FIONA HILL OSPITE DI STEPHEN COLBERT
Giuseppe Sarcina per www.corriere.it
«Putin non è il superman che immaginiamo», si legge nel libro di Fiona Hill, «There is nothing for you here», da qualche settimana al centro del dibattito politico negli Stati Uniti. Hill, 56 anni, è tra le maggiori esperte della Russia putiniana.
È stata consigliera nelle amministrazioni di George W.Bush e di Barack Obama, prima di far parte del Consiglio di sicurezza nazionale con Donald Trump, dal 2017 al 2019. Il suo incarico: direttrice degli affari europei e della Russia.
vladimir putin
È una figura nota al grande pubblico anche grazie alla testimonianza nel Congresso nella procedura di impeachment contro Trump, nel novembre del 2019. Joe Biden ha raccontato di aver tratto grande profitto dalla lettura del suo lavoro sul leader russo «Mr. Putin, un “operativo” al Cremlino» (2015).
FIONA HILL OSPITE DI STEPHEN COLBERT
Nel suo ultimo volume, Fiona Hill descrive anche dettagli inediti sulla personalità dello «zar» di Mosca. Ne ha parlato in alcune interviste televisive, come il «Late night show», condotto da Stephen Colbert. Ecco il suo racconto: «Ho avuto l’opportunità di osservare Putin da vicino diverse volte. Per esempio ricordo di essermi trovata a sedere non lontana da lui in un pranzo ufficiale. Mi ha colpito il fatto che non abbia bevuto niente. Non ha mai toccato la sua tazza che non so se contenesse dell’acqua o del tè».
FIONA HILL - THERE IS NOTHING FOR YOU HERE
Secondo l’ex consigliera, Putin sarebbe ossessionato dalla sua sicurezza, forse perché, ha aggiunto, «alcuni dei suoi oppositori sono stati avvelenati sciogliendo il polonio proprio nel tè». Il leader russo, comunque, non «è quel superman che la propaganda ci vuole fare credere». «Sempre in quell’occasione notai come avesse davanti un foglio di carta con appunti stampati in caratteri inusualmente grandi; Putin porta le lenti a contatto, ma non vuole che si sappia, probabilmente perché teme possa trasmettere una sensazione di debolezza all’opinione pubblica».
L’ex agente del Kgb, 69 anni, «vive in una bolla», circondato da un ristretto gruppo di collaboratori «che non sono gli oligarchi». «Questa è gente – conclude Fiona Hill — che non ha investimenti, non ha interessi fuori dalla Russia. Sono profondamente radicati nel loro Paese e tutti molto legati a Putin. Per questo è difficile immaginare dei cambiamenti nel potere a Mosca».
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