Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria, Tommaso Ciriaco per la Repubblica
meloni salvini
«Non possiamo andare avanti piantando bandierine, questo metodo ci logora». Quando Giorgia Meloni viene informata che la Lega ripresenterà nell’Aula del Senato tutti gli emendamenti al dl Cutro, la presidente del Consiglio — riferiscono diverse fonti — perde la pazienza. Non è per il contenuto delle norme, che Fratelli d’Italia condivide, pur cosciente del rischio di urtare la sensibilità del Quirinale. È un problema, appunto, di metodo.
Forzatura dopo forzatura, Salvini sta ricomponendo a pezzi il puzzle dei decreti sicurezza. E lo sta facendo imponendo a Fratelli d’Italia e Forza Italia le stesse modifiche già presentate in commissione, quelle che fino al giorno prima Palazzo Chigi aveva pregato di ritirare. «Io ho la responsabilità di governare — è il senso dei ragionamenti della premier — mentre è facile alzare continuamente l’asticella senza doversi assumere quest’onere».
GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI
Il decreto Cutro è specchio e sostanza di questa gara a inseguimento con Salvini. A sera, la versione utile a contenere i danni dello scontro riferisce di un presunto accordo nel centrodestra. La realtà, ad analizzarla, racconta uno schema diverso. La Lega ripresenta tutti i suoi emendamenti, compreso quello sull’abolizione della protezione speciale. La maggioranza ne deposita un altro, maxi, che ne riassume la gran parte. Tutte le forze di maggioranza firmano le proposte emendative dei partner. FdI e FI lo fanno per non regalare al Carroccio gli slogan contro i migranti.
(..) «Decidete voi se seguirci o meno — è il messaggio che il capogruppo Massimiliano Romeo ha consegnato ieri ai colleghi di maggioranza, durante una riunione tesissima — perché una cosa è certa: noi gli altri emendamenti li portiamo in Aula». All’interno di questo pacchetto di norme viene anche modificata la durata del trattenimento nei Cpr. Ridotta inoltre la copertura dei permessi di soggiorno da due a un anno. Per contenere i danni, Fratelli d’Italia e Forza Italia sottoscrivono tutte le proposte, aggiungono qualche dettaglio, mettono il cappello su idee che fino al giorno prima avevano chiesto al Carroccio di rimangiare.
matteo salvini giorgia meloni alla camera dei deputati
Anche se Gasparri invita a non enfatizzare la posizione dei senatori leghisti: «Sì, ripresentano gli emendamenti, ma è prassi, tattica, scena». Dietro la linea dura di Romeo c’è ovviamente Salvini. E pure un sondaggio circolato in via Bellerio, nel quale c’è scritto con chiarezza che l’80 per cento dei leghisti sostiene di non volere più immigrati. Ma c’è di più. A preoccupare Meloni è il fatto che quella del vicepremier rappresenta una precisa strategia, portata avanti per indebolire — anzi, «logorare», così ha spiegato ai suoi nei giorni scorsi — la presidente del Consiglio.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani
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