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    IL DIVANO DEI GIUSTI – QUESTO “ELEGIA AMERICANA”, CON AMY ADAMS, GLENN CLOSE E UN CERTO GABRIEL BASSO CHE SEMBRA CALENDA, È PEGGIO DI COME NE PARLAVANO I CRITICI AMERICANI. UN DISASTRO – PER FORTUNA POSSIAMO RIFARCI GLI OCCHI CON UN SUPERCAPOLAVORO VOLUTAMENTE TRASH DELL’EROTISMO EUROPEO DOVE ANCHE LE ANGUILLE DI COMACCHIO FANNO LA LORO PARTE. STO OVVIAMENTE PARLANDO DI “BAMBOLA” DI BIGAS LUNA CON VALERIA MARINI – VIDEO + FOTOGALLERY STRACULT


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    elegia americana elegia americana

    Ieri sera mi dico: vediamo se è davvero così brutto come dicono tutti questo “Elegia americana”/”Hillibilly Elegy” di Ron Howard con Amy Adams, Glenn Close e certo Gabriel Basso come protagonista nei panni di J.D.Vance, autore anche del libro, che si può vedere su Netflix proprio da ieri.

     

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    Siamo sui monti Appalachi, nel Kentucky, alle prese con una famiglia un po’ cafona, anche se hillibilly è il cafone di montagna, la nonna è Glenn Close, la mamma alcolizzata e troppo disponibile con i maschi locali è Amy Adams, mentre il figlio, il giovane avvocato J.D. Vance, che studia a Yale, è questo Gabriel Basso che sembra un po’ Calenda.  

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    Niente, dopo quindici minuti di banalità e di noia mortale non potevamo che chiudere. Questo “Elegia americana” è decisamente peggio di come ne parlavano i critici americani.

     

    Un disastro. Anche perché spreca il talento di due grandi attrici. Non ve lo consiglio.

     

    slow west slow west

    Ieri sera mi sono buttato su Mubi vedendo un bellissimo recente western neozelandese con Michael Fassbender, “Slow West”, atmosfere un po’ Jim Jarmusch un po’ Nick Cave, storia minima, scenari perfetti e incontaminati della Nuova Zelanda. Ho rivisto anche una ventina di minuti dell’”Impero dei sensi” di Nagisa Oshima, sempre su Mubi.

     

    E ho scoperto che la meravigliosa Eiko Matsuda, la protagonista del film nel ruolo di Abe Sada, è morta di tumore al cervello nel 2011. Non lo sapevo.

     

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    Quando la conobbi, ormai 35 anni fa, si era operata al cervello proprio per un tumore, e copriva la ferita in testa con un ciuffo di capelli. Leggo sul New York Times proprio in questi giorni che sembra un film costruito sulla pandemia e la quarantena, visto che i due amanti stanno chiusi fino alla morte per isolarsi dalla follia del fascismo e del militarismo giapponese che porterà alla guerra. Non ci avevo pensato.

    elena sofia ricci – rita levi montalcini 2 elena sofia ricci – rita levi montalcini 2

     

    A proposito di ciuffi e di figure femminili forti, stasera non so se consigliarvi la fiction di Rai Uno, alle 21, 25, super-edificante “Rita Levi Montalcini” diretto dall’ottantenne Alberto Negrin con Elena Sofia Ricci nel ruolo della protagonista. Probabile che faccia il botto.

    bingo bongo bingo bongo

     

    Potete anche vedere un bel film carcerario con Mel Gibson, “Viaggio in Paradiso” di Adrian Grunberg, Iris alle 21, dove fa il criminale finito nel pesantissimo carcere messicano di El Pueblito e viene salvato, umanamente, da un bambino di nove anni. Sob.

    viaggio in paradiso viaggio in paradiso

     

    Su Cine 34 alla stessa ora c’è anche un superclassico di celentano come “Bingo Bongo” di Pasquale Festa Campanile con supercast, Carole Bouquet, Felice Andreasi e Enzo Robutti.

    downsizing 2 downsizing 2

     

    Su Canale 20, alle 21, 05, il fantascientifico sociologico “Downsizing” di Alexander Payne con Matt Damon in un mondo dove la risposta scientifica alle crisi mondiali è farsi ridurre a dimensioni minuscole. Lo trovo, in fondo, il film meno riuscito di Payne.

     

     

     

    quello che so sull’amore quello che so sull’amore

    Su Rai Movie alle 21, 10, c'è “Snowden”, ottimo film di Oliver Stone  con Joseph Gordon-Levitt. Ottimo sì, ma credo di essermi addormentato in sala. Ricordo che cercai di farmi piacere il film in assoluto più stroncato dalla critica americana di Gabriele Muccino, “Quello che so sull’amore”, vedibile stasera su La5 alle 21. Solo il 4% su RottenTomatoes. Tra le critiche vi cito quella più divertente: “Smarmy. Dopey. Sloppy. Lazy. Creepy. Tone-deaf. Predictable. Embarrassing. Lousy”. La traduzione è facile.

     

    valeria marini e le anguille in bambola valeria marini e le anguille in bambola

    Eppure ha un cast super. Gerard Butler, Jessica Biel, Catherina Zeta Jones, Dennis Quaid, Uma Thurman. Ma credo che per la fase del Muccino americano sia stato veramente il flop che gli ha compromesso la carriera a Hollywood.

     

    valeria marini bambola 1 valeria marini bambola 1

     

     

    Per fortuna possiamo tutti rifarci gli occhi su Cine 34 alle 23 con un supercapolavoro volutamente trash dell’erotismo europeo dove anche le anguille di Comacchio fanno la loro parte. Sto ovviamente parlando di “Bambola” di Bigas Luna con Valeria Marini che vive in un barcone-cas-trattoria sul fiume.

     

    Con lei ci sono Anita Ekberg come mammà un po’ alcolista un po’ mignotta, Stefano Dionisi come fratello gay biondo nella sua più imbarazzante interpretazione di sempre, Jorge Perrugoria, maschio dalle idee chiare (alle donne devi dare minchia, minchia, minchia e botte”) come compare di cella violento di tal Settimio, Manuel Bandera, già fidanzato di Bambola ma anche del fratello.

     

     

    valeria marini e la mortadella in bambola 2 valeria marini e la mortadella in bambola 2

    Quando il supermacho Perrugoria uscirà di galera andrà proprio da Bambola con il pisello in mano e poche idee ma chiarissime in testa. Acchiappa Bambola, via le mutande, e se la lavora con le anguille nella scena clou del film di fronte a un pubblico allibito. Resta in assoluto il miglior film della Marini, il più divertente, il più scatenato.

    impero dei sensi impero dei sensi

     

    Ripresi per Blob i fischi, le risate, gli applausi di una clamorosa prima a Venezia del film con la Marini presente. Poi, con Tatti Sanguineti incontrammo il produttore esecutivo del film, Massimo Ferrero alias Viperetta e ci spiegò come aveva salvato il film… Salvato…

     

     

    Sarei molto curioso di vedere, su Rai 4 alle 23, 55, il recentissimo “Vita segreta di Maria Capasso” di Salvatore Piscicelli, il regista di “Le occasioni di Rosa”, con Luisa Ranieri protagonista nei panni di una tranquilla borghese, improvvisamente vedova con tre figli, pronta a far tutto per loro, che diventa prima amante di un tipaccio, poi trafficante di coca per lui. Sembra che in sala abbia incassato 46 mila euro.

     

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    Fra i film della serata, noto su Cine 34 alle 00, 40 “Il bandito dagli occhi azzurri” di Alfredo Giannetti con Franco Nero, Dalila Di Lazzaro e un giovane Fabrizio Bentivoglio. Su Rai Uno all’1, 05 lo spionistico stracultissimo “Agguato sul Bosforo” firmato da Luigi Batzella col nome di Paul Hamus. Mai visto, ahimé.

     

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    Cast da paura, con tal John Braun alias Gino Turini, Alfredo Rizzo, già spalla di Macario, con parrucchino terribile, il nero peruviano adorato da Fellini, Dakar, il barbuto Osiride Pevarello, il grosso pacioso Mimmo Poli, il pelatone Livio Lorenzon. Leggo, sul sito il Davinotti, “girato e montato talmente male e in assoluto spregio della continuity da risultare a tratti imperscrutabile”. Quindi imperdibile! Spero che sia lo stesso Stefano Coletta, direttore di Rai Uno, a scegliere i film della notte della rete, perché sono delle perle stracult assolute.

     

     

     

     

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    Rai Movie all’1, 50 lancia invece un cult italiano ormai un po’ ovvio, “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini con Alain Delon, Giancarlo Giannini, Lea Massari, Renato Salvatori, Sonia Petrovna. Piaceva tanto a certi critici che ricordo il grosso, proprio grosso grosso, Natalino Bruzzone di Albenga, che all’epoca si era comprato un cappotto cammello come Delon e nella zona, mi disse Antonio Ricci di “Striscia”, lo avevano ribattezzato Natalon Delon. Su Natalon Delon e il suo cappotto cammello vi lascio.

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