Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per www.corriere.it
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
Il Pentagono ha schierato commandos in Israele per cooperare sul fronte ostaggi. Una presenza non proprio segreta: era stata annunciata al deflagrare del conflitto e ora è confermata dal sottosegretario alla Difesa Christopher Mayer, come riporta il New York Times .
Subito dopo il 7 ottobre gli Stati Uniti hanno rinforzato il dispositivo nel Paese alleato inviando nuovi sistemi antiaerei, munizioni e alcuni team delle forze speciali e funzionari dell’FBI. Elementi che potrebbero aiutare gli israeliani a localizzare i nascondigli trasformati da Hamas in celle. Le fonti escludono un intervento diretto preferendo insistere sul ruolo di supporto esterno di uomini e della tecnologia.
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Quattro le fasi: la ricognizione dal cielo e lo spionaggio, l’individuazione di un target, la sorveglianza per studiare l’area circostante e valutare i rischi, l’intervento che sarebbe lasciato a Israele a cui non mancano reparti addestrati per queste missioni.
Gli americani hanno mobilitato unità già presenti in Medio Oriente e forse altre «squadre» sono arrivate dalla Germania: a disposizione i Navy Seals e la Delta Force, protagonista di un paio di azioni nel teatro (compresa una in Libia per catturare un jihadista).
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Probabile che vi siano gruppi nella vicina Giordania, paese con il quale c’è una collaborazione stretta, dispone di un servizio segreto efficace con grande conoscenza della realtà palestinese di cui fa parte, teme i contraccolpi interni.
Un asse consacrato prima dalla lotta ai qaedisti, quindi al Califfato. In questi giorni il regno è stato uno dei terminali del ponte aereo statunitense che ha trasferito nuove batterie antimissile. Amman ha chiesto a Washington di dislocare alcuni sistemi per ampliare lo scudo.
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU
[…] La Striscia è osservata speciale: insieme ai velivoli israeliani sono comparsi i droni Usa, decollati da Sigonella, in Sicilia. Ne sono stati segnalati alcuni, con evoluzioni circolari sopra la parte centrale e meridionale di Gaza, tracce marcate sulle mappe dagli appassionati di aeronautica.
[…] Altre Special Forces occidentali sono in attesa a Cipro, vera portaerei. E non sono solo statunitensi.
[…] Il secondo scenario temuto riguarda situazioni di emergenza o terrorismo che coinvolgono le rappresentanze diplomatiche in uno scacchiere in fiamme quanto imprevedibile. Nel 2012 gli americani non riuscirono a portare soccorso al consolato di Bengasi in Libia, assalto costato la vita all’ambasciatore Chris Stevens e da allora hanno cercato di accorciare le distanze dai punti di crisi.
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A sud ovest e ad est delle coste cipriote incrociano intanto decine di navi della Nato mentre altre componenti sono attive nel Golfo e in Mar Rosso. Una mobilitazione in continuo ampliamento: gli Usa hanno ordinato la partenza per lo scacchiere di altri 300 soldati, si tratta di artificieri ed addetti alle comunicazioni.
JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU IN ISRAELE joe biden bibi netanyahu in israele joe biden bibi netanyahu in israele biden netanyahu 2