''Tutti in piedi'', clip in anteprima
Marco Giusti per Dagospia
Tutti in piedi di Franck Dubosc
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Comicità francese politicamente scorretta tra handicap e disabilità. Si può fare? Beh, in qualche modo sì. Diciamo che Franck Bubosc ci prova, col suo primo film da regista oltre che da protagonista, Tutti in piedi, una commedia piuttosto divertente, che tocca da subito il problema dei disabili. Jocelyn, cioè Franck Dubosc, playboy che per tutta la vita si è finto qualcun altro per rimorchiare, si ritrova per caso a fingersi paraplegico per conquistare una bella ragazza, Florence, Alexandra Lamy.
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Il caso vuole che la ragazza abbia una sorella davvero paraplegica, Elsa Zylberstein e tutta una compagnia di amici disabili. E le cose si complicano. Mettiamoci anche gli amici di Jocelyn, il fratello, Gerard Darmon, c’è perfino Claude Brasseur, che in tante commedie italiane anni ’70 abbiamo visto, che fa il padre, in bella forma.
A un certo punto, ovviamente, Jocelyn dovrà rivelare la verità alla ragazza. Ma come fare? Ovviamente non è un film cinico, c’è una morale, ma l’idea di far ridere con la diversità e la malattia nel cinema francese funziona alla grande. Soprattutto per il pubblico. In sala da giovedì.
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