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    GIUNI RUSSO, UNA VOCE DI LIBERTA' - 15 ANNI SE NE ANDAVA GIUNI RUSSO, LA PIÙ GRANDE VOCE ITALIANA, INSIEME A MINA, DI TUTTI I TEMPI – L'INCONTRO A MILANO CON MARIA ANTONIETTA SISINI, LA DONNA CON CUI DIVIDERÀ 36 ANNI DI VITA E CREATIVITÀ- LA SUA ESTENSIONE VOCALE STRAORDINARIA, QUASI SOVRUMANA, SAPEVA COPRIRE CINQUE E OTTAVE E RIPRODURRE NATURALMENTE IL 'FISCHIO' DEL GABBIANO – VIDEO


     
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    Giulia Cavaliere per corriere.it

     

    15 anni fa

     

    giuni russo giuni russo

    Moriva 15 anni fa, davvero precocemente, quella che, senza alcun dubbio, è stata non solo, insieme a Mina, la più grande voce italiana di tutti i tempi, ma anche una donna che artisticamente ha contribuito in modo massiccio a un rovesciamento della percezione dei dettami performativi e artistici della figura della 'cantante donna italiana'. La conosciamo con il nome Giuni Russo ma all'anagrafe era Giuseppina Romeo, nata nella Palermo che si spalancava sugli anni '50, in una famiglia dove l'arte, e la musica specialmente, erano di casa e dove la genetica si sarebbe fatta sentire, è proprio il caso di dirlo, a gran voce. La madre di Giuni, infatti, era una soprano. La prima canzone pop cantata da Giuni, quella che le valse la prima vittoria a un festival della canzone, fu "A Chi" di Fausto Leali, con cui si impose a Castrocaro nell'edizione del 1969.

     

    Da Sanremo a Milano

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    Partecipa a Sanremo nel 1968 con il nome Giusy Romeo, che diventerà poi Junie Russo quando, nei vorticosi giri delle prime case discografiche, approdata alla BASF, c'è il desiderio di lanciarla sul mercato internazionale. All'inizio però Giuni incide un brano scritto da Al Bano e apre e chiude a gran velocità una collaborazione poco fruttuosa con la Columbia che di fatto la fa fuori al primo insuccesso. La sua nuova vita è a Milano, dove arriva nel 1969 e che considererà la sua seconda terra natale per tutta la sua vita. Proprio a Milano, quasi subito, Giuni incontra Maria Antonietta Sisini, la donna con cui dividerà 36 anni di vita e creatività. Con Maria Antonietta scriverà canzoni come Una vipera sarò, Mediterranea, Alghero, Limonata Cha Cha Cha, Adrenalina, La sposa, La sua figura, Morirò d'amore e molte altre.

     Volo di gabbiani

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    Giuni Russo poteva cantare come i gabbiani, non si tratta di un paragone colorito e arbitrario, ma di un semplice dato tecnico: la sua estensione vocale straordinaria che non è troppo definire come quasi sovrumana, sapeva coprire cinque e ottave e riprodurre naturalmente il 'fischio' del gabbiano - cosa che possiamo ascoltare e cogliere anche nella sua hit più famosa, Un'estate al mare. Nonostante questo la sua vita artistica non è sempre stata semplice e Giuni ha dovuto lottare contro le trappole di una discografia che l'avrebbe voluta intrappolata nella veste di cantante di successi commerciali, a discapito di quella sua tanto naturale quanto straordinaria tensione alla ricerca canora e sonora e alla sperimentazione. In più di un caso, memorabile quello alla CGD con cui ruppe nel 1985, la sua evoluzione artistica venne ostacolata a favore di altri nomi ed esperienze considerati più "sicuri" (nel 1984, per esempio, avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo, ma la CGD annullò all'ultimo la sua candidatura per concentrarsi sul ritorno in scena di Patty Pravo, messa da poco sotto contratto).

    Con Franco Battiato

    giuni russo giuni russo

    La sua vita artistica, tuttavia, fu anche piena di grandi amicizie, collaborazioni ed esperimenti musicali straordinari. Su tutti l'incontro con Franco Battiato, presentato a Giuni da Alberto Radius che diventa complice dei maggiori successi della cantante. Gli anni al lavoro con Franco Battiato, Giusto Pio, Alberto Radius e Maria Antonietta Sisini sono gli anni d'oro di Giuni, a partire dalla nascita del suo capolavoro Energie, disco del 1981 in cui Battiato è produttore artistico e coautore di tutti i brani sia per le musiche che per i testi. Energie, con brani come Crisi metropolitana e Una vipera, sarò è diventato disco di culto ancora non sufficientemente conosciuto nella storia dell'elettropop colto italiano, nonostante ne sia esponente di spicco. Il disco viene poi ristampato con l'aggiunta di Un'estate al mare, dopo il grande successo raggiunto dal singolo - che vinse il Festivalbar e stazionò primo in classifica per otto mesi.

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    Dal pop alla lirica

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    I tornanti e i cambi di rotta nella storia straordinaria di quest'artista restano tantissimi anche dopo il primo grande successo - replicato qualche tempo dopo con il singolo Alghero; Giuni, che morirà a soli 53 anni nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2004, era infatti un'artista in continuo movimento, affamata, intellettuale e di unica profonda. Capace di sfidare le convenzioni sociali del suo tempo, tanto contro i paraocchi sociali nei confronti dell'amore vero quanto contro quelli dell'arte vera, oltre a Energie, con i suoi album Vox e Mediterranea ha fatto storia e scuola con un pop italiano oggi ancora troppo periferico, cioè ancora intrappolato dalla notorietà di una manciata di - bellissime - hit, pop che invece nasconde e sa rivelare molti dei mondi a cui Giuni si sarebbe affacciata dopo poco: world music, lirica, e molto ancora. Come spesso accade, infatti, nel pop c'è già il seme di tutte le esplorazioni che verranno.

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