lanciando su Facebook un video che scompaginava le carte: un esecutivo politico «si può ancora fare», aveva detto a Mattarella, e noi «siamo pronti a sostenerlo». Un clamoroso cambio di posizione, del quale ancora oggi è orgogliosa: «Per responsabilità verso il Paese dovevo farlo». Ma una mossa che gli è stata rimproverata come una «giravolta» per andare al governo, per salire prima che fosse tardi sull' unica nave pronta a salpare verso una qualsiasi direzione.

     

    salvini meloni salvini meloni

    Settantadue ore dopo, Meloni è sulla stessa posizione: «Ci asterremo», dice, il governo potrà partire senza l' ostilità di FdI ma anche senza partecipazione, né ministri né «strapuntini, che non ci interessano». Ma nel mezzo, è successo di tutto. E quel che emerge dai racconti incrociati sembra confermare l' impressione che Salvini abbia usato con disinvoltura la disponibilità della Meloni, promettendo quello che non poteva o non voleva mantenere: l' ingresso a pieno titolo nel governo, per rafforzare l' area di destra e per contare su FdI per costruire un eventuale partito sovranista di destra, nei prossimi mesi.

     

    meloni tweet meloni tweet

    Raccontano infatti che lo stesso Salvini - sulla cui reale intenzione di fare il governo con il M5S hanno dubitato fino all' ultimo sia in FdI che in FI -, mercoledì sera sia stato molto chiaro con l' alleata: «Vieni con me al governo - il senso dell' offerta -, rafforziamo l' asse di centrodestra, facciamo un patto tra noi per l' oggi e per il futuro».

    BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

    Parole che non potevano lasciare indifferente la Meloni, conscia del rischio, se non fosse andata a vedere le carte, di rimanere schiacciata sulle posizioni di Berlusconi pur condividendo la linea di Salvini.

     

    Certo, c' era un dubbio grande come una casa: ma davvero Di Maio avrebbe potuto accettare FdI al governo?

     

    Alla Meloni, come lei stessa aveva raccontato, aveva sempre detto con molta «onestà» che il suo partito non avrebbe mai retto all' ingresso di una forza dichiaratamente di destra: «Giorgia, non posso».

     

    E glielo aveva ripetuto anche nelle folli ore che tra martedì e mercoledì hanno rischiato di far saltare la legislatura.

    BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

     

    Ma Salvini l' ha rassicurata fino a ieri pomeriggio, fino all' ultimo: «Non possono dirmi di no». Fin quando non è stato Giorgetti a dire come stavano le cose: «C' è un veto di Di Maio, insuperabile».

    luigi di maio luigi di maio

     

    È stato dunque un bluff? In FdI più d' uno lo pensa, ipotizzando che il partito sia stato usato come «arma» nei confronti di Di Maio: o per trattare alle migliori condizioni, o per far «saltare il banco», se la trattativa non avesse preso la piega giusta.

     

    A meno che, sospetta qualcuno nel centrodestra, non sia arrivato anche un avvertimento a brutto muso a Salvini da parte dell' altro alleato, Berlusconi, che non poteva restare isolato all' opposizione.

     

    salvini giorgetti salvini giorgetti

    In ogni caso, non è piaciuto alla Meloni essere stata tirata in ballo per tutta la giornata di ieri, come possibile membro di un governo del quale ha capito presto che non avrebbe mai potuto far parte, avendo comunque scartato l' eventuale ingresso di «figure d' area» perché «se entriamo, entriamo con il leader, come gli altri». Ma in pubblico, su Salvini dirà solo che «spiace si sia fatto imporre due veti, uno su di me e uno su Savona: se il buongiorno si vede dal mattino, non è un bene per le nostre idee...». Sarà astensione insomma, ma senza sconti.

    mattarella meloni mattarella meloni

     

    Perché con l' alleato non si può rompere in vista di futuri scenari politici. Ma nemmeno farsi fagocitare è la via.

     

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