Estratto dell’articolo di Gianluca Amadori per www.ilmessaggero.it
GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA
È piena di sangue la Fiat Grande Punto con cui, lo scorso 11 novembre, Filippo Turetta ha trasportato il corpo dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin, per poi abbandonarlo privo di vita in un canalone tra le montagne di Piancavallo e fuggire in Germania, dove è stato arrestato una settimana più tardi.
La conferma arriva dai primi accertamenti che gli specialisti del Ris di Parma hanno eseguito sulla vettura dello studente di Torreglia, ora in carcere a Verona, rientrata in Italia poco prima di Natale. Sarà necessaria un'apposita analisi delle tracce, la cosiddetta "bloodstain pattern analysis" per capire se si tratti di schizzi e, dunque, se le coltellate che hanno provocato la morte della ragazza siano state inferte proprio all'interno della vettura, come ipotizzano gli inquirenti. […]
LA FUGA DI FILIPPO TURETTA
Gli accertamenti tecnici riguarderanno il coltello con manico spezzato rinvenuto nel parcheggio di Fossò e quello trovato all'interno dell'auto, ritenuta l'arma del delitto; le tracce trovate dai carabinieri a Vigonovo e Fossò; il cellulare di Filippo e altri oggetti sequestrati, tra cui un pezzo di nastro adesivo utilizzato, probabilmente, per impedire che la studentessa ventunenne potesse urlare.
L'autopsia eseguita dal dottor Guido Viel, ha accertato che Giulia è morta dissanguata a causa di una profonda ferita da coltello al collo, che ha reciso le arterie basilari, partendo da dietro l'orecchio sinistro e proseguendo verso la parte posteriore della testa. Le ferite da coltello riscontrate dal medico legale incaricato dalla Procura sono numerose, più di una ventina, ma per la gran parte sono superficiali.
Il primo litigio tra Filippo è stato collocato a Vigonovo, poco dopo le 23, vicino a casa di Giulia, luogo dove è avvenuta la prima fase dell'aggressione, testimoniata da un residente che ha sentito le urla della ragazza e chiamato il 112. La Fiat Grande Punto si è quindi fermata dopo pochi chilometri, nella zona industriale di Fossò, dove la ragazza ha cercato di sottrarsi all'ex fidanzato, fuggendo per essere quindi ripresa e caricata sui sedili posteriori dell'auto, come mostrano le immagini riprese dalle telecamere di un'azienda.
la ricostruzione dell aggressione di filippo turetta a giulia cecchettin
Gli inquirenti ipotizzano che le lesioni fatali siano state inferte proprio in quel momento, in una fase convulsa avvenuta all'interno della vettura che, dopo essere ripartita, si è nuovamente arrestata per breve tempo. […]
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