Marco Giusti per Dagospia
Oltre la notte di Fatih Akin
oltre la notte
Ricordate i bei tempi di La polizia ha le mani legate, La polizia incrimina la legge assolve, Il cittadino si difende? Beh. Tra il remake di Il giustiziere della notte di Eli Roth la settimana scorsa con Bruce Willis e l’arrivo di Oltre la notte di Fatih Akin con Diane Kruger questa settimana sembrano un po’ tornati gli anni ’70 della giustizia fai da te, anche se, nel caso del film di Akin, non c’è né l’idea di remake né quello del ritorno del genere, considerato allora di ultradestra.
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Anche perché Oltre la notte, premiato a Cannes proprio per l’interpretazione prestigiosa di Diane Kruger, che per la prima volta recita in tedesco, e con il Golden Globe come miglior film straniero, vorrebbe soprattutto puntare il dito sull’onda neonazista e xenofoba che sta colpendo l’Europa in questi ultimi anni. Ma, pur tratto da una storia vera, alla fine, il meccanismo è lo stesso del giustiziere della notte e dei vecchi film di Castellari e Lenzi.
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Cioè quello che non si riesce a fare per vie legali, il cittadino lo fa per conto suo. Boom! Scritto dallo stesso Akin assieme all’attore fassbinderiano Hark Bohm, , il film è costruito interamente sulla figura di Katja, bella ragazza tedesca che sposa un piccolo spacciatore, Nuri, Numan Acar, che, dopo un po’ di galera, mette la testa a posto e inizia una sua attività legale per immigrati nel quarteire multietnico di Amburgo. I due hanno un figlioletto, Rocco, e fanno una vita tranquilla.
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Quando una bomba fa esplodere nel suo negozio Nuri e Rocco. Katja ha visto la ragazza, tedesca, che ha messo la bomba. E presto tutti gli indizi portano a una coppia di giovani neonazisti tedeschi. Perfino il padre del bombarolo testimonia contro di lui. Ma non basta. Perché nel corso di un lungo processo, un nazista greco produce un fintissimo alibi per i due che porta alla scarcerazione della coppia.
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Per Katja non può essere finita lì. Solidamente costruito in tre atti molti ben definiti, la vita della famiglia di Katja a Amburgo, il processo, e la vendetta, pur se mascherato da film civile alla Costa-Gravas, è un tipico revenge movie con eroina. E infatti Diane Kruger domina la scena in tutti i sensi, anche perché dimostra un controllo emotivo da grande attrice e Fatih Akin punta tutto su di lei. Criticato dai critici più snobboni già a Cannes, è un buon Giustiziere della notte di sinistra, ammesso che il Giustiziere della notte fosse di destra. In sala da giovedì 15 marzo.
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