bossi salvini maroni
"Salvini sta gestendo un dossier complicatissimo come quello sull'immigrazione con determinazione e con forza, quelle che andavano fatte, con l'appoggio del governo e del premier. Se Mattarella non ha detto nulla sul caso Aquarius, vuol dire che Salvini non ha fatto nulla contro le convenzioni internazionali. Sta facendo le cose giuste, e può dare inizio a una riforma vera sugli accordi che regolano la gestione dell'immigrazione". Così Roberto Maroni ospite di Lucia Annunziata a "In 1/2 h in più".
MARONI BOSSI
Poi Maroni ha aggiunto: " Se il premier Conte riuscirà a mettere in agenda la riforma degli accordi che regolano l'immigrazione e i rapporti con i paesi terzi, si potrebbe dare inizio a una svolta vera con una riforma non tanto della convenzione di Dublino, che c'entra poco perché riguarda i richiedenti asilo, ma dell'approccio all'immigrazione che è lasciato alla competenza dei singoli stati membri. Potremo dire che quello che è avvenuto con Aquarius ha cambiato la storia dell'Europa. E sarebbe davvero ora".
MARONI MATTARELLA1
Maroni ha anche spiegato il suo punto di vista circa la politica messa in atto dal ministro dell'Interno: "Salvini non lo fa per prendere voti, non ci sono neanche elezioni importanti in vista, lo fa perché ci sono due strade: o andare a Bruxelles e cercare di convincere gli altri Paesi a fare questa riforma, oppure la prova di forza istituzionale, un apparente ossimoro, per cui ti metto dinanzi a un fatto compiuto, cara Europa, e ti voglio costringere, se non riesco a convincerti, a fare questa riforma. Visto che con la trattativa non si è risolto nulla in 15 anni, vediamo quest'altra strada. Ora ci sono anche Paesi che la pensano come noi, ci possono essere le condizioni per andare nella direzione giusta". E poi ha aggiunto: "Se al Consiglio europeo Conte ci va accompagnato da Salvini, potrebbe servire".
Secondo Maroni, sempre sul tema immigrazione, gli Stati membri dovrebbero "cedere un po' di sovranità e accettare la responsabilità e interloquire con Paesi africani e fare gli hotspot" in Africa, sottolineando, però, che "a occuparsi dei centri dovrebbe essere l'Onu e non l'Ue".
bossi salvini maroni
Maroni è anche intervenuto sull'incontro fra Luca Lanzalone e Giancarlo Giorgetti in merito all'inchiesta relativa allo Stadio della Roma: "Conosco Giorgetti da 25 anni e ci metto tutte e due le mani sul fuoco. Non c'è nessuna possibilità che abbia fatto cose men che lecite. Sono sicuro che Giorgetti si sia sempre comportato in modo corretto, dà fastidio perché il processo mediatico è quello che dà veramente fastidio, ma non ho il minimo dubbio su di lui".
"Bisogna stare attenti alle persone - ha proseguito Maroni, dedicando un pensiero anche al M5s - La Lega ha selezionato e creato una classe dirigente nel corso dei decenni. Ci sono sottosegretari che conosco benissimo in questo Governo, che hanno capacità e competenza straordinaria, come il vice ministro dell'Economia Garavaglia. Mi pare che nei 5 Stelle manchi questo, e sono alla ricerca affannosa di queste personali. Qui c'è spazio per mitomani e affaristi, bisogna stare attenti, basta poco per far cadere un solido castello. Non c'è l'intento di imbarcare malfattori, ma qualche furbetto del quartierino può capitare, bisogna stare molto attenti o il rischio di implosione c'è".
maroni
"Da una posizione un po' distaccata - ha proseguito Maroni - posso fare una previsione, che non è interessata. Io non giudicherei da queste due settimane, la giudicherei con la legge di Stabilità del 2019, con le clausole sull'Iva, con la flat tax se si farà (e spero di sì), con il reddito di cittadinanza se si farà (e spero di no), con l'abolizione della Fornero. Penso che faranno di tutto per resistere fino al maggio 2019, quando ci saranno le elezioni europee, perché lì si capirà davvero se è cominciata la Terza Repubblica. Lì si deciderà il futuro politico del centrodestra e di molte forze politiche. E interessa di Lega e M5S arrivare fin lì, ma solo se si riempiono di contenuti le azioni di Governo. Salvini lo sta facendo, approfittando dei cambiamenti occorsi in Spagna con il Governo Sanchez. Ci fosse stato ancora Rajoy, col cavolo che avrebbe preso la nave. È il fattore C, che è importante".
SALVINI MARONI E ATTILIO FONTANA
"Salvini è uno che rischia, lui corre, fa i passi, Questo - ha concluso Maroni - qualche volta porta a sbattere, qualche volta se c'è un po' di fortuna porta a vittorie impreviste e rapide. Lui punta a questo e io mi auguro che riesca.
ZAIA MARONI
maroni al congresso della lega