Marco Giusti per Dagospia
babyteeth di shannon murphy
Di fronte a questo bellissimo e commovente Babyteeth, opera prima dell'australiana Shannon Murphy, regista teatrale, testo teatrale adattato per lo schermo dalla stessa autrice, Rita Kalnejas, secondo e ultimo dei film diretti da donne in concorso a Venezia, abbiamo capito il problema del festival.
shannon murphy
Per farci digerire una selezione di film scelti fortemente al maschile, polpettoni fofiani, trombonate d'autore per critici attempati, finti capolavori dell'est per critici abbocconi inglesi, servivano tre o quattro film giovanile di autrici donne o con temi più attuali. Lo dico senza polemica. Giuro. Solo che non c'erano, sembra. E questo era l'unico che hanno trovato. Peccato.
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Ma dopo anni di Venezia e di Cannes tutti al maschile, e dove il vecchio Weinstein se l'accomannava, soprattutto a Cannes, serviva una ventata d'aria fresca. Cosa che Cannes quest'anno ha capito, con la scelta di due bellissimi film diretti da donne, Celine Sciamma e Mati Diop. Entrambe premiate. Questo Babyteeth ha già un premio in tasca, con un presidente come Lucrecia Martel, sia per freschezza di messa in scema che di tematica. È anche un film decisamente più attuale di quel che si è visto in qusati giorni.
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Lucrezia Martel roman polanski
Va benissimo Polanski, ma è come veder giocare oggi Maradona. Vogliamo vedere qualcosa si nuovo. Perfino Ema di Pablo Larrain muove qualcosa di più attuale e si stacca in po' dalle voglie autoriali degli autori maschili ormai cinquantenni. Ma Shannon Murphy firma qualcosa che sembra conoscere più profondamente. E lo fa con una passione che percepiamo immediatamente, con un cinema alla Harmony Korine, alla Andrea Arnold.
babyteeth di shannon murphy 4
In quel di Sydney, la sedicenne Milla, Eliza Scanlen, favolosa, non ha sola una madre fatta di ogni cosa Emily Barclay, e un padre psichiatra infelice, Ben Mendelsohn, ha pure una brutta malattia e una chemio da seguire. Quando incontro lo scombinato Toby, Toby Wallace, un po' più grande di lei, bello e dannato, tossico, scappato di casa, spacciatore, si innamora perdutamente. Lui la segue, ma è troppo compromesso per capire i suoi sentimenti. I genitori, pur non sopportandolo, lo portano a casa loro per far felice la ragazza. Grande storia romantica giovanile non ha solo un potenziale da grande pubblico, ha pure una bellissima scrittura cinematografica e trasmette un'energia inaspettata. L'energia che hanno i film di tante giovani ragazze registe in questi ultimi anni. Tra i migliori film che ho visto a Venezia.
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