Marco Giusti per Dagospia
VERDONE VITA DA CARLO
In streaming anche ieri ci siamo rivisti “Vita da Carlo” di Carlo Verdone perché è un vero e proprio evento televisivo.
In chiaro in tv so benissimo che vorreste vedere il macaroni war movie di Joe D’Amato, che si firma per l’occasione Michael Wotruba chissà perché, “Eroi all’inferno” su Rete 4 alle 3, 10 con Klaus Kinski, Rosemarie Lindt, Lars Bloch, Ettore Manni, Lu Kamante alias Luciano Rossi, il Kinski italiano, o l’erotico comico super-pecoreccio “La figliastra” di Edoardo Mulargia con Nino Terzo, il tartaglione d’Italia, e Sonia Jeanine, Rete 4 alle 4, 35, o il primo e unico film di Fabio Fazio “Pole Pole” diretto da Massimo Martelli, Cine 34 alle 4, 50, ricordo ancora la prima a Venezia con l’allora ministra Giovanna Melandri in sala, ma devo spingervi verso il tardissimo ultimo film di Federico Fellini “La voce della luna” con Roberto Benigni e Paolo Villaggio, perché prodotto dai Cecchi Gori finito nel gran calderone di Cine 34 alle 23, 15.
fabio fazio 1
Tutti, ma proprio tutti, lo trovano un film terrificante e sbagliato, con una coppia di attori comici popolari che non legano benissimo, ma io non riesco a non ricordare il film con grande affetto e l’interpretazione di Benigni e Villaggio assolutamente particolare. Benigni ci riporta un po’ del progetto del Pinocchio felliniano che non si farà mai. Villaggio è una sorta Fellini invecchiato, per nulla saggio.
Ma il film è anche la parabola del potere della tv e dei talk show. Ci metteva in guardia sulle voci che provengono da qualsiasi schermi e riflettono chissà quali verità. Un po’ pamphlet, insomma, un po’ mondo dei matti emiliani dipinto nel romanzo di Ermanno Cavazzoni da cui è tratto.
ROBERT DE NIRO - IL CACCIATORE
Pieno di comici del tempo, da Syusi Bladi ai Gemelli Ruggeri, da Vito a Angelo Orlando. “Mi piace più ricordare che vivere” dice il personaggio di Benigni, il poeta Salvini. In prima serata, però, Iris alle 21, avete un grande film come “Il cacciatore” di Michael Cimino con Robert De Niro, Christopher Walken, Meryl Streep, John Savage e John Cazale, già malatissimo.
E’ un film bellissimo e semplicissimo che racconta la tragedia del Vietnam come ritorno a casa complesso per tutti e usa la metafora del cacciatore, che può colpire un cervo solo con una pallottola, per spiegare una guerra che non era certo combattuta ad armi pari. Tutti abbiamo amato la scena della roulette russa, con tanto di schiaffoni e bandana sulla testa di Walken. Allora venne stroncato dalla critica Pauline Kael perché mostrava i Vietcong come torturatori sadici.
ROBERT DE NIRO - IL CACCIATORE
A Berlino la delegazione russa uscì dalla sala proprio per questo. Non piacque granché neanche a Bernardo Bertolucci, che era molto più legato a “Apocalypse Now” di Coppola. Ma il film è ancora una meraviglia. Ebbe cinque Oscar. Sarebbe da rivedere su grande schermo in 70 mm, ovviamente, non sul divano di casa…Su Rai Movie alle 21, 1° trovate !Gifted – Il dono del talento” di Marc Webb con Chris Evans e la piccola McKenzie Gracie, su Rai 4 l’ottimo “Widows” di Steve McQueen, remake di una celebre serie inglese, con un gruppo di vedove di gangster che mettono su una banda.
ROBERT DE NIRO - IL CACCIATORE
Grande cast femminile, Viola Davis, Michelle Rodriguez, Elizabeth Debicki oltre a Liam Neeson come uomo di Viola Davis. Non ricordo bellissimo, invece, “Il seduttore” di Franco Rossi con Alberto Sordi e Lea Padovani, anche se è comunque un film di Sordi girato nel suo periodo migliore, Rai Storia alle 21, 20. Avrei qualcosa da dire sul pur divertente “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie con una coppia spettacolare di Holmes e Watson come quella formata da Robert Dosney Jr e Jude Law, e un bel cast di attori come quello formato da Kelly Reilly, Mark Strong, Rachel McAdams, Italia 1 alle 21, 20. Diciamo che è un po’ troppo pop per i miei gusti. Da rivedere l’avventuruso di Ivan Reitman “Sei giorni sette notti” con Harrison Ford e Anne Heche, Canale Nove alle 21, 35. Scordavo su Cielo alle 21, 20 il ritorno di “Le età di Lulù” diretto da Bigas Luna che lanciò la stella di Francesca Neri. C’è anche Javier Bardem.
francesca neri
In seconda serata torna anche un erotico stracultissimo come “Femina Ridens” di Piero Schivazappa con Philippe Leroy così impaurito dalle donne e dal loro potere di castrazione del maschio che pensa bene di punirle con torture o finte uccisioni. Poi incontra una fatalona che ci pensa lei a diventare la sua mantide religiosa. Primo film italiano di Dagmar Lassander, pornoeroina di “Andrée”, il film austriaco che venne addirittura bruciato dalla censura italiana.
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Per Giovanni Buttafava il film “presenta un’audace scenografia vaginale e la tedesca, molto femmina ma pochissimo ridens Dagmar Lassander che diventa una specie di pornoprezzemolo per i film degli anni ’70”. Le sculture che si vedono sono di Claude Jaubert, Niki de Saint-Phalle e Giuseppe Campobassi. Su Rai Movie trovate alle 22, 55 la storia d’amore fra professori “Words and Pictures” di Fred Schepisi con Juliette Binoche e Clive Owen. Su La7D alle 00, 50 “Amazing Grace” di Michael Apted con Ioan Gruffud nel ruolo di William Wilberforce, il deputato inglese che nel 1807 riuscì a fernare la tratta degli schiavi. Ci sono anche Romola Garai, Benedict Cumberbacht, Albert Finney e Michael Gambon. Mai visto (da me). E mi spiace.
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Torna “Le crociate” di Ridley Scottg con Orlando Bloom, una stupenda Eva Green e un bel cast formato da Liam Neeson, Jeremy Irons, David Thewlis, Iris alle 00, 55. Nella notte, a parte “Dottor Jekyll e gentile signora” di Steno con Villaggio e Edwige Fenech all’1, 30 o “Un giorno da ricordare” di James Foley con Al Pacino e Mary Elizabeth Mastrantonio, Rete 4 all’1, 45, ambientato tra la comunità italo-americana della Fildadelfia del 1933. Posso segnalre la vecchia commedia italiano “Tutti innamorati” di Giuseppe Orlandini con Marcello Mastroianni, Gabriele Ferzetti e Marisa Merlini, Cine 34 alle 3, 05. Orlandini era un signore di famiglia nobile e ricchissima che faceva il cinema per hobby, si racconta.
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Tanto che aveva un maggiordomo che lo serviva con cibo personale e posate d’argento sul set ogni giorno. Assistente di Franco Rossi e Giorgio Bianchi, esordì proprio con questo “Tutti innamorati” e passò poi ai film comici, anche con Franco e Ciccio. Ma non fece mai grandi film. Anzi.
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