1 - DAGONEWS
putin conte
Giuseppe Conte è nel panico: sulla vera storia degli aiuti russi all’Italia nel 2020 sta provando in tutti i modi, ma inutilmente, ad arrampicarsi sugli specchi. Anche il fido Ta-Rocco Casalino non sa che pesci prendere. I due sarebbero in forte disaccordo su quale strategia portare avanti. Oddio, "strategia" è un parolone: Peppiniello Appulo ha deciso di voler scaricare tutta la responsabilità sugli altri, ma dimentica alcuni particolari.
Prendiamo per esempio la storia dell’onorificenza a Ivan Paramonov. Intervistato da Fiorenza Sarzanini sul “Corriere della Sera”, l’ex premier casca dal pero e butta il patatone bollente addosso a Luigino Di Maio: “Immagino che nel corso del tempo siano state assegnate onoreficenze a tantissime personalità russe. Non ricordo in particolare il nominativo di questo Alexei Paramonov, ma dai riscontri effettuati risulta che gli sono state consegnate su proposta del ministro degli Esteri e che la consegna della stella d'Italia è stata concessa dal ministero degli Esteri senza coinvolgere la presidenza del Consiglio”.
militari russi in italia
Mente sapendo di mentire, visto che una delle due onorificenze all’ex console Russo a Milano, che sabato ha minacciato il ministro Guerini, è stata deliberata proprio da Palazzo Chigi, durante il Conte 1, come confermano all’Adnkronos fonti diplomatiche.
Così, in un colpo solo, “Giuseppi” ha fatto incazzare tutti: Mattarella, i diplomatici della Farnesina e i funzionari della Presidenza del Consiglio.
ONORIFICENZA A ALEXEI PARAMONOV
Nell’intervista al “Corriere”, Conte fa lo scarica barile con tutti anche sull’operazione “Dalla Russia con amore”, un misto di aiuti medici, spionaggio batteriologico e propaganda.
Per lui, sarebbe tutta farina del sacco di Di Maio, Guerini e intelligence. Ma come fa notare la stessa Sarzanini, in un altro articolo di oggi sul “Corriere”, “la richiesta di pianificare le attività che potevano essere svolte dal contingente russo nel nostro Paese arriva direttamente da Palazzo Chigi”.
Poi, a domanda precisa della giornalista (“il capomissione Sergey Kikot propose alla delegazione italiana di sanificare gli edifici pubblici”), l’ex avvocato del popolo fa lo struzzo e mette il ciuffo catramato sotto la sabbia: “Non ho mai sentito questa cosa, nessuno me ne ha mai parlato”.
GIUSEPPE CONTE E VLADIMIR PUTIN
Delle due l’una: o Peppiniello da premier non sapeva delle decisioni che venivano prese a Palazzo Chigi (e a quel punto: chi le prendeva?), oppure lo sapeva benissimo e ora fa lo smemorato. Quale sarà la verità?
2 - UCRAINA: FONTI, 'ONORIFICENZA PARAMONOV? RISALE A CONTE 1, SELEZIONE TOCCA A CHIGI'
il generale kikot insieme a militari russi e italiani
(Adnkronos) - Fonti diplomatiche interpellate dall'Adnkronos spiegano che per le onorificenze Omri "l'esercizio è in capo a Palazzo Chigi che chiede i nominativi ai vari ministeri, seleziona e poi decide, mandando la lista definitiva al presidente della Repubblica per la firma finale". Anche per il caso PARAMONOV? "Sì - confermano le stesse fonti -, l'iter è uguale per tutti i casi, e, nel caso specifico risale al Governo Conte 1, concessa nel dicembre 2018".
mezzi militari russi nelle strade italiane 2
3 - «LA DELEGAZIONE DI MOSCA AGÌ SOTTO IL CONTROLLO DEI NOSTRI MILITARI INFORMAI DI MAIO E GUERINI»
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Presidente Conte, nel marzo del 2020 quando la delegazione russa arrivò in Italia lei era presidente del Consiglio. Quali accordi prese con Vladimir Putin?
«In quei giorni di massima emergenza dovuta alla pandemia ebbi colloqui con i leader di tutto il mondo che mi cercarono per manifestare solidarietà per quello che stava accadendo in Italia e per aiutarci.
MILITARI RUSSI IN ITALIA PER IL CORONAVIRUS
Tra questi anche Putin che si offrì di mandare personale specializzato. Mi disse che loro avevano maturato grande esperienza su come affrontare le pandemia perché avevano avuto la Sars. Noi eravamo in grandissima difficoltà. Non avevamo mascherine, non avevamo ventilatori. I nostri esperti non avevano neppure un protocollo di azione e non avevamo neppure sequenziato il virus. Ogni aiuto era ben accetto».
IVAN PARAMONOV - PASQUALE TERRACCIANO
Con chi ne parlò?
«Con il ministro della Difesa Guerini e degli Esteri Di Maio, ma anche con altri ministri. Putin mi disse che la squadra era autosufficiente. Posso assicurare che tutto si è svolto con il nostro controllo militare».
Dopo le minacce all'Italia lei ritiene che tutto si svolse in maniera regolare?
«I direttori delle agenzie di intelligence Aise e Aisi hanno assicurato che non c'è mai stata attività impropria che ha travalicato dai confini sanitari. Lo hanno riferito anche di fronte al Copasir specificando che l'attività dei russi si è svolta nei limiti e nelle forme che sono poi state concordate con le autorità sanitarie. Le insinuazioni, i dubbi e le perplessità mi sembrano assolutamente fuori luogo».
Non ha mai sospettato che fosse spionaggio?
Putin Conte - vaccino show
«Non c'è alcun elemento per pensare che la loro attività e assistenza abbia travalicato i confini sanitari. Lo ripeto, i militari li hanno sempre affiancati. I riscontri che ho ricevuto sono stati di apprezzamento.
Voler rileggere in modo strumentale e senza elementi concreti quello che accadde due anni fa alla luce del conflitto attuale mi sembra fuorviante».
Eppure il capomissione Sergey Kikot propose alla delegazione italiana di sanificare gli edifici pubblici.
«Non ho mai sentito questa cosa, nessuno me ne ha mai parlato».
gli aiuti russi all'italia
Alcuni parlamentari M5S sono schierati con Putin e non saranno alla Camera ad ascoltare Zelensky, è d'accordo?
«Stiamo parlando di un conflitto e come diceva Bertrand Russel "in una guerra non decide chi ha ragione ma chi sopravvive". Io invidio chi, di fronte a un'escalation bellica, sfodera certezze assolute, chi ha convinzioni insuperabili.
giuseppe conte vladimir putin
Detto questo la nostra posizione è stata molto chiara: siamo di fronte a un'aggressione militare ingiustificata che merita risoluta condanna che ci spinge a offrire aiuto di vario tipo alla popolazione ucraina.
Ma come Movimento Cinque Stelle il nostro obiettivo è far di tutto perché la follia della guerra ceda il passo a un percorso di razionalità e si possa recuperare attraverso la pressione costante e risoluta della comunità internazionale la soluzione politica e dei negoziati ponendo fine alla carneficina in atto».
Il suo governo ha concesso onoreficenze a personalità russe, compreso Alexei Vladimorovic Paramonov, che ha minacciato l'Italia. È pentito?
sputnik e la spedizione dei militari russi in italia 2
«Immagino che nel corso del tempo siano state assegnate onoreficenze a tantissime personalità russe. Non ricordo in particolare il nominativo di questo Alexei Paramonov, ma dai riscontri effettuati risulta che gli sono state consegnate su proposta del ministro degli Esteri e che la consegna della stella d'Italia è stata concessa dal ministero degli Esteri senza coinvolgere la presidenza del Consiglio. Per quanto riguarda la revoca non so quali siano i precedenti, ma non sono affatto contrario che sia avviata subito la procedura».
È ancora amico di Putin?
SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO
«Ho avuto varie occasioni per incontrare Putin e molti colloqui telefonici con lui quando ero presidente del Consiglio. Non ho mai colto questo disegno di attaccare l'Ucraina anche quando l'attuazione degli accordi di Minsk è stata al centro delle nostre conversazioni.
Non so che cosa l'abbia spinto a mettere in atto questa invasione, ma sicuramente è una iniziativa militare grave e inaccettabile che rischia di fare molto male anche al suo popolo condannandolo a un isolamento politico e a grande sofferenza economica e sociale».
gli aiuti russi all'italia 1
Perché siete contrari all'aumento delle spese militari?
«Dopo due anni di pandemia ci sono caro-bollette, caro-energia, famiglie in ginocchio che non riescono ad arrivare a fine mese e intere filiere produttive che rischiano di soccombere, credo che sia quantomeno fuori luogo programmare incrementi della spesa militare. Non mi sento di presentare ai nostri concittadini un aumento di queste spese senza prima aver risolto queste urgenze».
VLADIMIR PUTIN E GIUSEPPE CONTE
4 - I RUSSI ALL'INCONTRO SEGRETO: ENTRIAMO NEI VOSTRI ENTI PUBBLICI
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
(…) Ci sono altri dettagli inediti su quella operazione che tre giorni fa l'alto funzionario del ministero degli Esteri Alexei Paramonov ha citato nel suo attacco al nostro Paese minacciando «conseguenze irreversibili» se aderiremo alle sanzioni.
Riunione in foresteria
vladimir putin brinda con giuseppe conte e salvini con savoini sullo sfondo
Foresteria militare di via Castro Pretorio a Roma, sala riservata alle delegazioni internazionali. Da una parte del tavolo c'è il generale Sergey Kikot, vice comandante del reparto di difesa chimica, radiologica, biologica dell'esercito russo insieme ad almeno dieci militari. Dall'altra il generale Luciano Portolano - all'epoca comandante del Coi, il Comando operativo interforze - e i vertici del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo e Fabio Ciciliano.
La richiesta di pianificare le attività che potevano essere svolte dal contingente russo nel nostro Paese arriva direttamente da Palazzo Chigi. Kikot è subito esplicito: «Siamo qui sulla base di un accordo politico di altissimo livello. Dunque possiamo fare qualsiasi cosa per aiutarvi. Vogliamo sanificare l'intero territorio italiano entrando anche negli uffici pubblici e in tutte le sedi a rischio».
giuseppe conte agostino miozzo
Lo scontro Portolano e Miozzo chiariscono che gli unici interventi possono riguardare ospedali e Rsa, le residenze per anziani dove c'erano già decine di decessi a causa del Coronavirus.
Kikot insiste e la riunione viene interrotta. Portolano si consulta con i colleghi, la trattativa va avanti per ore e alla fine si decide di non cedere.
Luciano Portolano
Ma i toni sono aspri. Miozzo lo ricorda molto bene: «L'esordio di Kikot fu particolarmente intrusivo, ruvido. Parlava come se dovessero bonificare Chernobyl dopo l'esplosione nucleare. Ci disse che gli accordi di alto livello prevedevano sanificazioni su tutto il territorio e disse che loro intendevano sanificare tutti gli edifici, compresi quelli pubblici. Il colloquio fu interrotto varie volte ma con Portolano decidemmo di non accettare alcuna offerta di quel tipo.
La riunione terminò con l'autorizzazione a entrare soltanto in alcune strutture sanitarie. In seguito ci fu confermato che avevano sanificato molte strade».
(…) Che cosa accadde dopo è noto soltanto in parte. I russi arrivano in Lombardia e rimangono per due mesi. Collaborano con le strutture sanitarie con libero accesso ai reparti. Qualche mese dopo il New Yorker scrive che avevano «elaborato il Dna di un cittadino russo risultato positivo in Italia per le ricerche sullo Sputnik».
LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN
Un anno dopo, nell'aprile 2021, è stato chiuso un accordo con l'ospedale Spallanzani di Roma proprio per la sperimentazione dello Sputnik, nonostante la mancata approvazione del vaccino russo da parte dell'Ema. La collaborazione è stata interrotta qualche giorno fa, tre settimane dopo l'inizio dell'invasione russa in Ucraina.
(…)
mezzi militari russi nelle strade italiane 3 vladimir putin a palazzo chigi incontra giuseppe conte mezzi militari russi nelle strade italiane 1 mezzi militari russi nelle strade italiane vladimir putin a palazzo chigi incontra giuseppe conte 1 vladimir putin a palazzo chigi incontra giuseppe conte 3 giuseppe conte vladimir putin