jessie buckley a proposito di rose
Marco Giusti per Dagospia
jessie buckley oraetta mayflower fargo
Sono pazzo di Jessie Buckley, la giovane attrice irlandese protagonista di “Fargo 4”, “Sto cercando di finirla qui” e del bellissimo “A proposito di Rose”/”Wild Rose” di Tom Harper che ho visto ieri sera su Sky, dove fa una scombinata cantante country di Glasgow con due figli, appena uscita di galera, ma che sogna di andare a Nashville. Jessie Buckley canta anche benissimo e questo penso sia il film che l’ha davvero lanciata.
Un po’ come l’Anya Taylor-Joy di “la regina degli scacchi”, che è più giovane e di Miami, Jessie Buckley porta un po’ di sana pazzia in questi personaggi di ragazze selvagge, assolutamente non riconciliate col mondo, di questi ultimi anni.
La Rose di Jessie Buckley si porta dietro già la risata che ritroveremo in “Fargo4”, e la più posata co-protagonista di “Sto cercando di finirla qui”.
jessie buckley sto pensando di finirla qui 2
Stasera vedo che Cine 34 ha preparato doppia razione di Adriano Celentano diretto da Castellano e Pipolo, allora chiamati Frank & Capra.
Prima alle 21 “Il burbero” con Debra Feuer, Jean Sorel, Angela Finocchiaro, poi la replica di “Innamorato pazzo”.
Non erano cinepanettoni tanto più sofisticati di quelli dei Vanzina o di Neri Parenti, anzi…
il burbero
Iris presenta un ancora divertente “Un poliziotto alle elementari” di Ivan Reitman con Arnold Schwarzenegger alle prese con una classe di monelli. Mi piacerebbe rivederlo. Su Rai Movie alle 21 il remake americano di “Il segreto dei suoi occhi”, gran bel film argentino, con lo stesso titolo, ma diretto da Billy Ray con Chiwitel Ejiofor, Nicole Kidman, Julia Roberts protagonisti e un segreto che durerà ben tredici anni.
arnold schwarzenegger un poliziotto alle elementari
Il problema del film è che la chiave del meccanismo del primo film o era la violenza della dittatura e la repressione del governo, mentre qui si stempera tutto in una storia di terrorismo. Ma non ha lo stesso gusto.
il segreto dei suoi occhi
Sempre ottimo il classicone di Victor Fleming “Capitani coraggiosi”, Tv2000 alle 21, 10, con Spencer Tracy, Lionel Barrymore, Freddie Bartholomew e Mickey Rooney. Adoravo i film della MGM. Non perdetevi su Rai Tre alle 21, se vi piace il teatro di Eduardo, la versione moderna che ne hanno fatto Mario Martone assieme al suo protagonista Francesco Di Leva de “Il sindaco del Rione Sanità”.
capitani coraggiosi
E’ un Eduardo in salsa Gomorra tra writer e rap. Ma anche così, il testo di Eduardo non solo non è affatto vecchio, ma offre al cinema una sceneggiatura di costruzione complessa e perfetta come raramente se ne vedono nel nostro cinema. Insomma, il film di Martone, una piccola produzione che nasce dalla commedia messa in scena due anni fa da una compagnia marginale, il Teatro Nest di San Giovanni a Teduccio, con Francesco Di Leva protagonista e Martone regista, su idea dello stesso attore, è una specie di miracolo.
Perché non era facile trasportare ai giorni d’oggi, nella Napoli delle gang, il testo di Eduardo, scritto nel 1960 e messo in scena nel 1964. E era ancora più difficile realizzarlo con un cast in gran parte di non attori messi insieme con passione da Francesco Di Leva.
il sindaco del rione sanita'
Va detto che già lo spettacolo teatrale era favoloso e anche lì Francesco Di Leva dominava la scena nella versione moderna di Don Antonio Barracane, il sindaco del Rione Sanità, anche se riusciva a far emergere tutti i suoi giovani attori del Teatro Nest ai quali si univano un magistrale Massimiliano Gallo come Don Arturo Santaniello e un altrettanto bravo Roberto Di Francesco come ‘o Professore.
arnold schwarzenegger un poliziotto alle elementari
Martone stringe ancora un po’ i tre atti della commedia di Eduardo, che come è risaputo si ispirava alla figura di tal Campoluongo, denominato appunto come sindaco del Rione Sanità ai tempi di Totò e di Eduardo.
Rispetto allo stesso Eduardo, che lo interpretò negli anni ’60 o a Anthony Quinn, che lo portò al cinema nel 1997 in una non memorabile produzione dei fratelli Avati, Di Leva ne fa un boss intelligente e moderno di oggi, tutto vestito di nero e sempre armato, che cerca di amministrare la giustizia a modo suo nel rione. Un boss degli anni di Gomorra, ovviamente.
l’impero della passione 2
Su Canale 5 ancora un appuntamento con la saga di Harry Potter in prima serata, “Harry Potter e il principe mezzosangue”. Cielo propone alle 23, 45 addirittura “L’impero della passione” di Nagisa Oshima, che riprende un po’ degli elementi de “L’impero dei sensi” oltre al protagonista, ma non ha certo la stessa forza. Sembrò come un film svuotato rispetto a quello.
abesada 3
Ironia della sorte avverto che su Cielo all’1, 45 va in onda una versione più popolare della storia raccontata da Oshima ne “L’impero dei sensi”, cioè “Abesada” di Noboku Tanaka con Junko Miyashita. Mi sa che non l’ho mai visto.
burt reynolds demi moore striptease
Per i fan di Demi Moore ricordo “Striptease”, Rete 4 alle 00, 40, diretto da Andrew Bergman con Burt Reynolds e Armand Assante. Lei ha qui un fisico ancora eccezionale, come tutti ben ricorderete. Assolutamente imperdibile per i fan del cinema zozzo all’italiana, Cine 34 alle 00, 55, “Il trafficone” di Bruno Corbucci prodotto dal grande Galliano Juso con megacast che va da Carlo Giuffré a Lino Banfi, da Marilù Tolo a Tina Aumont.
il trafficone.
In un primo tempo si doveva intitolare L’erotista, poi cambia titolo anche perché Marco Vicario presenta nel 1974 L’erotomane. Sulle cronache, però, in data 14 agosto 1974, si legge che il film inizia la lavorazione proprio come L’erotista, mentre era in lavorazione da prima L’erotomane e mentre ci si appresta a girare anche Le erotiste. Il film viene definito “una satira sulle manie erotiche degli italiani seguaci dei metodi di terapia sessuale della famosa clinica americana Masters e Johnson” (“La Sicilia”).
il trafficone 2
Per certuni è un capolavoro del genere commedia sexy. Non mi ricordo bene invece “Un bacio prima di morire” di James Dearden, Iris all’1, 40, noir con Matt Dillon e Sean Young del 1991.
un bacio prima di morire
Mi solleticano alquanto, invece, ma arrivano davvero molto tardi, “Lontano da dove”, Rai Uno alle 2, 25, il film americano diretto a quattro mani dalla coppia di amiche Stefania Casini-Francesca Marciano con un giovane Claudio Amendola a New York, e “Tutto a posto, niente in ordine” di Lina Wertmuller, Cine 34 alle 4, 15, con un cast non di star, ma di buoni attori come Nino Nignamini, Eros Pagni, Luigi Diberti.
monica scattini claudio amendola lontano da dove
Il primo colpì molto la critica a Venezia nel 1983 per la freschezza della storia e della regia in un anno pieno di film italianilugubri e presuntuosi.
Ricordo che a me colpì moltissimo anche la megafesta organizzata a Venezia dalla Gaumont e dalla Rai Due socialista del tempo dove ricordo il vecchio Rossini, allora direttore di Rai Uno, mangiare tre-quattro piatti di pasta e fagioli alla volta.
Rivisto il film rivela non poche pecche, dovute anche alla inesperienze delle due giovane registe, ma un o’ di quella freschezza rimane.
claudio amendola lontano da dove
E poi ci sono giovanissime Stefania Casini, Monica Scattini, Alessandra Vanzi e Victor Cavallo che fa il giornalista comunista a New York in maniera meravigliosa e precisa rispetto ai veri inviati strapagati del tempo.
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