Marco Giusti per Dagospia
the sisters brothers
Bang! Bang! Voglia di western a Venezia. Anche il francese Jacques Audiard si butta sul western con questo notevole The Sisters Brothers, in concorso, girato in Almeria come ai tempi d'oro dei nostri spaghetti western, anche se ci pensiamo solo distrattamente. La storia vede due fratelli killer, Charlie e Eli Sister, interpretati da Joaquin Phoenix e John C.Reilly, qui davvero fantastico, che vengono incaricati dal ricco e cattivo Commodoro, Rutger Hauer, di eliminare un certo Ward, Riz Ahmed, in fuga verso l'Ovest alla ricerca dell'oro.
the sisters brothers
Sarà il detective che lavora per il Commodoro, John Morris, cioè Jake Gyllenhall, a scoprire dove sta Ward e a segnalarlo ai Sister Brothers. Ma le cose non andranno proprio come previsto. Lo schema è quello della caccia all'uomo attraverso un lungo viaggio che ci darà modo di scoprire tutti i personaggi.
the sisters brothers
Audiard applica al genere western il suo tipo di cinema, con tanto di musica, qui abbastanza originale, di Alexandre Desplat, di grandi movimenti nervosi di macchina da presa, di montaggio moderno. Evita cioè le citazioni e i modelli, costruendosi un suo western. I due fratellini, il violento e pazzo Charlie e il più responsabile Eli, vengono fuori come personaggi originali e riusciti, soprattutto alle prese con la modernità, i bagni con lo scarico a San Francisco, lo spazzolino da denti.
the sisters brothers
Non è male neanche il personaggio più intellettuale, quello di Jake Gyllenhall, che vede il viaggio verso l'ovest come un'esperienza vitale di vita. Magari nella seconda parte il film si perde un po8 ma l'incontro dei Sister con la mamma un'invecchiata Carol Kane rivela che anche i pistoleri più cattivi del west hanno un cuore.
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