CONTE, PROCEDURA? CONFIDIAMO ANDRÀ BENE
(ANSA) - "Abbiamo fatto il nostro siamo sereni, confidiamo che vada tutto bene". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa al termine del G20 di Osaka, rispondendo ad una domanda sulla procedura di infrazione
GIUSEPPE CONTE AL G20 IN GIAPPONE
CONTE, ACCORDO SU NOMINE UE NON ANCORA CHIUSO
(ANSA) - L'accordo sulle nomine non è ancora chiuso", l'Italia punta ad una "personalità di grande spessore, che abbia a cuore la crescita economica e l'equità sciale, disponibile sedersi a un tavolo per rivedere regole di governance europea". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa al termine del G20 di Osaka, rispondendo ad una domanda sulle nomine europee.
CONTE, LA PROCEDURA VA EVITATA SUBITO, SENZA INDUGIO
(ANSA) - "La procedura di infrazione va evitata subito e senza ulteriore indugio". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa al termine del G20 di Osaka, rispondendo alle domande sulla procedura di infrazione Ue.
conte e tria
CONTE DOPPIA SFIDA CONTRO L' INFRAZIONE E IL VOTO ANTICIPATO
Ilario Lombardo per “la Stampa”
Sia benedetto il 20 luglio, se mai ci si arriverà. In quella data è contenuto il senso di molte parole e di altrettante elusioni di Giuseppe Conte. Dopo di allora calerà il sipario sul voto anticipato a settembre, Luigi Di Maio tirerà un sospiro di sollievo e il premier con lui.
jean claude juncker giuseppe conte 3
Fino a quel giorno però Conte sarà costretto a sfoderare il suo migliore talento da equilibrista per fare da sponda al leader grillino ed evitare di offrire a Matteo Salvini il pretesto per mettere la parola fine all' esperienza gialloverde.
Qualcosa che potrebbe accadere se il governo finisse prigioniero di una procedura di infrazione per deficit eccessivo. Mancano appena tre giorni alla sentenza della Commissione europea. Conte vuole evitare ulteriori balbettamenti, anche perché la Lega è già pronta a caricare sulle spalle del capo del governo l'eventuale «commissariamento» che depennerebbe sul nascere ogni ipotesi di flat tax.
Uno scenario che, a Bruxelles e a Palazzo Chigi, danno come quasi certo anche nel caso, considerato probabile, che la procedura venisse chiusa ma con pesanti paletti sui conti del 2020. La strada è molto stretta, resa ancor più impraticabile dall' impazienza di Salvini. Un motivo in più per sgombrare il campo di ogni incertezza. Oggi il premier vedrà Jean-Claude Juncker, a margine dei lavori del G20.
GIUSEPPE CONTE AL G20 IN GIAPPONE
Sarà un confronto più approfondito di ieri, quando in un giro di colloqui Conte si è fermato per una stretta di mano con tutti i leader riuniti a Osaka, durante il primo giorno del summit organizzato dai giapponesi nel ventre della zona portuale. Al presidente della Commissione uscente il premier chiederà un chiarimento, anche dal punto di vista comunicativo: «O ci multate o non ci multate» è la sintesi. Nessuna soluzione a metà. «Non accettiamo di essere rimandati a settembre» è il ragionamento di Conte accennato già nelle dichiarazioni alla stampa: «Se parlare di rinvio significa che la manovra sarà sottoposta alla valutazione della Commissione, questo è già nelle cose. Se eviteremo l'infrazione sarà un risultato che il governo ha portato a casa, cerchiamo di non essere sempre anti italiani».
GIUSEPPE CONTE
Se martedì l'Italia verrà condannata e il 9 luglio all'Ecofin verrà confermata la sentenza dei commissari Ue, il governo avrà dai tre ai sei mesi per mettersi in regola con le raccomandazioni dell' esecutivo europeo. Uno slot ulteriore per salvarsi. Se invece la procedura si chiuderà a favore di Roma, è quasi certo che si ripeterà lo schema dello scorso dicembre: ok alla manovra condizionato alla promessa di una nuova valutazione in primavera.
Il clima è di fiduciosa attesa ma Conte ancora non cede all' ottimismo, nonostante le richieste di Giovanni Tria. Il ministro dell' Economia, numeri alla mano è convinto di averla scampata e nel viaggio verso il Giappone ha chiesto al premier di assecondare maggiormente il suo entusiasmo, tutto giocato a favore dei mercati, per evitare gli sbalzi d' umore dello spread.
GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP
Purtroppo, ha spiegato il premier, c' è una gradazione politica nella trattativa di cui tener conto, che non può prescindere dalle incognite di casa. Ogni giorno c' è un nuovo accenno di crisi che lo trascina nella rissa tra Di Maio e Salvini. C' è stato un momento ieri in cui Conte ha perso la pazienza, prima di scappare via, verso il ricevimento organizzato al Castello di Osaka, per poi dedicarsi al figlio, che lo ha seguito in Giappone.
Gli chiedono del grillino che in veste di ministro dello Sviluppo economico ha definito «decotta» Atlantia. Conte, di fronte all' insistenza sui possibili danni agli investitori, sbotta: «E' una boutade, non voglio rispondere». Un gesto di insofferenza che racconta quanto vibrano i nervi dei gialloverdi, eternamente sulla soglia della crisi. Così su Tav, il premier non si è ancora espresso dopo il balzo in avanti di Salvini. Il premier sa che deve fare acrobazie per altre tre settimane. Dal 20 luglio il M5S potrà concentrarsi sulle proprie ferite. Fino alla prossima data da cerchiare in rosso.
GIUSEPPE CONTE E VLADIMIR PUTIN