Marco Giusti per Dagospia
Borg McEnroe
borg mcenroe
Festa di Roma. Vi ricordate chi vinse la prima storica a Wimbledon tra lo svedese Bjorn Borg, che aveva già vinto quattro finali, e l’americano, anzi il newyorkese, John McEnroe nel 1982? Meglio. Perché ve lo godrete di più questo perfetto Borg McEnroe diretto dal danese Janus Metz, al suo primo film dopo un episodio di True Detective, scritto da Ronnie Sandahl, con Sverrir Gunadson come Bork e Shia Labeouf come McEnroe e il grande Stellan Skarsgard come l’allenatore dello svedese, Lennart Bergelin.
Siamo a cavallo tra la fine degli anni ’70 e i primissimi anni ’80, mentre trionfa Blondie, il glam dello Studio 54 e il freddo, sempre perfetto Bork è una specie di rockstar del tennis, il campione eternamente vincente che tutti vogliono essere. Mentre John McEnroe è, almeno apparentemente, tutto il contrario, il campione che nessuno ama, antipatico, irascibile, scorretto.
McEnroe Bjon Borg
Quando i due si scontreranno, però, Borg è in una crisi totale, sente eccessivamente il peso del suo stesso successo, che vuol dire sponsor, programmi televisivi, esibizioni assurde. Educato dal suo allenatore a tenersi tutto dentro, a non fare trasparire alcuna emozione né in campo né fuori, soprattutto tutta la rabbia che si porta dietro fin da ragazzino non così ricco e alto-borghese per lo sport che gioca, Borg è come soggiogato da un’immagine che non riesce più a controllare e sembra quasi vedere una sconfitta come una via d’uscita da qualcosa che diventa per lui ogni giorno più opprimente.
BORG McENROE 7
Si sfoga con il suo allenatore e con la sua donna, interpretata da Tuva Notovny, gli unici che sanno esattamente cosa prova dietro la corazza da campione freddo e gentiluomo. Vince sui campi di tennis internazionali da quando aveva 15 anni. McEnroe, invece, non è mai riuscito a chiudere la rabbia, le ansie, la voglia di vincere dietro quella corazza e se ne è costruita una di segno opposto.
Ma Borg capisce perfettamente che anche questo eccesso di scorrettezze in campo, di proteste continue nascondono in realtà un modello di campione che non è tanto diverso dal suo. E infatti, quando si incontreranno, McEnroe si comporterà sul campo esattamente come Borg, ritrovando nel confronto un certo tipo di distacco cavalleresco che non sembrava possedere.
BORG McENROE FILM
Film totalmente maschile, costruito proprio su paure e ansie maschili di gente che ha in testa solo il confronto, la vittoria, Borg McEnroe è molto meno banale e ovvio di quanto ci saremmo aspettati. E tutto è ricostruito con grande attenzione grazie a una produzione quasi americana e all’aiuto dello stesso Borg nel ricostruire il suo personaggio, al punto che c’è anche suo figlio Leo che lo interpreta da ragazzino. Grandi applausi alla Festa di Roma. Nelle sale italiane dalla settimana prossima.
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